Jungkook's pov.
Erano le 3 di notte, Jungkook era andato a comprare delle caramelle per il suo amico Jimin, che lo aveva pregato di portargli qualcosa che potesse soddisfare il suo appetito notturno. I due ragazzi vivevano insieme nella casa di Jungkook, dato che quest'ultimo era molto ricco, e i suoi genitori avevano divorziato. Il padre del ragazzo viveva in una piccola cittadina in Australia, la madre si trasferì con suo figlio a Seoul, per incominciare una nuova vita. Entrambi i genitori trovarono dei compagni, e proprio per questo, erano sempre assenti. Questo Jungkook lo sentiva. Ogni giorno, sempre di più. Quando si ritirava a casa dopo una faticosa giornata scolastica, l'unica cosa che lo faceva sentire confortato, era il suo migliore amico Jimin; un ragazzo ribelle, che non voleva stare a casa sua perché litigava costantemente con i suoi genitori, ma infondo era solo un bambino che si atteggiava da grande e forte. Quella convivenza regalava ad entrambi un leggero calore, e gli permetteva di sentirsi meno soli. Per Jungkook non c'era cosa più bella di passare i pomeriggi con Jimin, scherzare, cantare, le loro risate riecheggiavano per i corridoi di quell'enorme casa vuota.
Il viso del giovane ragazzo era illuminato dalle luci rosa e gialle del negozio di caramelle e dolci. Sentiva il suo stomaco brontolare, quindi decise di abbondare. Subito dopo aver pagato, uscì da quel luogo nel quale si era perso a guardare tutte quelle cose estremamente deliziose. Con il sacchetto pieno di caramelle tra le braccia, decise di mandare un messaggio a Jimin, dicendogli che sarebbe tornato a casa a breve perché aveva comprato le caramelle.
Mise il telefono in tasca e guardò la strada buia e desolata, un rumore, richiamò improvvisamente la sua attenzione. Decise di spingersi al di là del negozio, e nel buio riuscì a scrutare una figura, piegata su se stessa; delle risate irregolari e assordanti lo disturbarono.
"Tutto bene?"
Chiese Jungkook avvicinandosi a quello strano ragazzo, scrutandolo meglio, che di tutta risposta continuò a ridere.
"Mi spieghi cosa c'è da ridere?"
Chiese, questa volta leggermente irritato.
A quest'ora la città è piena di drogati.
Pensò, chiuse leggermente gli occhi per cercare di capirci qualcosa di più, quel comportamento gli diede i nervi.
"Mi spieghi che diavolo ci trovi di divertente?!"
Sbraitò, pentendosi poco dopo a causa della reazione poco educata che aveva appena avuto.
Quel ragazzo dai capelli blu, si mise una mano davanti la bocca, solo allora Jungkook notò delle lacrime che gli rigavano il volto.~jin;
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u s e u m ; 웃음 [t a e k o o k]
Action"Si è fatto tardi, devo andare." Disse dopo aver messo il telefono in tasca, fece un leggero sorriso per salutare Taehyung, e quest'ultimo di tutta risposta disse: "Oh okay, va pure dal tuo ragazzo. E sta attento, a quest'ora puoi incontrare brutta...