3)Il mio Veleno

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Hongjoong Pov

Corsi verso Yunho, Yunho appena fummo lontani dal luogo dove doveva avvenire il nostro furto mi prese il braccio mi fece fermare e mi urlò contro " Yah cazzo Kim Hongjoong, ma che diavolo hai fatto ero sul punto di stendere le due guardie quando mi hai preso e mi hai portato via! "
Non potevo rispondere, non avevo nulla da dire, era colpa mia... Avevo abbandato una missione per un'idiozia.
Io che ero stato sempre attentissimo fino al termine di ogni missione mi sono fatto distrarre.
Anche con il cuore in gola e senza il bottino in mano dovettimo ritornare a casa, avevo paura della reazione di mio padre, non ho mai fallito una missione e sinceramente non volevo vedere come papà se la sarebbe presa, è un uomo molto carino e gentile ma gli danno fastidio le cose che non vanno come vuole lui.
Tornaii a casa con la coda tra le gambe, quando entraii nell'ufficio di papà vidi solo mamma seduta lì che leggeva un libro, Yunho era andato a casa non voleva vedere mio padre e sinceramente se potessi sarei scappato anch'io.
Volevo comportarmi da uomo e dirlo in faccia prima a mio padre ma ciò che feci fu correre da mia mamma e abbracciarla, la vidi perplessa ma mi abbracciò forte, una cosa che amavo della mia famiglia è che certe volte tengono più alla famiglia che al lavoro. Mi sedetti vicino a mia mamma e le raccontaii tutto quanto, certe volte mi scese qualche lacrima ma lei, me le asciugò.
Ovviamente sembravo un bambino, piangere per un errore commesso, ma tutto ciò che mi serviva era un po' d'amore.
Mio padre entrò in ufficio dopo qualche ora e allora mi feci coraggio e glielo dissi, da uomo.
Non se la prese molto, tutto ciò che secondo lui era importante era che 1) non mi ero fatto male 2) che i nemici non mi avessero visto
Gli mentii, non ero sicuro che nessuno mi avesse visto, il ragazzo castano che avevo bendato mi aveva sentito la voce e cosa più importante, quel tizio poteva benissimo essere un nemico anche se in quel momento pensaii che fosse meglio aiutarlo.
Sospiraii rumorosamente appena uscii dalla stanza. Chiamaii subito Yunho, dovevo per forza dirglielo :
" Hongjoong, dio che guaio, credevo di essere io quello che perde la testa per ragazzi conosciuti in 3 minuti... Non me l'aspettavo, non avevo mica capito che l'hai fatto per un ragazzo! Hongjoong-ah!!!! "
Spensi la chiamata dato che gigante Yunho stava cominciando ad urlare.
Decisi di uscire per respirare un po' d'aria fresca, passaii in un angolo e vidi un ragazzo baciarsi con un altro, hmmm non è mica colpa mia se tutti gli adolescenti lo fanno e io non ho resistito a baciare qualcuno per la prima volta, anche se in teoria l'ho perso il mio primo bacio...
L'ho dato ad un tipo sull'orlo della morte, in più non era nemmeno cosciente, mica lo posso rintracciare e poi cosa mi servirebbe, magari è pure brutto...
Tutto questo discorso da teenager depresso lo feci davanti ai due ragazzi i quali prima si stavano baciando.
" ma parli con noi? " disse il moro guardandomi negli occhi, io li distoli subito guardando il terreno,
l'altro mi guardò e mi disse allungando la mano " ciao! Io mi chiamo Yuchan, ma puoi chiamarmi Chan! E lui è, beh lui è Junhee Hyung "
Non avevo amici quindi averne qualcuno non mi dispiaceva affatto.
Mi portarono in un bar, parlammo un po' e sinceramente legaii molto in fretta con Chan, era un ragazzo molto carino e gentile, più che altro parlammo del mio bacio, dato che ne avevo parlato spudoratamente davanti a loro senza rendermene conto.
Junhee il cosiddetto fidanzato di Chan, anche se lui lo negava, dovette andare via a causa del suo lavoro, infatti essendo un 22enne lavorava part time anche di notte. Chan andava nella mia scuola ma era un anno avanti a me, mi diede il suo numero così da chiamarlo quando volevo e ne avevo bisogno.
Nello stesso giorno avevo commesso già due errori, era tarda notte e io ero ancora fuori, oltre al non aver portato al termine la missione, mi sono fatto portare da due perfetti sconosciuti in un posto che non conoscevo.
Le ragioni potevano essere 2, o quel giorno non era giornata ed io ero troppo stanco o sono scemo ed ho perso la testa per uno che ho visto per qualche minuto, che sinceramente poteva pure essere morto stecchito a quest'ora.
Mentre camminavo con il cappuccio sulla testa, pensavo.. Yuchan in qualche modo mi aveva convinto ma il suo ragazzo no, sicuramente faceva parte di qualche famiglia strana, che cosa avrebbe avuto da fare di notte se non quello di commettere qualche omicidio...
Aish, mi colpii forte la testa e continuaii a camminare con le mani in tasca fin quando non passaii davanti alla Park Woods, avevo così tanta voglia di entrare dentro l'edificio e rubare la statua che avrei dovuto rubare, tiraii fuori una mascherina e me la misi, tiraii il cappuccio per coprirmi bene i capelli rossi e scavalcaii il cancello, tornaii a controllare il punto in cui incontraii quel tizio ieri, era ancora sporco di sangue ma questo solo ai miei occhi, toccaii per terra e dappertutto ma di sangue non c'era traccia e nemmeno di quel ragazzo come se niente fosse realmente accaduto e mi fossi immaginato tutto.
Non mi accorsi che qualcuno era seduto su un albero poco lontano da lì, sentii un voce familiare e mi giraii di scatto e vidi una figura, qualcuno con il cappuccio sulla testa, indossava dei jeans strappati e una felpa di colore rosso fuoco, non vidi molto bene ma stava sicuramente sorridendo.
Infatti dalla sua voce sentii che era divertito, ma sentii anche che non stava molto bene, mi avvicinaii a lui e notaii che non era seduto ma legato da dei fili di metallo all'albero.
" Sei quello che ieri mi ha salvato vero? Sicuramente stavi cercando me, dio sembrava che cercassi l'oro dal modo in cui ti stavi guardando in giro, dì la verità ti piaccio piccolo? "
" ah ehmm, no non è vero stavo cercando un oggetto .. che ieri ho perso, ero venuto in questo negozio per comprare una cosa ma ho perso una cosa sai? Un oggetto di famiglia. Invece tu dimmi perché sei là sopra? "
Distolse lo sguardo e lo alzò in cielo, "lunga storia, non ho voglia di raccontarlo, e comunque ieri facevi prima a lasciarmi morire, non ho più voglia di vivere. Non mi hai fatto un favore " disse con noncuranza
Allora io vado adesso, dissi io con voce tremante, non mi sentivo a mio agio in sua presenza per qualche strano motivo.
C'erano delle sbarre tra di noi, l'albero era fuori dal recinto del negozio, immagino che il proprietario se le sia presa con lui o che abbia commesso qualche delitto? Ah boh
Scavalcaii di nuovo il cancello e gli giraii le spalle, era notte fonda e faceva molto freddo e l'idiota sull'albero indossava solo una felpa ma io indossavo un giacchetto abbastanza pesante, non era di valore ma almeno teneva al caldo e io stavo andando a casa. Il mio cervello non funzionava come volevo soprattutto quando c'entrava lui, prima lo vedo mezzo morto dopo aver perso un litro di sangue e mo' lo vedo legato sopra un albero, Dio dimmi tu che fare.
Mi avvicinaii all'albero gli toccaii il corpo e come immaginavo aveva freddo e molto probabilmente anche fame. Mi tolsi la giacca e gliela misi sul corpo.
"Più di così non posso fare, amico " gli dissi mettendo la mano sul suo viso freddo
Mi incamminaii verso casa anch'io infreddolito, che scemo, si è fatto catturare... Che delinquente stupido

 Che delinquente stupido

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