Aziraphale camminava in un bosco. Non si ricordava minimamente come era arrivato lì, quale strada avesse percorso in precedenza. Non si ricordava niente, guardava soltanto le braccia scheletriche degli alberi che si diramavano davanti ai suoi occhi nel bel mezzo delle tenebre.
Camminava e basta, i passi pesanti sul pavimento di foglie secche che stranamente non producevano nessun rumore. Nessun fruscio del vento si poteva udire, neppure un ramo mosso dalle dita invisibili dell'aria, come se ogni cosa si fosse bloccata lì dov'era, non lasciandole nemmeno il tempo di terminare un sospiro.
Abbassò lo sguardo, come a temere di essere anche lui parte integrante della vegetazione, trovando soltanto i suoi piedi nudi e tozzi, quasi brillanti nell'oscurità a causa del loro pallore celestiale.
La luna, muta accompagnatrice di quel pellegrino inconsapevole, lo fissava dall'alto con i suoi occhi grigi, senza dargli consiglio se non quello dei suoi pallidi raggi che come lame andavano a schiantarsi sul terreno impervio. Aziraphale non provava assolutamente niente, nè freddo, nè caldo, niente di niente. Un vuoto incolmabile era seduto nelle sue viscere, troppo pesante per andarsene.
D'un tratto sentì qualcosa, un unico rumore duro che gli arrivò ai timpani come lo squillo di ando assieme a lui.
La strada dietro la sua schiena era deserta, abitata soltanto da alberi che si protraevano all'infinito, un'illusione che gli fece crescere il germe della delusione nelle sue budella, quando un altro fruscio gli sfiorò gentilmente le orecchie. Si girò ancora: una figura era in piedi sotto i raggi della luna, coperta da uno spesso mantello color delle tenebre più oscure.
-Cosa stai cercando?- la sua voce era soffice, familiare. Una voce che conosceva benissimo, ma che a volte gli pareva di non sentire mai. Ad Aziraphale parve di vedere un minuscolo sorriso sotto la cappa nera.
-Niente- rispose, facendo qualche passo verso la figura. I suoi passi avevano ricominciato a produrre un suono sottile, leggero. I suoi arti si erano trasformati improvvisamente in foglie, unite alle loro compagne sul terreno.
-Stai mentendo- il tono della sua voce era piatto, monotono. Qualcuno che sapeva esattamente cosa voleva nell'immediato. Qualcuno che sa, conosce. Fece dei passi nella direzione di Aziraphale, i piedi invisibili sotto la cappa facendoli sembrare inesistenti. L'oscuritàdel mantello volteggiava come ad avere vita propria, quando in una manciata di secondi si ritrovò decisamente ad una distanza ravvicinata rispetto al biondo.
Egli non sentiva nulla, era come un contenitore svuotato da ogni tipo di emozione. Eccezion fatta per una: voleva scoprire il volto sotto la cappa, era quello che desiderava. Era quello che cercava.
-Non lo so. Non lo proprio- in un movimento automatico, mise le dita tozze sui bordi del cappuccio, senza che la figura ponesse alcun tipo di resistenza. Mise il cuore nei polpastrelli nel tirarlo giù, scoprendo un mare di capelli rossi come il sangue, la pelle di neve e quegli occhi, brillanti come diamanti nella notte scura.
Era lì, davanti a lui. Era a pochi centimetri, così vicino ma al contempo così distante, come se il bosco stesso stesse cercando di allungarsi come gomma per allontanarli ancora. Erano sempre, sempre, stati vicini, in un modo o nell'altro. In un modo o nell'altro erano sempre rimasti uniti, un binomio inseparabile in ogni situazione. -Anthony- la voce di Aziraphale era un sussurro flebile, una sorta di singulto articolato che si era fatto strada nella sua gola, un verso di puro sgomento. Era lui, era lì. A tormentarlo pure nel mezzo di una foresta impenetrabile.
-Adesso dimmi- il tono di Anthony era ancora piatto, con una sfumatura di sfida, quel tono tipico che come un fulmine colpì l'altro dritto nella parte più profonda dell'animo -hai trovato cosa stavi cercando?-.
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La Mia Parte Intollerante|Good Omens
FanfictionEssere un adolescente è abbastanza complicato. Tra la scuola che pare una gabbia, compagnie di amici abbastanza discutibili e nomi di battesimo talmente strani ed inusuali da sembrare quasi scherzi si cerca di sopravvivere come si può. Soprattutto s...