3 incidente

488 31 11
                                    

Era tutto perfetto, Hiroto e Ryuuji andavano d'accordo, molto d'accordo, eppure c'era qualcosa che non andava, soprattutto da parte di Midorikawa, c'era tensione, tanta tensione ed il motivo? Bé non lo sapeva neanche lui.

" Mido-chan! Non hai idea di cosa mi sia successo! REINA MI HA BACIATO! " 

Il verde spalancò gli occhi ed indietreggiò, di poco, giusto qualche millimetro, il tutto era alquanto impercepibile agli occhi di Hiroto impegnato a saltellare di qua e di là.

" Oddio.... MI HA BACIATO! "

Ryuuji si ricompose velocemente, sorrise in modo talmente falso da ricevere un premio e si finse tutto eccitato " Kiyama, sono così felice, davvero; e dimmi com'è andata? "

" Eravamo lì del lago, seduti  a parlottare del più e del meno, quando lei si avvicina e mi bacia. MI BACIA! AHHHH "

Il principe stava letteralmente saltando dalla gioia mentre Midorikawa voleva soltanto morire, non si capacitava di ciò, ma era così triste da non riuscire a fingere neanche un pochino.

" Hiroto, devo andare, mi sono dimenticato di fare una cosa " Si alzò dal letto ed ignorando i richiami del rosso corse fuori da lì, fuori dal palazzo diretto alla scogliera.

Si sedette sui massi a guardare l'oceano.

Era così bello, ampio e infinito. Per un momento si chiese cosa si provasse ad affogare; si immaginava cadere nell'acqua, sprofondare, sentire tutto quel liquido avvolgerlo, entrare dentro di lui, soffocarlo. Il suo corpo che veniva trasportato dalle onde e si immaginava lì, solo, in pace con tutto ciò che lo circondava.

Scosse la testa, come a voler mandare via quei pensieri alquanto strani. Doveva vivere, per la sua famiglia, e non sarà di certo un principe viziato e infantili a impedirgli di farlo. Sorrise per quegli aggettivi affibbiati al rosso.

Guardò il cielo e si costrinse a riflettere, ormai aveva quattordici anni, era abbastanza maturo per comprendere i suoi sentimenti, e nonostante sapesse benissimo qual era il problema si rifiutava di accettarlo.

Rimase seduto là, per ore, pensava a lui, a tutto ciò che era successo in quegli anni, e quasi non ci credeva.

" Midorikawa Ryuuji! " e fu una voce a riscuoterlo da suo piccolo angolo di paradiso.



Hiroto guardò stranito il verde uscire da camera sua, non capiva proprio cosa aveva fatto per farlo arrabbiare in quel modo, infondo aveva solo parlato di un bacio, niente di più, niente di meno. Che non gli piacesse Reina? Nha, impossibile, a Ryuuji piacciono tutti, non è in grado di odiare qualcuno.

Stava per inseguirlo quando sentì suo padre chimarlo: " Hiroto! Vieni un attimo "

Il rosso era sul punto di rifiutare, quando si rese conto che ogni cosa che usciva dalla bocca di quell'uomo era legge, anche per suo figlio.

Il re era un uomo basso e grassottello, con la carnagione scura e gli occhietti piccoli; a vederlo a prima vista sembrava un autentico pezzo di pane, se non fosse per le sue assurde manie di potere.

I due entrarono in una stanza piena di vesti, di ogni genere e Hiroto dedusse che fosse il luogo dove suo padre si cambiava per le occasioni.

" Hiroto, la prossima settimana avremmo un ballo al quale parteciperai anche tu, in quanto futuro erede. Indosserai uno di questi vestiti che i miei sarti cuciranno per te e inviterai Reina "

Non era una domanda, era un ordine, così come sempre il rosso chinò la testa mormorò un            " certo padre " e fu lasciato solo, col maggiordomo incaricato di vestirlo.

Era in silenzio mentre la camicia bianca veniva chiusa e mentre la sua immagine compariva allo specchio.

Aveva dei semplici pantaloni bianchi abbinati ad una camicia del medesimo colore, sulle sue spalle era posato un mantello rosso ed i suoi capelli erano pettinati verso l'alto.

Non stava male, questo bisognava ammetterlo, tuttavia la mente del ragazzo era indirizzata a qualcun altro, in quel momento.

" Bene altezza, sue vuole può tenerli per ambientarsi e- "

" Si si, arrivederci " uscì dalla porta, alla ricerca di Midorikawa, perlustrò tutto il castello, corridoio per corridoio e tutte le stanze dove erano soliti ad andare. Gettò uno sguardo verso la scogliera e notò una figura. Improvvisamente il suo cuore iniziò a battere forte. Era quasi sera e nessuno sarebbe rimasto fuori così a lungo. Si precipitò fuori dal palazzo diretto verso quella figura.

Corse e corse finché non fu abbastanza vicino da poterlo notare con chiarezza; era lui

" Midorikawa Ryuuji! "  il suo tono era arrabbiato, voleva rimproverarlo.

Gli occhi scuri incontrarono quelli azzurri dell'altro e rimasero così per pochi secondi, prima che Ryuuji recuperasse la rabbia sepolta e il suo sguardo diventasse tagliente. 

" Vattene "

Hiroto sgranò gli occhi, d'accordo che fossero molto amici, ma lui era pur sempre un principe, il suo principe e come tale pretendeva rispetto.

Avanzò, arrabbiato fino a trovarsi a pochi metri da lui " Come scusa? "
Il verde si alzò, con tutta l'intenzione di litigare " Ho detto di andartene, non ti voglio vicino a   me " si avvicinò a lui " mi disgusti " Non sapeva perché l'aveva detto, voleva solo farlo soffrire senza motivo, così come stava accadendo a lui; e a giudicare dallo sguardo di Hiroto c'era riuscito proprio bene. 

Il rosso non sentì neanche partire il pugno, fatto sta che Ryuuji si ritrovò disteso a terra, con il labbro spaccato. Ad aumentare l'ira tra i due fu lo sputo che Hiroto lanciò sul corpo del verde.

" Tu piccola nullità, IO TI DISGUSTO? IO? Ma ti sei visto, sì? è solo grazie a me se ora non sei a soddisfare i desideri di un maledetto nobile come una lurida puttana "  

Midorikawa si alzò velocemente e con un balzò gettò Hiroto a terra ed iniziarono un'assurda lotta che il verde perse quasi subito, visto le differenze fisiche notevoli.

Il principe era sopra Ryuuji, il quale era a faccia a terra bloccato.

" Ti odio " il verde fece una pausa " Ti odio tanto, è solo colpa tua "

" Che ho sbagliato? Che cavolo vuol dire che è colpa mia? "
" Ti prego, vattene "

Hiroto si allontanò, quasi disgustato dal comportamento del verde.

Castel of love || Hiromido AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora