Giorgio sgranò gli occhi incredulo, cercando di sbirciare tra i cespugli che lo dividevano da Alex.
Cercando al meglio di non fare rumore, il castano si avvicinò sempre di più alla panchina, fino ad arrivare quasi a sfiorarla.
Alex e la ragazza gli davano le spalle, fortunatamente non potevano vederlo.
Giorgio piegò le ginocchia e si accostò con la spalla ad un albero, tendendo sempre di più le orecchie.
Appena il castano si sistemò a dovere in modo da non farsi scoprire, la ragazza parlò ad Alex con tono provocante.
G : "L'altra volta mi pare tu ti sia divertito con me. Sù,avanti."
A : "Veramente non voglio, lasciami in pace per favore"
G : " Tu magari non vuoi, però il tuo amichetto lì sotto l'altra volta diceva una cosa diversa"
Disse la ragazza avvicinandosi all'orecchio di Alex, leccandolo leggermente.
Alex si scostò infastidito passandosi una mano sull'orecchio ormai fradicio.
Intanto Giorgio, nel suo giaciglio di foglie e rami, aveva il cuore che perdeva un battito ogni minuto di più.
A : " Ginevra basta, sto aspettando una persona!"
G : " Non me me frega niente!"
Urlò istericamente la ragazza mettendosi a cavalcioni sulle gambe di Alex, lasciando poco alla fantasia riguardo il sotto della sua gonna nera di pelle.
Alex serrò le mani sulla panchina e alzò la testa al cielo.
Aveva paura che da un momento all'altro il suo amato topolino arrivasse e freintendesse il tutto.
Ma nella mente di Giorgio vagavano già così tanti pensieri negativi.
Le sue gambe erano diventate molli e il suo stomaco iniziava a sopportare ben poco quella situazione.
Alex con più tranquillità possibile fece pressione con il braccio contro quello della ragazza in nero.
Quest'ultima si alzò di scatto, passando una mano decorata da unghie rosa carne tra i capelli.
G : "Non è finita qui Alex Nauts, ricordatelo."
Urlò la ragazza attirando l'attenzione del parco intero e andando via muovendo troppo vistosamente il fondoschiena.
Alex si passò una mano sul viso, lasciando che due dita portassero in basso le guance.
Giorgio era stremato, le lacrime solcavano il suo viso creando un arcobaleno quando venivano illuminate dalla luce del sole.
Si alzò con le poche forze che le sue gambe gli concedevano e uscì dal suo nascondiglio ben poco organizzato, senza preoccuparsi di farsi vedere da Alex.
Il ragazzo dai capelli celesti si stava riprendendo da quello shock quando sentì rumore di foglie calpestate provenire da dietro di lui.
Si girò di scatto e i suoi occhi videro l'ultima cosa che il suo cuore poteva sopportare: Giorgio era in piedi avanti a lui, gli dava le spalle.
Aveva la testa bassa e le sue braccia erano entrambe portate al viso.
La sua schiena si muoveva frettolosamente su e giù, accompagnata da numerosi singhiozzi provenienti dalle piccole e sottili labbra del ragazzo castano.
La felpa di Giorgio assorbiva le lacrime che scendevano a fiumi dai suoi occhi marroni chiaro.
A : "G-Giorgio..."
Alex era in preda al panico.
Non voleva far soffrire il suo topolino.
Non doveva.
Attraversò il muro di cespugli e foglie che lo dividevano dal suo piccolo, graffiandosi leggermente le caviglie scoperte.
Si avvicinò per abbracciarlo, ma Giorgio muovendo la spalla di scostò.
Il ragazzo castano si girò lentamente verso di lui, guardandolo con un espressione malinconica in volto.
La sua bocca si ridusse ad una minuscola fessura, dalla quale uscirono solo due parole : "Anche tu..."
Anche lui lo aveva ferito.
Anche lui gli aveva disintegrato avanti agli occhi un sogno.
Anche lui lo aveva tradito.
Alex lo guardò pietrificato, con gli occhi sbarrati.
Le sue pupille si erano ridotte a due punti minuscoli.
Delle gocce scendevano dai lati della sua fronte bagnando leggermente l'attaccatura dei suoi capelli.
Giorgio tenendo gli occhi bassi si allontanò dal parco,senza voltarsi indietro.EI GUYS ,TUTTO BENE ?
NON VI PREOCCUPATE ,NON È LA FINE DI NULLA QUESTO CAPITOLO.
SPERO VI PIACCIA.
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Piccolo Grande Amore
Teen Fiction~Era tardi, oppure molto presto. Fuori era buio, la luna rifletteva la sua chiara luce contro il vetro della finestra, illuminando delicatamente la camera. Giorgio aprì leggermente gli occhi, lasciando loro qualche secondo per abituarsi al buio. Qua...