L'appuntamento (Heaven)

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E la serata infine arrivò, Heaven indossava un vestitino corto, nero, con effetto trasparenza sul busto, che permetteva di vedere il reggiseno, anch'esso nero, che stava sotto. Le gambe erano nude, e terminavano in un paio di stivaletti con la suola a carrarmato.Quando arrivò al locale prescelto, e vide Cassandra che la stava già aspettando, il fiato le si bloccò di colpo, mentre contemplava la sua figura perfetta. La bionda indossava una camicia bianca, un paio di jeans chiari e delle scarpe al tennis bianche; a completare l'abbigliamento, una catenina d'oro che ricadeva sull'apertura della camicia.

La salutò con un sorriso, ricevendone in cambio un complimento che la fece arrossire.

«Sei...bellissima»

«Grazie, anche tu stai bene»

Osservò la mano di Cassandra, che si era allungata verso di lei, e con un sorriso la afferrò, per poi varcare la soglia dell'edificio.


Le attività principali di quel pub erano tre: bere, giocare a freccette, ascoltare la musica sparata a livello altissimo. Con un tale volume di decibel, le chiacchiere non erano contemplate.

Loro chiacchierarono lo stesso. In effetti lasciarono il locale nel giro dei primi dieci minuti, per andare nel parcheggio e stendersi sul cofano della macchina di Cassandra.

«Sei venuta in auto?»

«Sì, almeno posso tornare a casa senza problemi, senza dover gravare su qualcuno per l'ospitalità»

La voce di Cassandra per lei era musica, non si sarebbe mai stufata di ascoltarla.

«Bhe...puoi fermarti da me...»

Sfacciata, forse, ma se già le aveva proposto di passare la notte insieme quando l'aveva appena conosciuta, adesso, dopo quell'appuntamento fantastico, aveva ancora più voglia di restare con lei. E – si ritrovò a pensare, un po' sorpresa – non solo per una notte.

La voleva, la voleva davvero, così tanto che decise di prendere ancora di più l'iniziativa. Si voltò sul fianco, così da essere rivolta nella sua direzione, e si protese verso di lei, per cercare di baciarla. Non sapeva come l'altra avrebbe reagito, visto che già una volta l'aveva rifiutata, ma con sua grande gioia le accarezzò la guancia, guidandole il volto fino alle sue labbra, finché le loro bocche non si unirono. Fu un esplosione di sensazioni, come se una nube di farfalle avesse improvvisamente preso il volo all'interno del suo stomaco.

Approfondì il bacio, perdendosi nel sapore della bocca della bionda per diversi istanti, che comunque le parvero troppo brevi, prima di separarsi.

«Heav...io...»

La guardò, in attesa delle sue parole, la voglia di un secondo bacio che scalpitava dentro di lei, unita alla voglia di trascinarsela nel letto.

«io...vorrei andarci piano»

Sbattè un paio di volte gli occhioni, perplessa.

«Andarci piano?»

Insomma,l'aveva baciata, le aveva proposto di andare a letto con lei... mica le aveva chiesto di sposarla.

«Sì...insomma... prima di...»

«Oh!»

La consapevolezza si impadronì di Heaven: ora aveva capito. Probabilmente quella del coniglio era stata solo una scusa – un po'il dubbio le era venuto – per non dirle che preferiva aspettare. Le sorrise, incoraggiante. Cassandra le piaceva, le piaceva davvero, e questa sua serietà gliela faceva piacere ancora di più.

«E' una cosa molto dolce, Cass...» cercava di suonare rassicurante, di farle capire che non c'era proprio niente di male a voler aspettare un rapporto più consolidato«...sai... mi piace stare con te, sei una bellissima ragazza, ma sei anche molto simpatica, e dolce...»

Lo voleva, voleva provarci. Non si era mai sentita così bene come si sentiva adesso, con lei, e non aveva nessuna intenzione di lasciare che quel benessere che provava svanisse, senza avergli dato almeno una possibilità.

«...quindi va bene, per me non è un problema aspettare»


Dopo quella risposta si sporse verso di lei, per tentare di darle quel secondo bacio che tanto bramava, e, di tutta risposta, fu subito accolta tra le sue braccia e dalle sue labbra. 

Come ci siamo conosciuteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora