𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐪𝐮𝐚𝐭𝐭𝐫𝐨 , i miei amici?

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Strinse i pugni, vedendo scie nere circondare le mani pallide. Si portò i palmi sotto il naso, vide fiamme nere bruciare. La cosa che la fece rimanere esterrefatta, era il fatto che le mani non si ferivano a quel contatto. E più se ne affascinava e più le fiamme si facevano ardenti creando la temperatura adatta per bruciare le facce dei tedeschi. Si avvicinò abbassando l'altezza fra lei e il pavimento, tutto le veniva naturale. Poi sentì delle voci, ma no non erano quelle voci. Erano voci sconosciute, ognuna aveva una propria tonalità. Si fece avanti una voce di un certo Wilson, che fece portatore di tutte le voci.
Lo scienziato che hai davanti ci ha ucciso tutti, sei l'unica sopravvissuta.
Gli occhi divennero neri come la pece, afferrò la camicia ben stirata dell'uomo che aveva davanti. Si mise in atmosfera volando come prima. Le mosse le venivano spontanee, era questo il problema. Come riusciva a fare quelle cose?

-Come avete potuto?- gli poggiò la mano sulla faccia squagliandogliela, fra le urla supplicanti e straziate che la facevano ghignare maleficamente. Quando finì con il corpo del primo malcapitato si avvicinò al secondo. Questo signore aveva fattezze quasi mostruose, mise finalmente i piedi per terra osservandolo silenziosa da vicino.
-Ciao piccola, oh calma non ti voglio far male!- si difese l'uomo vendendola infuriata. Con quella giustifica la ragazza divenne curiosa, si avvicinò esaminandolo silenziosa.
-Mi avete fatto diventare un mostro- affermò la ragazza, ora era spaventata, avrebbe tanto voluto stringersi fra le braccia di Bucky che la rilassavano, ma lui dov'era? Si diede la risposta subito dopo. lontano, in America.
-Ti capisco, anche a me dicono che sono un mostro, ma guardaci siamo splendidi non credi?- lei innocentemente annuì facendosi guidare dalla voce calma che, rispetto alle altre, aveva un accento differente.
-Ti chiami Tayna giusto? In Russo vuol dire mistero?- lei annuì con un piccolo sorriso, il nome lo aveva deciso sua madre. Ripensando a lei le veniva da piangere. Quella bella donna dai capelli biondi con la voce emblematica, da cui aveva presa la figlia.

-Dove sono i miei amici?- chiese interrogativa, non si rese conto che la conversazione era surreale. Come faceva quell'uomo a sapere quelle cose su di lei? Non poteva neanche immaginare. Solo anni dopo si rese conto che la sua una maledizione, il suo passato, la sua vita era un gran subbuglio.
-Loro ti hanno abbandonato, ci sono solo io ora e ti aiuterò con le tue capacità- affermò facendole vedere la mano, sui polsi dell'uomo c'erano cicatrici simili a quelle che aveva lei.
-Sono Arnim Zola, il tuo nuovo amico- affermò l'uomo, facendole appoggiare la mano sulla sua.
-Diventerai potente e combatteremo insieme amica mia-

𝐈𝐍𝐄𝐋𝐔𝐂𝐓𝐀𝐁𝐋𝐄 ⭑ marvelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora