Proemio/ Il bosco

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INVOCAZIONE
Portami, Artemide,fra i prati fragranti
ove la pioggia, che inumidisce il legno dei faggi
appare come luce a rischiarare la penombra boschiva
La luna occhi dolci, si rispecchia nel riflesso
Cerva come il tuo cuore,piangente
beve dalla tua bocca, concedile solo pochi assaggi
questa disseti col tuo corpo nudo steso a riva
dai seni tuoi attinge a un timido rinfresco
fiumi di latte bianco per l'animo morente
Azzurri e marroni gli occhi, tu e il cielo, eterni amanti

BOSCO
I
Bosco,intreccio di torrenti, terre tetre
il fango ci solletica i piedi,persi a osservare prati lontati
il cor pesante avanza, ad ogni passo l animo arretra
il viola occhi della ragazza, la pelle liscia e fine come seta
canti d'uccelli bacian i nostri timpani
fra il rosso dei tulipani
gli occhi di sgomento sono lividi
fiumi sanguinanti fra gli spini le mani
Boccheggia il bianco bosco, balbetta per il terrore
Chiede l'aria che ci manca, quel sospiro di sorpresa
Il riso profondo dei ricci nascosti, soffio di morte
Si scioglie la neve, calor divampa fiamma d'una candela

II
Ah patetiche creature, arrampicatori gli scogliattoli sui rami
s'aggrappano come l'uomo alla speranza
la coda bruna come le foglie caduche
il picchio, uomo orribile che fa violenza domestica
lotta con gusto, finchè non vomita sfinito per l'orror compiuto
Stona l'usignolo voce straziante
piange anch'esso per il canto imbarazzante
Bestie immonde, maledetto chi vi concesse tale esistenza!

III
Cerva, occhi pieni come Luna
bestia sapiente, testimone del matrimonio fra morbidi profumi
dalla portanza fiera ed elegante
Le corna tue s'innalzano al cielo
grigio e impetuoso come un esercito imponente
Parla almeno tu, in questo denso silenzio
Cerva, occhi pieni come Luna

IIII
Bosco buio, ora ti conosco
Sei una stanza dalle verdi pareti
Timida nascondi i tuoi seni fra le chiome degli alberi
proteggi i tuoi figli, o madre Natura
soddisfa la loro sete, allattali della tua acqua
Bosco buio, ora ti comprendo
Cadon le foglie, simili a strenui lacrime
Piangi di piacere, quando la pioggia ti accarezza il ventre
mentre i fiori soccombono sotto il peso del gelo invernale
le mani del vento ti strozzano, in preda a un istinto omicida
S'agitano le api, ronzano i torrenti
Le nuvole nere per il lutto scaricano la tensione in giochi di luce
Ma presso una grotta  giungiamo fradici
La pelle fusa coi panni sudici
Pipistrelli a testa in giù in giochi sadici
Cammino cieco nel buio, i passi sogni lucidi
Destra? Sinistra? L'istinto è la mia guida
Ordunque, spingimi sempre più in là, o angelo bruno!
Fa sì che io inciampi, cada dal dolore, o demonio nero!

IV
Solenne orchestra in pietra
chiave esente dal sole, grotta ombrosa
spalancati e mostra ciò che custodisci
fiamma d'inferno, accarezza la pelle col tuo calore
paradiso dei cieli, rinfresca il viso con le tue brezze
oppure il grigio purgatorio, monotono e triste?
Quindi lasciaci proseguire
Solenne orchestra in pietra
chiave assente al sole, grotta ombrosa

Inferno, Purgatorio, Paradiso e oltreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora