Chasing Cars.

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Accesi un'altra sigaretta , percorrendo la strada di casa, ormai era sera , ed io non smettevo di contare quei trenta mila dollari che portavo all'interno del reggiseno, avevo venduto solo i gioielli, la
macchina l'avrei lasciata come una riserva economica, mi sistemai per bene il reggiseno prima di entrare , mi accorsi che avevamo visite .
Una macchina sconosciuta , le luci erano accese , Lena era tornata a casa più presto del previsto.

Entrando notai , Lena ad attendermi , insieme ad un uomo paffuto dai baffi folti che sembrava esser un servitore dello stato visto la sua divisa .

" Ros, lui è l'ispettore Davis , è qui per .. Matisse."

Tolsi il cappuccio e osservai , Lena , ancora con addosso il suo tayer nero che risaltava le sue forme , i suoi capelli castani raccolti in uno chignon ordinati , la sua pelle un po' scura e i suoi occhi marroni.
Tenni le mani dentro la tasca della mia felpa .

" Cosa è successo?"

Chiesi preoccupata .

L'uomo mi guardò .

" Abbiamo trasferito tuo fratello al carcere di Los Angeles , grazie alle conoscenze della signora Lena . " lui sorrise .

Lena fece lo stesso , sorrise con dolcezza e in quel momento guardandola , mi comparve la figura di mia madre , come se in quel momento avrei voluto che fosse stata al suo posto .
Lei avrebbe dovuto darmi tutto ciò che la sua amica mi stava dando .

" Quindi quando posso vederlo?" Chiesi , la dolcezza non faceva per me . Risultai fredda e schiva .

" Domani mattina. Ti accompagnerò io. "

Affermó una Lena delundente dal mio atteggiamento indifferente nei suoi confronti.

" Essendo minorenne non puoi venire da sola , ma al colloquio ti faremo entrare da sola." Affermó l'ispettore che dava l'impressione di un uomo buono.

Io feci un cenno col capo, per salutare entrambi.

" Vado a letto sono stanca , buonanotte ."

Dissi , indietreggiando appena e dando le spalle per salire di sopra , e chiudermi in quella camera , che divenne quasi il mio posto.

Chiuso la porta a chiave senza togliermi i vestiti .

Nascosi i soldi sotto il materasso , e scoppiai in una risata di felicità. Finalmente avrei visto la mia metà , l'unica persona per cui provavo amore .
L'unico per cui avrei dato tutto .

Afferrai da sotto il letto una scatola con dentro una bustina di erba , e in pochi secondi me la ritrovai tra i polmoni.
Mi sentivo rilassata seduta sul davanzale di quella camera , osservando le strade vuote del quartiere come vista .
Il cielo era stellato sopra di me nonostante l'autunno ormai alle porte .

" Sei pronta ?" Mi chiese Lena dopo aver bussato alla porta della mia camera .
Lei era in tenuta da ufficio , aveva preso un permesso essendo il capo aveva tutte le libertà del mondo.

Io davanti allo specchio indossai dei jeans neri strappati alle ginocchia , e sopra una felpa grigia corta fin a metà ombelico e tenni i miei capelli ondulati cadermi disordinati .
Nessun trucco .
Indossai i miei scarponcini.
La guardai .

" Adesso si."
Vidi Lena sorridermi e mentre scendevamo di sotto , mi porse la colazione in un sacchetto bianco.

" Hai bisogno di mangiare , o scomparirai." Mi disse quasi ironicamente afferrando le chiavi dell'auto e la sua borsa , io la presi guardandola le sorrisi ma non so se era un sorriso falso o vero .
So solo che i miei occhi erano appena arrossati per le troppe canne e la testa mi scoppiava .

lascia che io ti ami.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora