Ricordi

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(so che i titoli sono penosi giuro che li aggiustero)

  Ero lì disteso per terra incredulo, ero  diventato una di quelle creature che mi hanno portato via tutto  famiglia, amici, compagni sia di lavoro che di vita , quelle creature con le quali avevo combattuto così a lungo nell' illusione di riuscire  riprendere  la mia vita. "stare qui a marcire e inutile" ma anche se fosse dove potrei andare tutte le persona a me care  non ci sono più, e poi così come sono,... Bhe chi accetterebbe mai un mostro?. La mia vita è finita o di nuovo perso tutto come quella volta.....
L inverno era giunto alle porte, avevo 10 anni, mi trovavo davanti al camino insieme a mia sorella Haru che si divertiva a giocare con i miei capelli, dietro di me c erano i miei due fratellini  Shoto e katsuki, due gemelli inseparabbili e molto vivaci, evidentemente si stavano dinuovo prendendo a pugni poiché mia madre, una donna bella e gentile con un corpo esile, uscì dalla cucina e iniziò a richiamarli, , mio padre era morto qualche anno fa per un incidente al lavoro di cui però non si seppe mai la causa, era tutto molto tranquillo, la casa era armoniosa e gli unici suoni che si potevano sentire erano le risate dei bambini e lo scoppietare del fuoco, ma purtroppo quella era solo la quiete prima della tempesta. Fissavo il vuoto perso nei miei pensieri quando un urlo disperato mi riporto alla realtà, su esse tutto molto velocemente, i bambini spaventati corsero dalla mamma e Haru si rifugio tra le mie braccia, qualcosa venne lanciato a gran velocità contro la mia finestra sfondandola davanti a noi c era il cadavere di un uomo a cui mancava metà del corpo, alla vista di quella scena Haru inizio a piangere, mi sali un conato di vomito ma prima che potessimo reagire una creatura mostruosa entro in casa mia : era alta all incirca due metri, era come se sovrappeso forse per le troppe persone che ha ucciso, , indossava quelli dovevano essere i rimasugli di una divisa da samurai , le sue mani erano ricoperte di sangue e nei suoi occhi neri come la morte, si poteva vedere una sete di sangue e un furia incontrollabile, si lancio alla attacco puntando hai  gemellini ma prima che potesse raggiungerli,  la mamma gli si fiondo contro con un coltello nel disperato tentativo di proteggere i suoi figli, la lama si spezzo, il demone allungo la mano afferrando e stringendo la presa fin quando con uno scrocchiare delle osse smise  di muoversi e morì, finito con la mamma decise di ritornare dai piccoli, nel tantativo di salvarli lasciai Haru e mi precipai verso di lui, ma con un movimento improvviso si giro verso di me, mi colpi con i suoi artigli procura domi una ferita che partiva dalla mia bocca fino al mio orecchio, e poi mi catapulto fuori dalla finestra facendomi cadere sulla neve candida, venni assalito da un dolore atroce che si estenda a per tutti il corpo di sicuro mi  ero rotto qualcosa, non riuscì ad alzarmi le palpebre si fecero pesanti, ed in fine la mia visto si anebbio lasciando posto a una fitta uscurita. Quando riaprì gli occhi ero ancora disteso inmezzo a la neve che nel frattempo mi aveva quasi ricoperto, mi alzai a fatica e barcollando andai verso casa, quando apri la porta vidi la mia famiglia distrutta, mamma giaceva ai piedi della porta, i due corpicini dei gemelli erano uno vicino all altro smendradi a tenersi per mano, entrambi avevano il terrore ancora impresso negli occhi ed in fine Haru il corpo tagliato dalla vita in giù era appoggiato sul divano, rivolto verso la finestra come se avesse cercato di fuggire. Vomitai, alla vista di quello spettacolo raccapricciante, senti una fitta al cuore che mi trapasso come se fosse una freccia,  iniziai a  piangere senza sosta non riuscivo a smettere, "non ora, non è il momento, smettila di po iangere e alzati brutto stronzo" ma niente, sentii dei passi venire nella mia direzione mi girai di scatto, dietro di me c'era ancora lui, quel mostro,  avrei voluto reagire, avrei voluto ucciderlo ma il mio corpo era come se congelato non riuscivo a muovermi, l'unica cosa che riuscivo a fare era stare lì a piangere, non riuscivo a muovermi di un solo centimetro tenevo lo sguardo fisso in quegli occhi assetati di sangue, mi prese per il collo e mi sollevò da terra senti un dolore lancinante, la presa iniziava a diventare sempre più forte fin quando all improvviso  svanì, lasciandomi cadere a terra,   in quel momento vidi un uomo, indossava un kimono azzurro con delle decorazioni che stavano ad indicare il movimento delle onde, senti delle urla, il tonfo di un oggetto pesante che cade a terra e poi divenne di nuovo tutto nero. Quando riapri gli occhi, dinanzi a me c era un uomo con una maschera da Tengu (demone dei venti), mi guardai intorno ancora stordito, mi trovavo in una casa calda ed accogliente, dentro ad un futon, con delle fasce che mi coprivano l occhio destro, cercai di alzarmi ma l uomo mi fermo, dicendomi che era ancora presto per muovermi e che avevo riportato gravi ferite, quel uomo non so il perché mi faceva sentire come se al sicuro, disse di chiamarsi Urokodaki era un ex pilastro dell associazione ammazza demoni, il suo compito era quello di uccidere i mostri come quello che mi aveva aggredito e  sterminato la mia famiglia. I mesi passarono, le mie ferite erano quasi sparite, Urokodaki mi permise di vivere assieme a lui, mi spiego tutto riguardo a quelle creature mostruose chiamate demoni, e dopo un anno mi propose di diventare uno spadaccino, avevo perso tutto ormai e poi avrei potuto vendicare la mia famiglia, accettai la sua proposta e da lì inizio il mio allenamento. Era un allenamento straziante ogni giorno nuove sfide nuove trappole e così via, passorono due anni andai all esame finale.

"Maestro", tornai alla realtà, mi accorsi che delle lacrime cadevano dal mio viso me le asciugai, presi il kimono di Saia e mi avviai nel bosco "maestro, sto venendo da lei".

Spazio autrice

Ecco a voi la seconda parte spero che vi piaccia, -(anche se so che probabilmente quasi nessuno sta leggendo questa storia) ma va be, scrivetemi un commento e ditemi il vostro parere ciaoo 🖐️🖐️🖐️🤩🖐️

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