Il liceo non aveva determinato grandi successi per Heaven, anzi, si potrebbe dire che ne uscì quasi per il rotto della cuffia, dopo voti altalenanti ed una serie stupefacenti di note sul registro. Con l'Università, tuttavia, le cose erano cambiate. Si era iscritta a Discipline dello Spettacolo e della Comunicazione – o Disco, come veniva comunemente chiamata – e non poteva esserne più felice; tutte le materie la appassionavano, e questo si traduceva in una media alta capace di rendere orgogliosi i suoi genitori. E, di conseguenza, di evitare a lei rompimenti di scatole. Inoltre la sua famiglia aveva acconsentito a farla trasferire in un altra città,per seguire i corsi, e questo significava godere di una libertà praticamente senza confini.
Il suo primo atto da ragazza libera fu aprire un profilo Instagram (#saturnocontro] dove inserire tutti i suoi lavori, e, se pare poco come atto di ribellione, occorre considerare che, al suo interno, non inseriva solamente disegni, fotografie di paesaggi, sculture o altro, ma anche foto dove appariva, per usare un eufemismo, poco vestita. Sempre scatti artistici, naturalmente, come una foto in bianco e nero, con, come dettaglio a colori, solamente i suoi occhi, nella quale appariva nuda ma coperta nelle forme da un lenzuolo bianco. Di certo, però, non scatti che potessero essere condividi con i propri genitori, e scattarli tra le mura domestiche sarebbe stato rischioso. I suoi coinquilini, invece, non avevano mai fatto problemi, e si erano sempre tenuti alla larga dalla sua stanza, quando appendeva il cartello "Saturno al lavoro".
L'Università,insomma, le aveva regalato delle soddisfazioni in quegli anni, eppure non era capitato nulla di eclatante, nulla che la facesse davvero sentire grande e libera, fino al giorno in cui, durante il corso di Storia del cinema, il professore aveva deciso di assegnare dei progetti dividendo la classe a coppie. In realtà non era proprio quello il giorno della svolta, ma era stato quello a mettere in moto tutto il meccanismo.
***
«Ciao, io sono Megan!»
Heaven sorrise alla ragazza bionda che, alla fine della lezione, le era venuta incontro. A dire il vero il suo sorriso era apparso un po'incerto, non perché non fosse contenta di conoscerla, ma perché le era sembrato di veder passare, sul volto della compagna di corso, un guizzo di sorpresa che l'aveva lasciata perplessa.
«Io Heaven, piacere di conoscerti»
«A quanto pare dovremo fare il progetto insieme» sembrava che la bionda fosse in imbarazzo, probabilmente a causa della timidezza, o, almeno, Heaven sperò fosse così, ultimamente corteggiatrici e corteggiatori iniziavano a starle sui nervi, forse perché preferiva concentrarsi sulla sua arte, e solo su quella. O forse aveva fatto il pieno negli anni sregolati del liceo.
«Sì!» mantenne comunque entusiasmo e luce negli occhi, alla fine le piaceva fare nuove conoscenze, era solo importante restassero al loro posto,e Megan per il momento non aveva fatto nulla di male. «Possiamo lavorarci oggi, se ti va, magari in pausa pranzo, ci portiamo dei panini al giardino di Storia...» si fermò, guardandola «...o forse hai già impegni in mensa?» lei la frequentava raramente, preferendo provare con i suoi amici qualcuno dei locali con sconto studenti che popolavano la città, ma sapeva che molti preferivano il senso di cameratismo di quel grande casolare.
«No, no, mi sembra perfetto!»
«Bene, allora ci vediamo lì!»
La lezione seguente era una delle sue preferite, ed il tempo sembrò volare mentre ascoltava rapita il professore; quando l'uomo si alzò e li liberò dall'ascolto, le sembrò quasi che si spezzasse un incantesimo.
Prese la sua cartella, inserendovi all'interno i libri, il quaderno e il blocco su cui aveva tracciato rapidi schizzi, per poi dirigersi verso il bellissimo giardino che contornava la Biblioteca della facoltà di Storia. Era abbastanza vicino al palazzo dove si era tenuta la lezione, di conseguenza ci mise poco a raggiungere il grande cancello rosso scuro che delimitava la proprietà e divideva l'università dalla strada.
Lo sguardo corse intorno, a cercare di intercettare la figura della bionda, mentre si muoveva lungo il sentiero, finché non la vide, seduta ad uno dei tanti tavolini in plastica verde che costeggiavano il luogo.
«Hey Meg!» alzò la mano, così da farsi vedere dalla donna, che raggiunse in poche, rapide, falcate.
«Hey Heav!» le piaceva il sorriso di Megan, così aperto e caloroso, quindi le sorrise di rimando, prendendo posto davanti a lei, per poi andare a posare libri e quaderno sul tavolo.
«Ok,possiamo iniziare!»
Il progetto tutto sommato non era difficile, dovevano scegliere un genere cinematografico e analizzarle lo sviluppo e la diffusione dall'origine ai giorni correnti, il più – forse – sarebbe stato decidere quale genere prendere.
«Allora, Megan, avevi qualche idea?» lei, naturalmente, le aveva, ed anche molte, ma prima di travolgere la nuova amica come un fiume in piena, voleva assicurarsi di dare il giusto risalto anche alle sue opinioni.
«Stavo pensando ai musical, tu che ne dici?»
Ecco,a quelli in realtà non aveva pensato, immaginava di tracciare la storia degli Horror, o magari del Fantasy, ma ai musical no, non aveva proprio pensato. Eppure l'idea non le dispiaceva, sarebbe statala giusta occasione per dar sfoggio a ben più di un genere artistico, e per una facoltà come la loro, probabilmente, era il progetto ideale.
«Ma è un'idea grandiosa! Dai, mettiamoci al lavoro!»
Heaven non sapeva quantificare quanto tempo passarono dietro quel progetto, di sicuro lavorarono febbrilmente, consumando il loro pasto – dei panini che entrambe avevano pensato di comprare, prima di raggiungere il giardino – mentre ancora discutevano e progettavano.
La testa di Megan ruotò appena verso la Biblioteca, la fronte sembrò aggrottarsi ed un'espressione di stupore comparire sul suo volto.
«Ma quella...»
Heaven alzò a sua volta lo sguardo, curiosa, ruotandolo nella stessa direzione dell'amica, ma senza vedere – a suo parere – niente degno di nota.
«Mhm?»
«No, no, niente» di nuovo il sorriso aperto sul volto della bionda «Mi sembrava... no, niente, devo essermi sbagliata, stavamo dicendo?»
E di nuovo al lavoro, per praticamente tutto il pomeriggio, senza mai fermarsi, finché il sole non iniziò a calare e l'orario di chiusura della facoltà ad avvicinarsi.
«Bhe, direi che siamo a buon punto!»era entusiasta del lavoro che avevano svolto fino a quel momento, e non vedeva l'ora di continuare «Allora...andiamo avanti domani?»
«Sì, certo! Ah... tu... hai impegni stasera?»
Ecco. Gli occhi di Heaven mandarono un guizzo preoccupato, sperò che non fosse giunto il momento di negarsi ad eventuali attenzioni; aprì la bocca per rispondere, ma, prima che potesse farlo, Megan riprese a parlare «Perché io esco con alcuni amici, e mi chiedevo se ti piacerebbe unirti?».
Se Heaven non tirò un sospiro di sollievo, fu soltanto perché non voleva dare troppo nell'occhio.
«Mi dispiace, ho già un impegno per stasera, ma magari ci si becca un altro giorno!»
«Certo, volentieri! Se cambi idea, comunque, noi siamo all'Abele»
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Come ci siamo conosciute
ChickLitUna stessa storia, due punti di vista diversi. Se a volte vi sembrerà di leggere a stesa scena... è perché lo state facendo, ma prima dal punto di vista di Heaven, e poi da quello di Cassandra. Tra parentesi è riportato chi la "telecamera" sta segue...