Ci vorrebbe un amico.

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I raggi del leggero sole autunnale penetravano dall'enorme finestra della camera da letto di Federico cadendo proprio sul volto del calciatore, quest'ultimo infastidito da ciò, si copriva i propri occhi chiari con il palmo della mano destra, mentre il braccio sinistro era disteso lungo il fianco. Federico quella mattina si era svegliato con un mal di testa assordante peggiorato dall'abbaiare incessante dei suoi cani e il suono delle sveglia, che aveva già posticipato due volte, ma doveva a malincuore alzarsi dal quel letto caldo per abbracciare il freddo torinese e affrontare gli allenamenti a Vinovo. Era stanco e assonato,avrebbe preferito restare lì tutta la giornata e lasciarsi trasportare nella braccia di Morfeo, invece il dovere chiamava e lui malediceva se stesso per aver fatto le ore piccole la sera precedente. Era un tipo abitudinario, in realtà lo era diventato da quando era fidanzato con Veronica, quindi, quasi tutte le sere cenava abbastanza presto e poi si rilassava sull'enorme sofà di color panna in salotto. In quei giorni l'assenza di Veronica non l'aveva per niente sentita, al contrario, sentiva di essere più spensierato e più felice, anche se era quasi sempre solo in quella casa, posta al centro di Torino. Il loro rapporto era diventato monotono e sterile,la maggior parte delle volte nessuno aveva voglia o il desiderio di cambiare ciò, anche se Federico ci voleva provare perché voleva bene a quella donna e non avrebbe voluto avere rimorso se magari un giorno l'avesse persa. Tuttavia, la sua stanchezza mattutina era dettata dalle poche ore di sonno fatte a causa della sua stesa voglia di ritrovare la ragazza sconosciuta del parco, infatti, aveva trascorso tutta la serata precedente a guardare ogni foto in cui era taggato su Instagram per trovarla, ma nulla, e quando l'orologio aveva segnato l'una passata i suoi occhi si erano chiusi automaticamente dopo la millesima foto. Ora era qui disteso su questo letto e si stava maledicendo per averla fatta scappare, ancora una volta. Si alzò contro voglia dallo stesso per dirigersi, con gli occhi ancora assonnati, nell'enorme cucina in perfetto stile moderno, prese la cialda, la sua tazzina bianca e accese la macchinetta del caffè. Pensò che gli sarebbero serviti tre litri di quella bevanda per poter affrontare quella giornata iniziata con un enorme mal di testa, quindi decise di aggiungere nella stessa un cucchiaino piccolo di zucchero, cosa alquanto rara visto che lo preferiva amaro, ma sperava che quella piccola aggiunta di semplice saccarosio gli avrebbe dato un spinta maggiore. Preparò le due fette di biscottata con marmellata alle ciliege, la sua preferita, e terminò la sua semplice colazione, improvvisamente si ricordò che sarebbe dovuto uscire di casa dieci minuti prima perché l'amico argentino gli aveva chiesto un passaggio e, di conseguenza, si diresse velocemente in bagno per completare la sua routine quotidiana.

Erano già cinque minuti che Federico era fermo nel traffico torinese consapevole che quella situazione sarebbe durata ancora per altri minuti, camminare con l'auto per le strade del capoluogo piemontese al mattino erano un casino, inoltre la pioggia incessante degli ultimi giorni aveva di certo peggiorato di gran lunga la situazione. Federico immaginava già Paulo che sbuffava sotto il portone di casa in attesa del suo amico di squadra,al contrario di quello che si può pensare, il calciatore argentino era sempre stato un tipo abbastanza puntuale e preciso, ma quest'anno l'ossessione del ragazzo era aumentata maggiormente a causa della sua voglia di dimostrare al nuovo mister di meritare un posto da titolare. Finalmente dopo venti minuti di traffico il toscano arrivò dal suo amico, che era già pronto a fargli una ramanzina.

-"Ma buongiorno principessina, devo ancora aspettare". Disse l'argentino mentre saliva in auto.

-"Buongiorno Paulo, scusa per il ritardo".

-"Scusa, Fede sono 30 minuti che ti aspetto, che successo perché hai questa faccia?".

-"Era impossibile camminare per Torino stamattina, c'era un traffico, comunque nulla ho un mal di testa atroce".

-"Allora racconta, ieri pomeriggi mi hai scritto che stavi per andare a prendere un caffè con la famosa ragazza".

-"Paulo sono stato benissimo credimi non mi sentivo cosi da anni, abbiamo parlato come se ci conoscessimo da sempre".

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