6 - Vicolo cieco

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Capitolo 6

Era passato un anno dall'incidente di Arlong Park e Nezumi aveva reso la vita di Vivi un vero inferno. Non perdeva occasione per screditarla ed insultarla, lasciandole fare lavori di poco conto e senza ambizioni di carriera. A sua volta Vivi riuscì a non cadere nelle sue trappole. Alla seconda nota di demerito infatti, avrebbe potuto perdere il grado di sottufficiale d'élite.

La ragazza si limitò a sopportare senza reagire, ma allo stesso tempo, non riuscì a fare nulla per poter mantenere le promesse fatte a Rufy e a Nami, almeno fino a quando non arrivò quel giorno, in cui tutti i marines della base vennero chiamati a raccolta per una missione della massima urgenza.

"ATTENZIONE A TUTTI. ORDINE DIRETTO DEL QUARTIER GENERALE. MASSIMA PRIORITÀ. PARTENZA IMMEDIATA DELLA 16° DIVISIONE. DESTINAZIONE ISOLA DI DAWN. È STATO SEGNALATO L'ARRIVO IMMINENTE DELL'IMPERATORE PIRATA, SHANKS IL ROSSO!"

La nave partì immediatamente, con tutti i marines disponibili a bordo. La presenza di un imperatore al di fuori del Nuovo Mondo, era un evento di altissima rilevanza. Naturalmente la loro missione era solamente di controllare, senza rischiare neanche il minimo contatto con la ciurma pirata. Dovevano riportare al Quartier Generale, tutto ciò che Shanks stesse facendo, con chi si incontrasse... ogni cosa, mantenendo sempre la debita distanza, senza mai infastidirlo.

Mentre la maggior parte dei marines temevano per la loro incolumità, Vivi e Rufy si imbarcarono con il massimo entusiasmo. Dopo anni di attesa, finalmente gli era stata offerta la possibilità di raggiungere l'isola natale di Rufy.

Anche Tashigi era estremamente felice di prender parte a quella missione.

"Shanks il Rosso brandisce una delle Saijo O Wazamono ovvero una delle 12 spade di suprema fattura. Si chiama Gryphon e dire che sia una spada leggendaria è poco. Spero di poterla anche solamente vedere da lontano".

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Il viaggio fu breve ed in poco tempo arrivarono a destinazione. La nave dell'imperatore, la Red Force, era ferma nel piccolo porto del villaggio di Foosha.

Molti marines si chiesero come mai un pirata di quel calibro venisse proprio nel mare più debole del mondo, attraccando tra l'altro in un porticciolo secondario del regno di Goa.

Nezumi fece gettare l'ancora senza avvicinarsi e divise l'equipaggio in due squadre. Una che sarebbe scesa a terra con delle scialuppe e l'altra che sarebbe rimasta a guardia della nave principale. Naturalmente a Vivi venne ordinato di rimanere a pulire il ponte.

Guardando Tashigi e gli altri marines allontanarsi, strinse il pugno quasi a ferirsi. Era a poche decine di metri dal suo obbiettivo e quell'odioso capitano voleva impedirle di raggiungerlo.

"Stai calma Vivi". La tranquillizzò Rufy. "Io lo avrei picchiato già da parecchi mesi, ma tu hai resistito fino ad ora. Cosa ti costa attendere un altro po'?"

Vivi annuì ed attese finchè non scesero le tenebre. Senza farsi notare da nessuno, calò una scialuppa e raggiunse la riva. Nonostante la completa assenza di luce, Rufy riuscì a guidarla senza problemi tra gli alberi e lungo i sentieri, per raggiungere la dimora dove aveva vissuto la sua giovinezza.
Tra le foreste del monte Colubo vi era una piccola casa, dove i banditi di montagna, comandati da Curly Dadan, si nascondevano.

Vivi si fermò fuori dal portone. Non si sentivano rumori provenienti dall'interno e tutte le luci erano spente. Data l'ora tarda, pensò che sicuramente stessero tutti dormendo.

"Sei pronto Rufy ad incontrare te stesso?"

"Prontissimo. Qualunque cosa accadrà sarà sicuramente un'esperienza fantastica da
vivere. Forza, andiamo!"

Vivi dal Cappello di PagliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora