Parte I

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Come è facile immaginare, l'apparizione a colazione di una Toga ringiovanita, con indosso solo la parte superiore di un pigiama ora extralarge e che si trascinava dietro un orso di peluche alto quasi quanto lei, era stata a dir poco scioccante. Per qualche minuto tutti si erano limitati a fissarla basiti, certi di avere un'allucinazione. La bambina li aveva guardati con curiosità, stringendo il peluche. Quei tizi vestiti in modo strano ed il posto le apparivano familiari, anche se non ricordava i loro nomi o dove si trovava. Per nulla spaventata, giunse alla spiegazione più logica che poteva ipotizzare. 

"Siete i babysitter? Mamma e papà sono partiti? Perché non mi ricordo?" 

"È finta!" urlò spaventato Twice. 

"Ti prego, mr. Compress, dimmi che è un'illusione!" esclamò Spinner. 

"Certo che no! Magari l'ha clonata Twice da ubriaco." 

"Non farei mai una cosa del genere! Può darsi..." 

"Se vuoi un figlio clone come Jango Fett" fece Shuichi, che in quei giorni era in fissa con Star Wars

Kurogiri si avvicinò alla piccola, che ridacchiava divertita dalle reazioni degli adulti. 

"Toga, come sei diventata così?" 

"Perché mi chiami Toga? E come sono diventata? E tu chi sei? Un uomo-nuvola? Sai volare?" 

"Forse era meglio quando la sua unica domanda era: posso pugnalarti?" commentò Dabi.

 "Himiko" riprese Kurogiri. "Ascolta, Himiko, cosa ricordi di ieri?" 

"Che sono andata a letto, ma non avevo tanto sonno. Credo di essere andata in bagno a bere... e mi sono svegliata adesso. Ora rispondi a me." 

"Fra poco, intanto mangia." 

Himiko contemplò con aria famelica cosa le offriva la tavola. Nel frattempo Twice era andato in bagno ed aveva trovato una siringa di Toga vuota ma ancora sporca di sangue. Tornò dagli altri annunciando la sua scoperta. 

"Quindi è stato un qualche tipo di quirk a farla tornare bambina" commentò Tomura.

 "Dobbiamo far analizzare quel sangue" disse mr. Compress. "Chiamo Giran." 

"E noi che facciamo? Quando credete che tornerà normale?" chiese Spinner.

Potevano discuterne quanto volevano, ma c'era un'unica, inevitabile conclusione: dovevano badare alla Toga quattrenne finché non fosse ritornata una diciassettenne. Rassegnati, i villains organizzarono dei turni, con la speranza che tutto finisse in fretta. Kurogiri si procurò dei vestiti adatti, dei pastelli ed un paio di giochi in modo che la bimba si mantenesse impegnata, poi le andò vicino. Himiko si voltò verso di lui, il davanti del pigiama macchiato di marmellata, succo, cioccolato e cosparso di briciole. Sembrava che si fosse impegnata per sporcare l'indumento con qualsiasi cosa aveva trangugiato a colazione. Non che il viso e le mani fossero più puliti. 

"Adesso mi rispondi come promesso, giusto?" 

"Ehm, sì Himiko. Intanto però ti do una ripulita, vieni." 

Dopo una mezz'oretta vestiti e capelli erano in ordine, la bambina era linda e pulita e conosceva i nomi dei suoi coinquilini, alcuni dei quali, Jin compreso, la osservavano ancora sbalorditi. 

"Perché non ci sono ragazze?" 

Kurogiri si strinse nelle spalle, allora Himiko provvide a rispondersi da sola: "Forse perché questa casa è tutta sporca e in disordine. La mamma pulisce sempre casa nostra, dice che le persone perbene devono farlo o sono maleducate. Ehi, almeno qui non devo mettere in ordine niente!" 

Anni rubatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora