Come vi siete conosciute? (Cassandra)

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E'il 29 giugno, e la casa della famiglia Bates è in subbuglio a causa del compleanno dei piccoli di casa. Certo avere sei anni è un traguardo notevole, soprattutto per due gemellini alimentati da un po' troppa voglia di crescere. Un po' meno per le mamme che dalla loro nascita hanno perso notevoli ore di sonno e che stanno iniziando a pensare che, in fondo, due sia il numero perfetto e non sia il caso di farne altri.

L'appartamento in centro a Verona per l'occasione sembra un parco giochi, pupazzi ovunque, palloncini lanciati da un capo all'altro dell'appartamento, addirittura stelle filanti rovesciate sui tavoli e sopra i mobili, in un angolo della sala è stato allestito un tavolo a buffet pieno di ogni prelibatezza, sia per i compagni di scuola dei figli, sia per gli adulti che intasano i divani con le loro chiacchiere. Ma Cassandra non sta prestando attenzione a nulla di tutto quello, piuttosto il suo sguardo è fisso su un ragazzetto, che sta cercando di attirare l'attenzione di sua figlia, Ariel, con un fiorellino di pezza. Lentamente la fronte si fa più corrugata, l'espressione quasi arcigna: se non ricorda male, ha notato quel bambino all'asilo, sempre a ronzare intorno a sua figlia, e già dal primo incontro non le era affatto piaciuto. Inoltre, a sei anni – appena compiuti – sua figlia è decisamente troppo piccola per preoccuparsi già di regali e corteggiamenti, preferisce vederla giocare con le Barbie ancora per molto, molto tempo. Muove un passo in direzione della scena, ma si blocca, con un sospiro: Heaven non approverebbe. Le mani vanno a nascondersi nelle tasche dei jeans, e la bionda, sconfitta e avvilita, si muove in direzione del buffet, andando ad affogare la sua legittima gelosia di madre in un panino al salame. L'ha sempre detto che le sue due donne sono due gocce d'acqua, e considerando la bellezza della madre è praticamente certo che presto Ariel inizierà a darle problemi, spunteranno ragazzetti interessati a lei da ogni angolo della città, e suo preciso compito di madre sarà selezionare quelli idonei a conoscere la figlia e quelli interessati ad una cosa sola, che dovranno essere celermente accompagnati alla porta. E proprio mentre è impegnata in questi pensieri, e la bocca si chiude quasi con rabbia sul pane, il suo piccolo angioletto si palesa in tutto il suo slancio, andando a cozzare direttamente contro le sue ginocchia.

«Hey!» abbassa lo sguardo, solo per incontrare gli occhi magnetici della figlia

«Mamma guarda!» un sorriso si allarga sul volto della donna, mentre contempla l'animale di pezza che la bambina stringe a sé.

«Uhh, che bello!»

«Me l'ha regalato Giorgio!» e con il ditino indica proprio quel bambino che le ha regalato il fiore di pezza, il quale – povero – riceve in cambio uno sguardo di fuoco da parte di Cassandra.

«E' veramente bello, amore» allunga la mano destra, per accarezzare il volto ancora paffutello della figlia, andando ad abbassarsi sulle ginocchia. A quel gesto la piccola reagisce allargando le braccia e sporgendole nella sua direzione: un chiaro invito ad essere presa in braccio.

«Vieni, principessa della mamma» la accoglie contro il petto, stringendola saldamente per poi rialzarsi.

«Mamma,posso chiederti una cosa? Voleva chiedertela anche Caesar, ma sta giocando, credo» e si guarda intorno, quasi a voler controllare che il fratello non sia, invece, nelle vicinanze. Non vedendolo, torna a puntare gli occhi in direzione della bionda.

«Puoi chiedermi quello che vuoi, tesoro»

«Tue la mamma come vi siete conosciute?»

Un sorriso si apre sul volto di Cassandra, forse indotto dalla domanda della bambina, oppure dal ricordo che tale domanda ha risvegliato.


«Dunque...per raccontarti tutto devo partire da undici anni fa... io avevo ventidue anni, mentre mamma Heaven ne aveva ventuno...»

Come ci siamo conosciuteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora