"Il vago odore del
negozio di
botanica
si fece spazio
in fondo
alla strada,
incuriosendo il
ragazzo dai
capelli
azzurri."

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Taehyung's pov.

Non appena Taehyung vide la figura alta e mascolina di quel bel ragazzo moro dal nome Jungkook allontanarsi per le strade buie di Seoul, sbuffò, per poi abbassare lo sguardo e scuotere la testa, mordendosi il labbro e nascondendo un lieve sorriso. Per quel poco che ci aveva parlato, aveva percepito tutto ciò che non lo rappresentava. L'imbarazzo, il senso della vergogna, il timore e la timidezza. Ciò di cui l'azzurro non si era mai posto il problema semplicemente perché queste caratteristiche le riteneva piuttosto superficiali al giorno d'oggi, e anche abbastanza futili.
Tirò fuori dalla tasca un pacchetto di sigarette, per poi prenderne una dall'interno e iniziarla a rigirare fra le esili e ossute dita. Taehyung non fumava, ma gli piaceva il pensiero di avere vicino ciò che avrebbe più potuto fargli del male, e non permetterglielo. Era un modo per consolarsi del fatto che, nonostante fosse consapevole di soffrire di una malattia, sarebbe comunque stato superiore di qualsiasi altra cosa che avesse potuto fargli del male. Iniziò a camminare per la strada, facendo incrociare le gambe fra di loro, e strisciando le converse azzurre sull'asfalto ormai fangoso a causa della pioggia incessante che vi era stata poco prima che uscisse fuori di casa. Ne approffitò per afferrare poi, con l'altra mano, il cellulare, accendendolo e notando che fosse passata un'ora esatta.
Erano le 4 del mattino.
Schioccò la lingua contro il palato, sperando che nel frattempo suo padre se ne fosse andato fuori di casa. A dire il vero, sperava fortemente che il colpo contro il capo fosse stato talmente aggressivo da farlo morire direttamente, ma era cosciente del fatto che ciò gli avrebbe soltanto causato alcune lesioni, e poi nient'altro di grave. Sospirò, ponendo nuovamente il telefono all'interno della tasca dei jeans, per poi camminare a testa alta lungo un vicoletto molto particolare.
Ai lati vi erano delle lucine rosse, e a seguire delle orchidee che decoravano interamente le mura. Successivamente, delle particolari piante erano poste lungo la stradina. Taehyung, incuriosito, iniziò a camminare più velocemente, con ancora la sigaretta fra le mani, fino a quando, davanti agli occhi gli si parò un grazioso negozio di botanica, con una grande insegna in legno.
Phalaenopsis.
L'azzurro strinse le labbra in una linea retta, per poi rivolgere lo sguardo alla sigaretta e spezzarla con entrambe le dita delle mani.
Il tabacco cascò sulla strada, e successivamente venne spostato dalle scarpe di Taehyung. Il ragazzo spinse la porta a vetri, per poi poggiare un piede all'interno di un grazioso parquet, che presentava una stanza ricca di tanti altri tipi di piante. Una luce lieve illuminava dei piccoli cartellini che contrassegnavano il prezzo dei prodotti e, dopo un po', sembrò quasi che fosse solo.
Avanzò verso la piccola porticina che dava al retro del negozio. Anch'essa era tutta in legno, e vi era un piccolo cartellino che indicava di non entrare. Taehyung, nonostante fosse un ragazzo molto maturo e a cui piacesse rispettare le regole, quella volta decise di non dare ascolto a quanto scritto, e spalancò la porta con un colpo secco.
Gli si presentò una stanza buia, alle cui pareti erano attaccati tanti tipi di armi differenti, ognuno con nomi lunghissimi e impronunciabili. Dopodiché abbassò lo sguardo, notando che essa, in seguito, si concentrasse su una piccola scrivania, sulla cui sedia vi era un ragazzo dal ciuffo di capelli grigio fumo.
L'azzurro lo riconobbe subito.
Yoongi.
Avanzò, facendo scricchiolare leggermente il pavimento in legno, e solo allora vide anche una bottiglia di assenzio, e un bicchiere pieno lì accanto. Fu in quel momento che Yoongi alzò lo sguardo, facendolo scorrere su tutta la figura di Taehyung.
L'azzurro si toccò le dita delle mani nervosamente, per poi proferire con un filo di voce:

"Yoongi.. credevo che adesso ti fossi affittato un vecchio garage, non un intero negozio di botanica."

Il maggiore lo guardò, per poi ridacchiare leggermente e prendere un sorso di assenzio.
Dopodiché, posò il bicchiere sulla scrivania, chinandosi leggermente verso di essa e chiedendo:

"Cosa ci fai qui, Taehyung?"

Il ragazzo boccheggiò, cercando qualcosa da dire, per poi abbassare lo sguardo e puntarlo su un fucile, rispondendo a bassa voce:

"Potrei anche non dirtelo, e verresti comunque a saperlo. Come fai sempre."

~hobi;

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