3: LA BABYSITTER DI MIA SORELLA.

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Punto di vista di Nash.

" Nashhhh!!!" senti' mia madre gridare, probabilmente dalla cucina.

Ero sdraiato sul divano e stavo guardando alcuni dei miei tv-show preferiti. Automaticamente girai la testa in direzione della cucina, anche se non riuscivo a vedere un bel niente. Penso che ti viene d'istinto quando devi urlare in risposta a qualcuno, sai dov'è, ma non riesci a vederla. Pensateci un attimo.

"SI!".

Mia mamma non impiego' molto a rispondermi, " Vieni a conoscere Cathrine!".

Sorrisi a me stesso.

La nuova babysitter.

Mia mamma me ne aveva parlato ieri- e dovrebbe essere della mia stessa eta'. Mi alzai dal divano, iniziai a incamminarmi verso la cucina e , proprio prima di aprire la porta, mi scompigliai i capelli.

Alle ragazze piacciono i capelli disordinati, giusto?.

Persi quasi l'equilibrio guardando la ragazza che stava in piedi davanti a me , sembrando perfettamente perfetta.

Ritorna in te Nash, dissi a me stesso- ma seriamente non riuscivo a smettere di guardarla. Li lasciai scorrere su tutto il suo corpo , dal basso verso l'alto.

Indossava degli stivali Dr. Denim neri, degli skinny jeans neri , una maglia blu notte e un orologio sul polso destro. Sorrisi, non molte persone lo portano sul polso destro. Guardai i suoi capelli. Erano rossi con poche ciocche bionde. Mi piacevano.

Poi guardai alle sue labbra perfettamente formate, il suo nasino carino pieno tutt'attorno di lentiggini, che formavano quasi una linea che partiva dalla sua guancia sinistra fino a quella destra. Per non dimenticare i suoi occhi marroni, con delle ciglia molto lunghe per mettere piu' in mostra i suoi occhi cosi' che' le persone potessero vederli meglio.

Le sorrisi.

"Ciao" le dissi.

Rise leggermente, " Sono come l'oceano" disse

Come l'oceano?. Cosa . Non potrei trattenere una piccola risata quando vidi che scosse la testa, consapevole di quello che aveva detto.

"Cosa?'' le chiesi , non capendo veramente il significato delle sue parole. Ma penso , per essere onesti, che stesse parlando dei miei occhi azzurri. Tutti lo fanno.

Tanti ma non tutti, lo fanno sempre un sacco di persone ed è sempre la prima cosa che commentano del mio aspetto , la prima volta che mi vedono.

"Uhmmmm" sorrise con un po' di timidezza nei suoi occhi "volevo dire come il cielo...".

Scosse un'altra volta la testa , facendomi diventare debole. Era davvero carina , veramente.

" No , volevo dire ciao", disse poi porgendomi la mano.

Beh, non volevo darle solo la mia mano.

Proprio per niente.

Volevo che questa cosa andasse piu' a fondo. Vi siete mai sentiti cosi' prima? Vedi qualcuno, e sai solo che vuoi qualcosa di piu' di una semplice amicizia con quella persona?. Come se sei in una strana situazione, cosi' non puoi ne' spiegartelo ne' capirlo.

" Io non do strette di mano", dissi spalancano le mie braccia e avvolgendola in un caloroso e lungo abbraccio per essere il primo con lei. Sapete cosa voglio dire? Normalmente il primo abbraccio con una persona che non conosci, è un veloce, piccolo e davvero imbarazzante abbraccio.

Questo era diverso.

Per non dimenticare - lei era diversa. Nel migliore dei modi.

"Io do degli abbracci" , senti' le mie labbra tremare un pochino mentre lo dicevo.

MY FIRST EVERYTHING (w. Nash Grier)(traduzione italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora