capitolo 5

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emma's povs
sarà per tutta la situazione precedente ma non appena porto un boccone di riso alla bocca, mi sale un conato di vomito, così lascio stare il cibo e prendo il mio ipod per ripassare le canzoni che dovrò far ascoltare alla prof Turci.

le 15:00 arrivano in un batti baleno e penso di non avere le energie necessarie per affrontare tutte le lezioni di oggi. noto il gruppo di acidine appartato sui divanetti, i ballerini sfrecciano nelle sale per il riscaldamento ed è in momenti come questi che mi sento terribilmente sola e tutte le certezze mi crollano addosso .

porto con me la bottiglietta d'acqua e mi reco nella sala numero 6 dove ad aspettarmi trovo la prof.
una delle canzoni che mi era stata assegnata per cantare sabato in puntata è "take me home", chiudo gli occhi ed ecco che le immagini della mia piccola isola riaffiorano nella mente. termino di cantare e con gli occhi ancora chiusi, mando giù il nodo che mi si era creato in gola.

biondo's povs
dopo aver provato i pezzi per sabato torno in sala relax e noto emma con un foglio tra le mani , in disparte dal resto del gruppo. mi si stringe il cuore a vederla così, non ha nessuno qui e chissà quanto le possa mancare Malta e tutta la vita che conduceva lì.

le 18:00 arrivano e con loro anche l'ora di tornare in hotel e cenare.
tutti insieme lasciamo gli studi e ci rechiamo in hotel per rinfrescarci e consumare la cena.

salgo in camera con Luca e lo vedo guardarmi con uno strano sguardo.
L: allora ?
S: allora cosa?
L: vuoi tenerti per te il motivo per cui tu ed emma stamattina siete arrivati tardi? morivamo tutti dalla curiosità di saperlo
S: non puoi immaginà Lu, siamo rimasti bloccati in  ascensore, lei stava per avere un attacco di panico, inizialmente le ho risposto male ma dopo l'ho stretta forte a me perché  sentivo il bisogno di farlo. ti confesso che mi sono sentito davvero bene mentre era tra le mie braccia.

lo sguardo di Luca non è più malizioso, ma un sorriso sincero stampato in volto prende il suo posto. e solo ora mi rendo conto di aver raccontato oltre l'accaduto anche tutto quello che mi tormentava dalla mattina. ho davvero sentito il cuore mancarmi un battito?

immerso nei miei pensieri faccio la doccia, do un'occhiata ai social mentre aspetto che Luca finisca e insieme ci rechiamo nel ristorante dell'hotel.

noto Lauren scendere affannosamente le scale , ci siamo tutti ora: si tutti tranne lei.
durante la cena non ho seguito per nulla i discorsi dei ragazzi, osservavo il posto vuoto di emma e la voglia di andare su e vedere come stesse era davvero tanta.
il resto del gruppo ha deciso di andare a fare un giro nei paraggi dell'hotel per rispettare il coprifuoco, ma la mia voglia di andare è pari a 0,
così solo solo dopo aver avvertito Luca e salutato gli altri, salgo su.

la mente mi guidava verso la mia camera, ma il cuore mi portava da tutt'altra parte. quindi eccomi qui:
stanza 365.

busso e ad aprirmi c'è una emma in pigiama con i capelli biondissimi che le ricadono morbidi sulle spalle.
ma la prima cosa che riesco a notare, forse perché il mi sguardo si è posato subito lì, sono i suoi occhioni rossi.

E: che ci fai qui?
S: ma come sei brava ad accogliere gli ospiti emmina.
E: hai ragione scusa.
chiude la porta, rimango lì impalato, e non appena sto per bussare, spalanca la porta.
E: ehi simo, come mai qui? prego accomodati pure.
S: sei tremenda
E: senti chi parla

tolgo le scarpe e mi butto letteralmente sul letto, ricevendo uno sguardo omicida da emma.
S: viè qua... allora perché non sei scesa a cena?
E: non avevo fame
S: e pensi di riuscire a sopravvivere senza cibarti tutto il giorno ?
non che ti abbia osservata, ma ho notato il tuo piatto intatto nel frigo quando ho preso la bottiglietta d'acqua.
E: sisi certo tranquillo
S: allora vuoi dirmi il motivo per cui sei così giù oggi?

si siede sul letto in parte a me, mi osserva senza dire nulla per poi spostare lo sguardo verso il basso, e solo ora mi rendo conto che le lacrime hanno inziato a scendere a dirotto lungo il suo viso.

lontana da tutto per inseguire il suo sogno, non ci penso due volte e istintivamente porto due dita sotto il mento per sollevarle il viso.

i nostri occhi si incrociano incastonandosi alla perfezione. e dopo quella che mi è sembrata un eternità, dalla sua bocca esce un flebile suono.

sono tornata e volevo ringraziarvi per le 200 letture passate.
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