Non aveva mentito a Megan: quella sera aveva davvero un impegno, doveva posare per un suo amico fotografo per un rapido shooting, ma, a dire il vero, pensava di impiegare molto più tempo di quello che, alla fine, fu in effetti necessario.
«Se vuoi fermarti sei la benvenuta, Heaven»
Sì,sicuramente gli sarebbe piaciuto, aveva notato i suoi sguardi quando faceva gli scatti, il modo in cui cercava sempre di convincerla a fermarsi per un bicchiere, ma adesso Heaven aveva decisamente altri progetti.
«No, grazie, ho già un impegno!»
Questa,invece, era una bugia, ma utile per scrollarselo di dosso, quindi non si sentì troppo in colpa ad utilizzarla.
Dal momento che era ancora piuttosto presto, afferrò il cellulare che riposava nella tasca dei jeans strappati e, dopo aver caricato una delle nuove foto su Instagram, aprì l'applicazione di Google Maps,inserendo il nome del locale che le aveva detto Megan. Non che non fosse pratica della città, dal momento che ci viveva, ma non l'aveva mai esplorata in tutte le sue parti, e doveva ammettere di non aver mai sentito nominare "l'Abele". Google comunque, ovviamente, lo conosceva, e questo fu sufficiente per arrivarci.
***
L'Abele si presentava come un edificio nascosto nel cuore della città, per raggiungerlo fu costretta a percorrere una stradina isolata che probabilmente, se non fosse stato per la mappa, da sola non avrebbe mai trovato. C'era parecchia gente sia fuori che, come vide non appena varcò la soglia, dentro al locale. Si guardò intorno,lievemente spaesata, finché non vide la bionda criniera di Megan chele era familiare.
Sorriso sulle sue labbra, e passo deciso mentre si avviava nella sua direzione, gli occhi incontrarono la figura di altre persone –probabilmente amici della bionda: c'erano un ragazzo piuttosto alto,moro, che, a dire il vero, non le sembrava neanche male; un altro ragazzo, con dei capelli folti fino alla base del collo, poi una ragazza molto carina, con i capelli rossi come il fuoco, e, infine...
Si bloccò, mentre gli occhi si fermavano sull'ultima ragazza che componeva quel gruppo, bionda, con i capelli corti, un fisico statuario, stretto in una camicia blu scuro con arabeschi bianchi,che – e fu un pensiero improvviso – avrebbe tanto voluto toglierle. Osservò ancora qualche istante il gruppetto: la rossa rideva, con un bicchiere di cocktail quasi vuoto in mano, da quello che vedeva le sembrava già ubriaca. Suo malgrado, allontanò gliocchi dalla scena – e, di conseguenza, dalla bionda – per buttarsi nel fiume in piena che costeggiava il bancone del bar. Per sua fortuna, poteva contare su un certo fascino e magnetismo, che in queste situazioni era utile per calamitare lo sguardo del barista e non dover attendere così delle ore.
«Dimmi,bellezza»
«Un sex on the beach, grazie»
E per un istante si chiese se il cocktail le fosse stato ispirato proprio dall'amica di Megan, mentre si dirigeva nuovamente verso di loro. Quando riuscì a vederli di nuovo, in mezzo ad altre mille persone, si accorse che la rossa e il ragazzo dai folti capelli non c'erano più, erano rimaste solamente Megan, il moro e l'altra ragazza bionda.
«Hey, ciao Megan!» il tono era volutamente casuale, quasi l'avesse notata solo in quel momento.
«Oh! Ciao Heaven!»
Cercò di non guardare l'altra bionda - non subito, almeno - di nascondere l'interesse che si era acceso, e, così, allungò prima la mano verso il ragazzo.
«Piacere, sono Heaven!»
«Ciao! Io mi chiamo Marco! E' un nome curioso, il tuo»
Aprì la bocca, e stava quasi per rispondere, quando un'altra voce varcò il silenzio – ok, forse non proprio il silenzio, considerando la musica alta del locale e il mormorio costante degli altri presenti,ma comunque Heaven ebbe quella sensazione.
STAI LEGGENDO
Come ci siamo conosciute
ChickLitUna stessa storia, due punti di vista diversi. Se a volte vi sembrerà di leggere a stesa scena... è perché lo state facendo, ma prima dal punto di vista di Heaven, e poi da quello di Cassandra. Tra parentesi è riportato chi la "telecamera" sta segue...