capitolo 1

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Sofia's POV
Sono Sofia, ho 17 anni e tutti mi conoscono la bad girl per eccellenza,
Ho lasciato la scuola per andare a vivere da sola e ho giocato a pallavolo per molti anni, eppure l'anno scorso ho smesso a metà stagione per problemi con il presidente dell'associazione.
Però quest'anno ho voglia di ricominciare, perché non voglio che quello stupido comprometta la mia carriera pallavolistica.

Quella che conoscono tutti è, purtroppo, solo una corazza.
In realtà non sono affatto una "bad girl", non faccio la stronza, non faccio neanche la troia e sono io che invidio le altre.
Ho un carattere fragile, molto, ma ho imparato a nasconderlo col tempo per non essere presa di mira.
Mi sento molto sola: ho tante amiche, ma non sento nessuna così vicina, anzi, le considero delle estranee.
Non mi sentivo capita a pieno, e speravo che con la nuova squadra il mio carattere potesse un po' "migliorare".

-

La sveglia suonò alle 7.15, ma io ovviamente la rimandai e mi svegliai alle 7.30: ero in ritardo. Tanto per cambiare.
Uscii di casa alle 7.45, ma vidi il pullman passarmi davanti agli occhi. Cazzo.
"Anche oggi si va a scuola domani", pensai.
Spiegai la situazione a mia madre su whatsapp: era un po' incazzata perché non era la prima volta che succedeva, ma non se ma prendeva mai più di tanto.
Mi sdraiai sul divano e mi arrivò un messaggio da mia madre in cui mi diceva che alle 19.30 avrei avuto il primo allenamento.
Ero un po' in ansia, ma pensai che c'era anche una mia amica e quindi mi tranquillizzai.

Passai la mattinata su Netflix, e le 12.40 arrivarono in fretta: mia madre tornò dal lavoro e inizò a preparare il pranzo.

Durante il pomeriggio feci i compiti di inglese per l'indomani, e poi tornai su Netflix.
Alle 19 iniziai a prepararmi: presi una maglia larga blu, i calzettoni, i pantaloncini e le scarpe. Misi le ginocchiere nel borsone e mi diressi in palestra.

Là mi incontrai con la mia amica, Martina, che mi vedeva un sacco in ansia e mi tranquillizzò.
Andammo nello spogliatoio dove mettemmo le ginocchiere e ci faccemmo la coda e poi andammo nella palestra vera e propria.

Qui incontrammo le nostre nuove compagne: erano tutte grandi, di minimo 23 anni. Cazzo.

"Buonasera ragazze e benvenute! Oggi inizieremo la stagione pallavolistica..."
Ero nervosissima e non riuscivo a concentrarmi su ciò che diceva.

"Detto questo, ora vi presento le vostre nuove compagne", disse alle grandi per poi rivolgersi a noi.

"Lei è Martina e quella alta alta è Sofia. Queste sono le vostre compagne che vi accompagneranno durante questa stagione: Beatrice, Valentina, Elisa, Chiara, Daniela e Giorgia".

"Non è che vi state dimenticando qualcuno?"
Sentii questa frase rimbombare nella palestra, ci girammo tutte e scoppiò un fragoroso applauso.

"Benedetta, ben tornata! Sentivamo la tua mancanza", disse l'allenatrice.

Non riuscivo a muovere un dito.

Era... bellissima.

anche se non dovremmo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora