Ero rimasta tutto il giorno a casa, quel grigio fuori mi metteva tristezza , ma l'autunno rimaneva la mia stagione preferita , da sempre , con le sue foglie secche e i colori alternanti alla ruggine e al giallo, forse perché io mi sentivo un po' come l'autunno dentro .
Lena , era uscita presto come tutte le mattine , io ero rimasta chiusa in quella camera un po' disordinata , ero rimasta sul davanzale di quella formata , tra sigarette , erba , e una buona cioccolata calda , osservavo fuori e mi accorgevo che quella pioggia non smetteva di cadere , assomigliava un po' al mio dolore .
Mi sentivo come paralizzata.
Indossavo quel pantalone di tuta grigia che mi portava calore ed una maglietta a maniche corte nera di cotone ed i capelli raccolti in una coda disordinata , rimasi ad osservare .. quel tetto , ma lei quella mattina non si fece vedere .
Ma ignorai la cosa .
Non avevo fame .
E non avevo voglia .. di nulla, se non di far sparire quei ricordi che quel giorno erano ancora più vivi dentro di me , più del solito .Sospirai.
Era la seconda canna del giorno Quella che operai alle labbra e accesi, abbandonandomi completamente ad essa.
E non appena socchiusi gli occhi , le voci , le immagini ritornarono nella mia mente." Forse non ti è chiaro puttanella che tu e tua madre ora avete solo me, e dovete fare tutto ciò che vi dico ."
Riaprendo gli occhi , mi sembró di risentire dentro le mie narici la puzza d'alcool di Ray , più forti che mai .
" Basta.. così la uccidi , smettila, basta!"
La mia stessa voce, ecco che la risentii così viva , che la cosa mi fece rigare le guance da quelle lacrime quasi incoscienti che in quel momento mi sovrastavano.
Sentivo i calci.
Sentivo i pugni.
Sentivo gli sputi.Sentivo le nocche bruciarmi di nuovo, le strinsi. Strinsi le mani in due pugni stretti.
Smisi di fumare , nervosamente la spensi.
Non appena si rifece vivo il ricordo di me e mia madre l'ultimo che ebbi." No mamma ..resisti, ti prego , avanti .. svegliati. Ti prego .. non lasciarmi."
Inconsciamente ripetei quelle frasi ad alta voce anche in quel momento .
Mi portai le mani all'altezza del viso , non piansi , come se volessi trattenere le lacrime tra le mie pupille .
Strinsi i denti.Senza neanche accorgermene era già sera , ed una porta sbattere .
" Ros sono a casa !"
Sentii vagamente la voce di Lena .
Indossai delle converse ai piedi , e sopra una felpa che lasciai aperta nera , e sciolsi i capelli.
Scesi la lunga scalinata, i miei occhi rossi mischiati tra il dolore e l'effetto della droga.
Mi sentivo un po' confusa ma riuscivo a star in piedi." Dove stai andando?"
Mi chiese da dietro Lena cercando di fermarmi." Non sono cazzi tuoi." Affermai con durezza.
Ero dura con la persona sbagliata ." Ros , fuori piove , torna dentro."
La ignorai sbattendo la porta dietro le mie spalle .
Mi accorsi di esser leggermente bagnata , ma poco mi importava , durante il tragitto in un posto indefinito , la voce di mio fratello si rifece viva .
" ROSALYN!"
Mi sembrava ancora viva , ero forse pazza ?
Il fiatone in gola .
Dovevo svagarmi.
Non so come ma dovevo farlo, così entrai nel primo pub che incrociai per la strada , era leggermente affollato ma riuscì a raggiungere il bancone , sedendomi sullo sgabello , riuscì a ritornare lucida , ma dentro portavo ancora una rabbia , incontrollata, pericolosa, come il mio dolore ." Ehi bella signorina cosa ti porto ?"
Mi chiese il barman a cui non badai , non si era neanche accorto della mia giovane età , ero ingannevole anche agli altri il mio aspetto fisico confondeva chiunque .
" negroni sbagliato , fanne due ."
Dissi lasciandoli i soldi sul bancone .
Lui si zitti preoccupandosi di preparare i cocktail e di prendere i dollari .In poco tempo mi ritrovai a sorseggiarne il primo.
Sentivo il mio iPhone vibrare più volte era Lena , la ignorai.
Spensi il telefono.Mandai giù anche il secondo , l'effetto della seconda canna stava salendo e anche il negroni.
Tutto mischiato creo per me un caos tremendo .
Sentivo che tutto girava , e i suoni erano abbastanza lontani ma avevo bisogno di non pensare sentivo anche le mie lacrime scender lungo il viso ma non mi accorsi di nulla." Ragazzina .. che cazzo stai facendo?"
Quella voce sfocata , e ciò che vedevo una volta accasciata quasi per terra .
Non riuscivo a tenermi in piedi e neanche a parlare .
Sentivo tutto in modo confuso." Dallas , chi è questa ragazza?"
Stavolta lei non era sola, c'era la sua etero viziata con lei.
Ma io stavo per perdere i sensi .
Mi sentivo bene , eccitata , adrenalinica ma incosciente .
L'unica cosa che senti erano le dita della bionda che mi sfiorarono le guance molto probabilmente per asciugarmi le lacrime." È la figlia della signora per cui sto lavorando."
" Non possiamo portarla da me , lo sai ."
" Infatti torna in taxi , io la porto da me ."
Queste furono le ultime parole che sentii poi il vuoto e il silenzio.
Tutto girava non appena apri lentamente gli occhi , leggermente infastidita dalla poca luce emanata da quel cielo grigio, mi sentivo debole e non riuscivo neanche a mettermi seduta sul letto ma ci tentai.
Sospirando , più volte , mi guardai intorno era tutto sconosciuto per me , non ero nella mia camera e neanche a casa di Lena." Oh cazzo."
Imprecai afferrando il mio iPhone dai pantaloni e accendendolo , ricevetti centinaia di chiamate da Lena , e mille messaggi.
Le scrissi per avvertire che stavo bene e mi ero fermata da una vecchia amica in visita dal Mississippi .
Lo riposai sul letto passando una mano sul viso e l'altra sui capelli, avevo bisogno di riprendermi.Mi ero svegliata in un letto a soppalco che dava una vetrata enorme da dove si poteva vedere i grattacieli di una bella Los Angeles , era un piccolo appartamento confortevole , e poco ordinato.
Le pareti ricoperte di foto e alcune luci di natale usati come addobbi, era particolare .
Ci viveva sicuramente una persona normale .
Ci viveva lei la bionda .
Oltrepassó la porta , con addosso una camicia bianca slacciata sotto una canotta nera , e dei jeans chiari a vita bassa , e i suoi capelli appena corvini lasciati sciolti in modo disordinato.
Mi guardai ero vestita ancora della sera precedente per fortuna non era successo nulla tra noi , tirai un respiro di sollievo." Tieni bevi e mangia la bella sbronza ti passerà ."
Salendo le scale del soppalco mi raggiunse , porgendoli un buon caffè di starbucks, lo afferrai mentre lei sorridendo lasciando intravedere la sua dentatura perfetta , si sedette sul pavimento a gambe incrociate.
" Come cazzo mi ritrovo ..a casa tua ?" Chiesi nervosa perché non ricordavo.
Sicuramente in segreto ero contenta di esser lì, in quel posto.
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lascia che io ti ami.
أدب الهواة- ' Noi sapevamo di essere abbastanza l'uno dell'altra, che bruciavamo sul confine di qualcosa di bello . ' ••• Dallas era l'amante di qualcuno . Rosalyn era l'omicida di qualcuno . ©️ Tutti e ogni diritto sono riservati .