Parte III

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Era impossibile! Doveva trattarsi di un'allucinazione causata dal troppo lavoro! L'assassina psicopatica su cui stava raccogliendo informazioni per l'articolo che avrebbe rivoluzionato la società non poteva essere lì, a pochi metri da lei, in formato ridotto, a parlare eccitata ad un orsacchiotto! 

Chitose Kizuki, anche conosciuta come Curious, si diede un pizzicotto, ma la bambina che somigliava tantissimo all'adolescente Himiko Toga non scomparve. In quel momento aveva posato il peluche per scattare una foto alla ruota panoramica. Chitose cominciò a riprendersi dalla sorpresa. Richiuse la bocca, si guardò rapidamente intorno e decise che valeva la pena avvicinarsi alla bambina. Sicuramente aveva preso un abbaglio ed i genitori le avrebbero chiesto che voleva dalla loro figlioletta, ma poteva usare la scusa di star scrivendo un articolo sulla fiera e di voler inserire l'opinione dei più piccoli. 

"Ciao" salutò, inginocchiandosi elegantemente alla sua altezza. 

Himiko le prestò poca attenzione, presa da problemi personali: dove mettere le foto una volta scattate. Non aveva pensato a portare una cartellina con sé, a lasciarle con Bobby qualcuno le avrebbe rubate e non vedeva buoni nascondigli. 

"Ti sei persa, bambina?" chiese gentilmente Chitose. 

"Eh? No, signora. Cerco dove nascondere le mie foto." 

"Capisco, sei già appesantita dall'orsacchiotto e dalla macchina fotografica. Perché non li lasci ai tuoi genitori? Altrimenti non ti lasciano salire sulle giostre." 

"Davvero?" replicò preoccupata la piccola. 

"Temo di sì, tesoro, è meglio avere le mani libere. Forse farebbero un'eccezione per il tuo amichetto, ma la Polaroid è troppo dura e rischia di rompersi." 

"Oh... lui è Bobby. Però non posso lasciare la Polaroid, signora! Mi serve per portare la fiera ai babysitter!" 

Chitose si rialzò, stanca di stare in quella posizione. Prima di procedere oltre doveva chiarire se aveva visto giusto, se stava effettivamente, incredibilmente parlando con una Himiko Toga bambina. 

"Allora cercherò di aiutarti, però se mi chiami signora mi fai sentire vecchia. Io sono Chitose Kizuki. Tu?" 

Himiko strinse la mano che l'altra le porgeva e rispose: "Sono Himiko Toga, piacere!" 

Un sorriso rapace si disegnò sul volto di Curious. Era veramente lei! E chi la mollava più adesso!

"Piacere mio, Himiko cara. Che ne dici se ti tengo io la Polaroid e le foto? Prometto che appena scendi dalle giostre te le ridò. In cambio voglio solo sapere perché sei qui tutta sola." 

La bambina ci pensò su, poi annuì e spiegò: "Ho i babysitter migliori del mondo ma non potevano portarmi qua, allora ho deciso di venire da sola adesso e fare tante foto. Sono un regalo." 

"Che dolce. E i tuoi genitori dove sono?" 

"In vacanza." 

"Himiko, sai che dovresti essere più grande? Ricordi qualcosa?" 

"Eh?" 

"Lascia stare, fa niente..." 

"Oh, intendi quando Jin dice che torno a diciassette anni? Scherza. Lui dice un sacco di cose buffe. Tu lo conosci, Chitose?" 

"Più o meno" ghignò Curious, contenta che non ci fossero problemi nel far parlare Himiko, la quale si era entusiasmata alla prospettiva che la nuova amica conoscesse il suo babysitter preferito. 

"Sei tu la sua principessa?" 

"Cosa? Non credo, tesoro. Ma raccontami della League of Villains, visto che per te sono tanto bravi." 

Anni rubatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora