{3}Gelosia?

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Domenica.

Mi svegliai con il cellulare vicino al cuscino con 3 chiamate perse da Jeno così lo richiamai <oh Nana, troviamoci da Starbucks cazzo devo parlarti!> riattaccai subito, sembrava agitato.

Mi alzai e mi vestii: felpa bianca, pantaloni neri con il cavallo basso e le bretelle che ciondolano, mi sistemai i capelli e infine mi misi il mio amatissimo cappello bianco del'adidas e come scarpe, un paio di nike anch'esse bianche;

Salì in macchina e mi diressi al punto di ritrovo.

Lo trovai seduto con un bicchiere di caffè davanti, lo raggiunsi, quasi preoccupato.

<cosa c'è> <io e Suji abbiamo litigato> lo guardai come per dirgli di continuare, sedendomi poi di fronte a lui <l'ho lasciata> esultai dalla gioia facendolo sorridere.

Ho sempre odiato Suji e il suo orribile caratteraccio, non che il mio fosse meglio, stava con Jeno solo per divertirsi e finalmente l'aveva capito <quindi adesso ti dedicherai alla ragazza che ti piace davvero?> chiesi con il mio solito sguardo perverso ricevendo un dito medio come risposta.

<andiamo da Chenle adesso, ho voglia di cinese> dissi alzandomi <io sono a piedi> <io no, andiamo> risposi velocemente facendogli segno di seguirmi e così fece.
Salimmo in auto e andammo a casa di Chenle che aveva invitato tutto il gruppo a pranzo da lui, come ogni settimana, per mangiare cibo cinese.

Arrivammo davanti alla mega villa e il cancello si aprì facendoci entrare lungo il viale sterrato.

Come al solito Jisung era già arrivato, sicuramente aveva anche dormito da lui.

<Haechan?> chiesi guardandomi intorno non vedendolo <è andato a prendere 2 persone e viene> rispose Chenle facendoci entrare.

Ci sedemmo sull'immenso divano e iniziammo a giocare alla playstation mentre aspettammo il suo arrivo.

Dopo poco il campanello suonò e Jisung si alzò facendo entrare Haechan accompagnato da due ragazze.

Subin e Soyon...

Iniziai ad osservarla sperando che non se ne rendesse conto.

Indossava una gonna corta, molto corta a quadri bianca e nera, un cintura nera che aiutava la gonna ad evidenziare i suoi lineamenti stupendi, una maglia grigia chiara che finisce dentro la gonna, una giacca di jeans scura, Dr. Martens e dei calzini poco più alti e il trucco perfetto da far risaltare il marroncino dei suoi occhi;

Pensai che fosse la ragazza più bella che avessi mai visto

<hey Nana riprenditi> scossi la testa e mi trovai Jeno davanti <la stavi fissando...> disse posando una mano sulla mia spalla per poi andare a salutare le ragazze.

Jeno era l'unico a sapere del passato, a sapere come mi comportavo di fronte a lei e che me ne pentivo amaramente.
Jeno sapeva tutto di me, come io sapevo tutto di lui, infatti avrei potuto scommettere che appena era entrata Subin fosse diventato automaticamente rosso per l'imbarazzo.

Quando Soyon si voltò per guardare i presenti, sorrise a tutti meno che a me, mi guardò solamente con un sguardo di disagio. La capì perfettamente e non la giudicai per avermi guardato in quel modo, perché aveva validi motivi per guardarmi con disagio e disprezzo.

Pov Soyon:
La casa, anzi Villa di Chenle era veramente stupenda.
Jisung ci aprì la porta con un enorme sorriso e ci fece entrare, davanti all'entrata si trovava un'enorme scalinata in marmo che portava al piano superiore.
A sinistra si intravedeva la cucina con un enorme tavolo da pranzo, invece a destra una sala, anch'essa enorme.
Andammo in direzione della sala e seduti sul divano trovammo Jeno e Jaemin...
Feci uno scatto veloce per non guardarlo e salutai Chenle e Jeno che ci raggiunse poco dopo, con un dolce sorriso sul volto.
Mi girai per capire se avessi salutato tutti, capendo che mi mancava solo Jaemin.

Your Smile - na jaeminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora