Giordana:
Sono qui davanti a lei, cosa dovrò dirle per farmi perdonare?
"Ascoltami per favore, lo so che ho sbagliato ma ti giuro che l'ho fatto per noi, per proteggere il nostro amore, ho cercato di sviare la cosa, facendo credere a tutti che non ci fosse nessuno, Linda credimi... Scusa!"
"Io... ti credo ok?, voglio crederti, ma ci sono stata male va bene? Mi sono sentita per un istante quasi... persa, senza più certezze, so che avevamo deciso entrambe di non mettere in piazza i nostri sentimenti e prima ancora me stessa, ma io ho deciso che non voglio più stare nascosta dietro un palco, io voglio essere sotto quel palco per cantare a squarciagola, voglio essere ai tuoi instore e farti vedere quanto io sia orgogliosa di te, voglio essere partecipe della tua vita... e mi dispiace aver creato tutto questo casino ma mi è dispiaciuto tanto..."
"Lo so, lo so... vieni qui dai"
La prendo tra le mie braccia e la stringo a me, sento che il suo corpo inizia a rilassarsi piano piano, forse tutto sta tornando come prima...
Ci stacchiamo dall'abbraccio e piano piano uniamo le nostre labbra, quanto mi erano mancate... inizio ad avere una voglia irrefrenabile di lei, la prendo per la mano e la trascino verso il vicoletto di casa sua, sono sicura che qui nessuno possa vederci.
"Ho voglia di te..."
Le sussurro all'orecchio mentre scendo a baciarle il collo.
"Anche io... ma i miei sono in casa, non possiamo entrare"
"Ehm... non ci serve per forza una casa" Le dico mentre inizio a sorridere.
"No dai, qui no..."
Mentre ci baciamo continuiamo a parlare, mi dovrò arrendere, ci rifaremo la prossima volta.
"Va bene, mi arrendo... comunque domani dovrò andare via presto, ho un instore e devo presentarmi assolutamente"
"Dove dormirai"?
"Ho una camera prenotata in un albergo qui vicino... ci ha pensato Giovanni"
"Sant'uomo hahaha"
"Si infatti, adesso però devo chiamare un taxi, devo andare in hotel... a malincuore, ma devo andare"
Chiamo un taxi e nel frattempo aspettiamo insieme sedute sull'androne del palazzo, mano nella mano, occhi negli occhi.
"Ricordi che quando ci vedemmo dopo il primo incontro fui io a riaccompagnarti a casa"
Le dico mentre faccio un mezzo sorriso, ricordando l'accaduto.
"Si, me lo ricordo benissimo, ero al locale ed ero senza macchina, ahh se non ci fossi stata tu...!!"
Flashback
10 luglio, Black club.
E sono di nuovo a Milano, dovevo assolutamente risolvere delle cose e per farlo sono dovuta venire qui, non che mi dispiaccia... anzi, Milano è davvero una gran bella città.
Stasera penso che ritornerò in quel locale di qualche giorno fa, io non me li sono scordati gli occhi di Linda, chissà se la ritroverò.
Prendo l'auto che Giovanni mi ha lasciato e mi avvio verso il bar, dopo circa 20 minuti arrivo, scendo dall'auto ed entro spedita verso il bancone, stavolta giuro che sarò molto più calma, non aggredirò nessuno.
Mi siedo sullo sgabello e aspetto che la ragazza che ho davanti si volti verso di me.
È lei, mi guarda negli occhi per qualche secondo, poi si volta e inizia a parlare.
"Ciao... ciao, sei di nuovo a Milano"?
Mi dice mentre è intenta a torturarsi le mani.
"Si, dovevo firmare delle cose e sono dovuta salire"
"Ehm... prendi qualcosa, cosa ti do"?
"Stavolta lascio decidere a te dai... qualsiasi cosa tu voglia darmi"
Le dico mentre accenno un sorriso.
"Ti fidi"?
Mi chiede mentre inizia già a prendere il bicchiere.
"Si... si mi fido"
Dopo circa qualche minuto mi trovo davanti un cocktail di un colore quasi rosato, lo porto alla bocca e mi beo del fantastico sapore di ciò che sto bevendo, è dolce... sa di frutta, ha un'armonia tutta sua.
"Bhe complimenti"
"Hahaha grazie, ci lavoro da un pò qui, ormai ci ho preso la mano"
"Un pò quanto? Non mi hai detto la tua età"
"Ho vent'anni, ci lavoro da due"
"Ah sei una piccola donna allora"
Le dico con un mezzo sorriso.
"Bhe perchè tu quanti anni hai"?
Mi domanda mentre appoggia i gomiti sul tavolo, la conversazione sta iniziando a prendere una bella piega.
"Ehhh, purtroppo quasi 26, sò vecchia"
"No dai, ti stai solo avvicinando alla trentina hahah"
"Ma guarda te"
Ridiamo insieme e nel mentre sento chiamarla in lontananza, dovrà sicuramente tornare al lavoro.
"Bhe allora?... guarda che io ti pago per lavorare non per fare amicizia"
Piano piano la persona che parlava si avvicina a noi, credo proprio che sia il suo capo, intervengo per evitare uno spiacevole episodio.
"Mi scusi, l'ho trattenuta io, dovevo solo chiederle una cosa ma stava tornando al lavoro"
"Bhe lo spero per lei"
L'uomo si allontana, io mi risiedo e vedo Linda con il viso chino.
Mi sussurra un grazie.
"Ma figurati, in effetti è la verità, ti sto trattenendo io"
"No davvero, ti ringrazio... questo lavoro è troppo importante per me, se dovesse licenziarmi sarebbe la fine"
"Bhe lo immagino, senti allora io vado... ti va di rivederci dopo la chiusura?"
"Ma finirò sicuramente tardi... e poi stasera non ho la macchina, dovrò prendere un taxi"
"Bhe meglio così no? Ti riaccompagno io" le dico mentre tiro fuori un sorriso.
"Va bene, se a te fa piacere aspettami pure lì, c'è un tavolo"
"Grazie"
Vado verso il tavolino e mi siedo, aspetterò circa 2-3 ore ma penso che sarà una bella serata... già!
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Storie d'amoreDomenica 6 ottobre, alcatraz di Milano, Giordana apre il suo concerto con "chiedo di non chiedere", qualcuno dietro al palco la guarda con occhi sognanti e innamorati, la sua ragazza è lì con lei... sono innamorate, ma mantengono il loro amore nasco...