Mi segnai i nomi di queste persone e continuai a scendere verso casa mia. Dopo alcuni minuti arrivai a casa e mangiai. Come sempre, panino. Mordevo il piccolo panino pensando a Jane, quella bambina che non conoscevo neanche l'esistenza, anche se mi faceva una pena grandissima. Finito di mangiare andai nella mia piccola stanza. Aveva un piccolo lettino e una finestra. Dopo alcuni mobili per mettere i libri di scuola. Fu mio padre a decidere di mandarmi a scuola, fin da piccolo desiderava essere un buon padre e fare di tutto per far felici i propri figli. Studiare era il mio sogno. E mio padre me lo avverò. Mi stesi sul letto e pensai al mio futuro, pensai al lavoro, all'amore... ad un certo punto chiusi gli occhi e mi misi a dormire. Mi svegliai, mi misi gli jeans neri con la maglia verde e andai a scuola. Camminando vidi un bar e mi fermai per prendermi un bicchiere d'acqua. Una bella signora alta e snella mi diede il bicchiere d'acqua e me andai. Mi girai di nuovo per vedere il bar e vidi la bimba... si proprio la bambina che avevo visto dalla finestra come veniva picchiata dai genitori. Quando la vidi sentii una scossa al cuore. Mi iniziò a far male la testa e a pensarla. Continuai a camminare velocemente per non perdere l'autobus. Alla fine lo persi e dovetti camminare a piedi.
Autrice:
continuo la storia a 3 commenti e 5 valutazioni.
Grazie :*
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La storia di Jane
AdventureVidi Jane una sera di Settembre, quando correvo a passo svelto per non perdere l'autobus. La vidi e mi sentii strana e dispiaciuta. *150 SU AVVENTURA *