Interfaccia

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Log unispazio attivo...
Analisi...
Matrice Sephiroth in caricamento...
Tipologia: singolarità finale, MEST omega. Tipologia degrado: assottigliamento del vettore vincente oltre i limiti utili.
Matrice Sephiroth in adattamento sulla superficie unispazio.
Replicazione eventi....

Balerion: pianeta centrale della confederazione. Il modello Accrescimento4 stava coprendo l'emisfero nord, nel suo momento di emissione solare. Balerion non aveva un sole: non lo aveva da tempo. Accrescimento4 avrebbe fornito la giusta energia sostitutiva.
Era un'opera grandiosa pensò Kand, il suo creatore. Un multiuomo, Kand fondeva in sé mille generazioni di artisti della luce. Ma in confronto ai suoi colleghi della materia, Kand si sentiva piccolo; Gur, multiuomo della materia, era colui che manteneva Balerion in simil-orbita sul punto di lagrange-dark-matter: Ladam.
Il titolo dell'opera di Gur era un acronimo. Il titolo dell'opera di Kand, un dettaglio.
Sin dai tempi della scissione, quando il computer interstellare Interfaccia si era fuso con lo spaziotempo, realizzando la prima opera d'arte cosmica, MEST (Mente Energia Spazio Tempo), l'umanità aveva scoperto il seme dell'equilibrio: avendo codificato ogni variante dello spazio delle fasi genomatico, Interfaccia aveva applicato MEST sugli esseri umani retro-ingegnerizzandoli. Il risultato: due diverse categorie di umani erano emersi, preordinati per collaborare come due colori primari.
Quelle che un tempo erano vagamente definite da classi di scienze non perfettamente sviluppate perché legate a uno studio non accurato dei processi celebrali come "differenze caratteriali, ambientali, sociali" vennero perfettamente identificate da Interfaccia, in due ben distinte branche della genomatica. Luce e materia. L'energia umana scorreva veloce ma con percorsi molto geometrizzati per la specie luce, e lenta ma con molte varianti topologiche per la specie materia.
Le distinzioni scendevano poi su ogni branca dello scibile, dalle capacità relazionali a quelle computazionali fino ai Sommi Divini, coloro che potevano sedere al fianco di Interfaccia alle consolle di controllo di MEST, gli artisti finali  rappresentanti di ciascuna delle due specie.
Dominatori assieme a Interfaccia del continuum, ad ogni scala dal micro al macrocosmo.
O almeno, di quello che restava del continuum: nel tempo in cui questa rivoluzione si era affermata, le stelle stavano già spegnendosi.
Kand e Gur erano agli apici delle rispettive nidiate: enormi nervature sintorganiche univano i loro corpi, grossi bulbi limacciosi che svettavano come enormi cattedrali per migliaia di chilometri nell'atmosfera rossastra di Balerion, al vortice nero che si apriva come un crepaccio scuro nella sagoma del pianeta. Il vortice era composto da innumerevoli micro-circuiti, dipoli materia-luce le cui posizioni dualmente esclusive generavano il tessuto cognitivo della macchina MEST.
Kand e Gur leggevano ciascuno una fase dell'intera disposizione dipolare, e ognuno di loro faceva emergere la proiezione energetica necessaria per processare l'enorme entropia di quel mondo morente. Privo di una stella. Solitario in un cosmo di stelle spente e frantumate. Kand energizzava la luce, Gur la materia. I rispettivi picchi di bassa entropia costituivano la fonte di prosperità per l'intero Balerion, e per le creature che lo chiamavano casa.
Accrescimento4 scorreva intorno a Balerion solcando le acque di darkioni, ultime particelle rimaste in una mare di tenebra; Ladam congiungeva Balerion a tutti gli altri pianeti della confederazione, attraverso il tessuto nodale dei campi darkionici.
Particelle portanti e rispettivi campi quantogravitometrici: il nuovo mondo dell'universo spento era un concerto scuro suonato da strumenti silenti.
A guardia del tessuto di darkioni, c'era l'ultima rappresentante vivente connessa a Interfaccia, la Somma Divina che ancora operava su MEST.
Viktia assomigliava a una serie di fotogrammi sconnessi: la sua estrusione nel cosmo esisteva in modi spessi fuori sincrono, temporanei, esitanti. Il risultato: un volto scomposto, mille profili, innumerevoli diverse porzioni da vari spaziotempo che si intersecavano caoticamente intorno all'attrattore Interfaccia.
I Sommi Divini vivevano saltando da uno stato genomatico all'altro, da Luce a Materia. Questo accadeva un tempo, quando i rappresentanti migliori di ognuna delle due specie si sacrificavano per collegarsi a vita con Interfaccia; in nome dell'equilibrio, assumevano grazie al collegamento con MEST ciascuna delle due forme, per essere certi che ogni risultato dei calcoli eseguiti da MEST fosse controllato da entrambi i poli della nuova equazione dell'esistenza.
Quando finalmente era stato possibile tradurre in qualcosa di comprensibile i primi calcoli del computer MEST, gli esseri umani erano rimasti in tre, e i risultati tradotti si riferivano a un'era del cosmo oramai perduta nel passato.
Kand e Gur si ritrovavano con un vaticinio inutile, e una profetessa che nella migliore delle ipotesi avrebbe continuato a balbettare informazioni che sarebbero state forse comprese oltre il limite utile.
Il tempo stesso si stava sbriciolando; la morte termica del cosmo era arrivata assieme al big crunch, il restringimento dei confini universali, ma quel restringimento stava avendo effetto quanto già il 90% della materia (di ogni tipo) era svanita ed evaporata. Non ci sarebbe stata abbastanza massa per reinnescare un successivo big bang: l'universo non sarebbe rinato da se stesso.
Assieme ai contorni del cosmo, le stesse costanti fisiche si erano distorte: adesso, la velocità della luce era di trecento miliardi di miliardi di chilometri al secondo. Tutte le informazioni dell'universo in contrazione iper veloce erano disponibili su Balerion praticamente all'istante; peccato che fossero inutili.
Nella epocale ricerca per il massimo risparmio della morente energia del cosmo in raffreddamento, gli esseri viventi avevano attraversato costanti periodi di derubricazione delle capacità e delle attività sensoriali; nulla poteva andare sprecato, tutto doveva essere devoluto a macchine in grado di fare meglio, più rapidamente e con più risparmio energetico.
Alla fine, la confederazione contava un solo pianeta abitato da creature organiche, e tre soli abitanti realmente vivi: il resto erano biomacchine ridotte alla loro versione più semplice possibile. Solo Balerion aveva una fonte di luce, ed era artificiale; gli altri, vivevano nel buio totale da parecchi cicli.
Interfaccia avrebbe anche potuto essere usata per leggere il destino del cosmo, ne aveva le potenzialità, ma Kand e Gur dovevano scegliere: o usavano Vitkia per proseguire l'immenso calcolo MEST, che oramai teneva in piedi la fornitura della poca energia rimasta in tutto il cosmo, oppure deviavano parte di quella potenza per cercare di capire cosa quei calcoli stessero dicendo in merito alle sorti e alle opzioni rimaste all'intelligenza in quell'oceano di buio.
Alla fine, le leggi della fisica (nella loro veste finale, distruttiva e terribile) scelsero per loro: MEST concluse che il numero di esseri viventi pensanti era ancora troppo alto. Le capacità di realizzare oggetti artificiali interstellari, come Accrescimento4 e gli aggregatori Ladam, vennero trasmesse da Interfaccia direttamente a Vitkia, e Kand e Gur furono disattivati.
Vitkia adesso era sola. In tutto il cosmo.
Le vecchie biotiche che consentivano a un umano di provare emozioni erano disattive da intere epoche, ma la sensazione di tremenda solitudine schiacciò ugualmente la Somma Divina.
Madre ultima, Vitkia cercò di capire quali opzioni ancora esistessero per la vita: forse, ora che era sola, poteva usare Interfaccia per ordinare a MEST di ricreare la vita. Di trovare una scorciatoia.
Il potere di MEST era immenso: Vitkia ordinò all'iper computer fuso con spazio e tempo di far collassare tutto il cosmo, di tracciare le equazioni per assicurare un nuovo Big Bang.
Vide i rivoli degli algoritmi fluire da MEST alla sua consapevolezza, lesse le proiezioni e vide le simulazioni di quello che sarebbe avvenuto. 
La Somma Divina passò diversi eoni a contemplare il quadro di quel meraviglioso possibile.
Nel frattempo, i moti di rotazione e rivoluzione degli astri si erano quasi fermati, le stelle si erano disgregate senza esplodere, e Balerion stesso era stato ridotto a una miriade di planetoidi minori, mezzo disintegrato dallo sfacelo generale.
Le dinamiche particellari si erano quasi estinte, la creazione di materia quantica dal vuoto era cessata, le fonti di pulsazione stellare gravitonica (i buchi neri) erano evaporati, rifornendo il cosmo in contrazione con radiazioni deboli incapaci di raggiungere alcunché.
Una costante di decelerazione si era aggiunta alla trama spazio-tempo.
MEST comunicò a Vitkia che, in quelle nuove condizioni, nessun tipo di ignizione sarebbe mai più stata possibile; Vitkia osservò, nella spuma biosintetica che era il suo io, i nuovi dati: mai più nulla sarebbe esploso, e se anche la rimanente materia fosse stata concentrata di un fattore dieci alla trenta, le leggi dell'entropia e della termodinamica si erano rovesciate. La pressione non sarebbe aumentata, mai, impedendo non solo un nuovo Big Bang, ma qualsiasi fenomeno di marea gravitometrica.
Interfaccia, per la prima, era in sincrono con i calcoli di MEST e con gli eventi esterni: Vitkia poteva vedere proiezioni realmente efficaci e significative dal supercomputer.
Le collisioni sui bordi dell'universo iniziarono attimi dopo che Vitkia ebbe finito di comprendere le predizioni di MEST; ordinò a Interfaccia di registrare tutto. Era un ordine necessario, perché la poca energia rimasta teneva in piedi i seppur pochi brandelli della civiltà di Balerion: deviare il supporto di MEST voleva dire condannare definitivamente la vita senziente rimasta in quell'universo in rapido decadimento, e cancellare ogni futura speranza di riattivazione dell'intelligenza. In qualsiasi forma.
Registrare gli accadimenti sarebbe stato tanto inutile quanto illogico, se non fosse stato per i dettagli che MEST aveva prodotto su cosa stava provocando le collisioni esterne: altri universi.
Striature larghe miliardi di anni luce si stavano allargando da oltre i confini matematici del cosmo; Vitkia avrebbe considerando miracoloso quello spettacolo, una salvezza finale. Il numero di collisioni raggiunse rapidamente tre, poi sei, poi nove ordini di grandezza: innumerevoli cosmi stavano emergendo nel suo, portando nuova energia.
MEST propose alternative, le mise urgenza di prendere altre decisioni: Vitkia doveva usare Interfaccia per sfruttare quelle gigantesche fonti di energia, quelle esplosioni larghe intere galassie per riportare linfa vitale e ripopolare l'universo. Lei non lo fece.
Aveva passato epoche sufficienti attaccata a Interfaccia per capire che MEST poteva essere subdolo, e presentare i dati che riteneva più opportuni.
Vitkia avrebbe atteso fino all'ultimo istante utile prima di cambiare idea: voleva vedere chi c'era dietro quella improvvisa salvezza, quella mano tesa di proporzioni bibliche.
Entrarono letteralmente dai varchi creati dalle collisioni tra universi; le velocità relative non avevano alcun senso, Inerfaccia stava producendo simboli privi di riscontro in tutta la matematica: gli Universi in collisione avevano attraversato qualcosa per entrare nel cosmo della morente civiltà Baleriana ed era da quel qualcosa che delle creature si stavano intromettendo nel continuum.
Vitkia osservò nuovamente i calcoli di Interfaccia: avevano sempre meno senso. Non era questione di eccesso di dati, o di complessità di calcolo MEST stava delirando, non c'era altra spiegazione.
Quando Vitkia si era definitivamente decisa che tutto quello doveva finire nel nulla, che nessuna forma di intelligenza avrebbe dovuto assistere all'obbrobrio che stava sorgendo in quella nuova realtà, Interfaccia smise di rispondere ai comandi.
Sola, impossibilitata a lasciare una qualche speranza alternativa anche con le sconfinate risorse di MEST, Vitkia ora poteva solo assistere.
Aveva esitato un momento di troppo.
Gli esseri erano visibili, anche alle distanze da cui Vitkia li attendeva.
Tutto ciò non aveva senso alcuno: anche nel cosmo attuale, con le costanti fisiche modificate, con i fotoni accelerati a velocità tali che gli effetti lontani dell'orizzonte in contrazione producevano ovunque i loro effetti in un istante, non sarebbe dovuto essere possibile vedere le cose che si stavano forzando la via da qualsiasi cosa fosse il luogo da cui provenivano.
Epoche prima, Vitkia avrebbe iniziato a pregare; oggi, le mancava la nozione stessa di cosa fosse una divinità.
Non poteva sapere che gli Esterni erano capaci di piegare i campi quantici e generare effetti tunnel tra le loro menti e chiunque altro avesse la sventura di avere un cervello e dimorare nel loro stesso orizzonte muro di plasma. Tempo ed entropia servivano a quello: tenere a bada gli Esterni.
E tra di loro, il più pericoloso, il mostro viola  che dimorava al limite estremo del pianoro ologram: Naguu, il divoratore del decadimento.
Fu lui, nelle sue molteplici forme, a entrare nel cosmo della defunta Balerion.
Il supercomputer MEST delirò definitivamente, dischiudendo il suo potere al nuovo Dio.
Interfaccia si staccò dal contatto con l'ultima Somma Divina, lasciandola ancora più sola mentre si riadattava rapidamente alla enorme massa di schiavi che MEST avrebbe prodotto nelle ere a venire grazie all'energia oscura proveniente dalle collisioni cosmiche.
Neopianeti iniziarono rapidamente a formarsi, enormi mondi forgia in attesa dei loro miliardi di abitanti dementi.
Nuove stelle esplosero dai detriti di un cosmo dato per morto, irte di anomali campi distorsivi collegati al buio da cui proveniva Naguu.
Costellazioni di buchi neri vibranti inziarono a suonare la delirante musica del nuovo padrone, tuoni da dieci alla cento watt.
Nuove condizioni di vita si imposero per le nascenti neo intelligenze minori che avrebbero vissuto vite da servi ebeti e senza libero arbitrio; normali organi di senso come occhi, naso, lingua non sarebbero più serviti a nulla perché non ci sarebbe più stato niente da vedere, sentire, respirare.
E quando Naguu finalmente divenne visibile per pochi istanti anche all'unico essere umano ancora rimasto, Vitkia non aveva più bocca e doveva urlare.

Disaccoppiamento matrice sephiroth...
Log unispazio disattivato...
In attesa nuovi dati...
In attesa nuovo spazio di calcolo...
Oculus Unispaziale in sovraccarico...

Soluzione della Matrice Sephirtorh. Fallimento della Singolarità completamente svolto. Ritorno alla monade amplitruedron in 3...2...1....

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