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21 Dicembre, 6:50 p.m.

Jimin non uscì dalla sua stanza per tutto il giorno, cosa che non fece nemmeno Yoongi, che al contrario però, non aveva passato il tempo a piangere ma a dormire e a lavorare sulla sua canzone.
Questa volta però la porta della camera di Yoongi rimase aperta tutto il tempo, come se volesse tenere sott'occhio quel biondino da cui cercava di allontanarsi.

Mentre il più grande ancora stava lavorando sulla sua canzone, Jimin uscì dalla sua camera con gli occhi rossi e gonfi, i capelli spettinati e lo sguardo basso.
<<Jimin!>> disse Yoongi quasi lanciandosi davanti a lui.
Il più piccolo non rispose, il suo sguardo rimase basso e strinse gli occhi come se volesse impedirsi di scoppiare a piangere di nuovo.

Il più grande poggiò una spalla contro il muro, incrociò le braccia e osservandolo chiese: <<Posso sapere cosa ti ha fatto piangere in quel modo prima?>>
Ma ancora nulla, Jimin non rispose e continuò a guardare le punte dei suoi piedi pregando di non piangere ancora.
<<È stata colpa mia?>> domandò ancora Yoongi.

"No Yoongi, non è stata colpa tua. Non lo conosco nemmeno io il motivo delle mie lacrime..." pensò Jimin continuando il suo silenzio.

Jimin, però, in fondo a tutte quelle emozioni e a quelle lacrime un perché lo aveva ipotizzato.
Ma la paura di perdere quel ragazzo che amava in silenzio, gli fece abbandonare immediatamente quell'ipotesi.

<<Esco con Taehyung...>> disse il più piccolo rompendo il suo silenzio.
<<Veng->> Yoongi si zittì prima di finire di pronunciare quelle parole <<Va bene>> si corresse subito dopo.

*Yoongi's pov*

Jimin uscirá con Taehyung, non mi piace quel ragazzo.
Durante le prime settimane in cui Jimin venne ad abitare con me litigavamo spesso, il più delle volte per colpa mia e dei miei modi di fare e quel suo amico era sempre pronto a parlar male di me. Come se volesse che Jimin lasciasse il mio appartamento, ma qualcosa ha sempre spinto quel biondino a tornare qui e ancora oggi non riesco a capire cosa lo abbia fatto rimanere qui con me.

"Jimin, non commettere di nuovo l'errore di tornare da me. Non adesso che devi allontanarti da me" penso mentre lo esservo in silenzio.

<<A dopo Hyung...>> dice alzando lo sguardo verso di me.
Incrocio il suo sguardo e senza dire nulla torno nella mia camera.
Devo lasciarlo andare via dai miei pensieri, via da me.
Non mi importa se risulterò egoista ai suoi occhi, con il tempo lo accetterà e capirà che l'ho fatto solo per non privarlo della sua felicità.

-ˋˏ ༻❁༺ ˎˊ-

22 Dicembre, 1:00 a.m.

<<Cazzo Yoongi che cosa ti dice il cervello?>> urlò Namjoon dall'altra parte del telefono.
<<Nam, è la cosa giusta>> rispose Yoongi.
<<No, assolutamente no. Stai commettendo l'errore più grosso della tua vita, se Jimin si dovesse allontanare veramente tu non te lo perdoneresti>> controbattè Namjoon.
Yoongi sorrise osservando il soffitto, sapeva che il suo amico aveva ragione ma continuò a pensare che quella fosse la scelta più giusta.
<<Ascoltami Yoongi, quel biondino ti ha cambiato. È riuscito a far battere quel cuore che chiunque definisce di pietra, da quando passi il tuo tempo con lui Min Yoongi è una persona migliore>>
Yoongi sorrise di nuovo: <<Anche se fosse adesso è troppo tardi, il suo amico gli avrà riempito la testa di cazzate e->>
<<L'unico che ha la testa piena di cazzate qui sei tu, alzati da quel tuo letto pieno di depressione e vai da lui>> lo interruppe Namjoon.
<<Buonanotte Nam.>> rispose Yoongi seccato e chiuse la chiamata prima che il suo amico potesse rispondere.

Non molto lontano da quell'appartamento, Jimin scoppiò nell'ennesimo pianto della serata mentre il suo amico Taehyung cercava di consolarlo.
Fra un singhiozzo e l'altro il biondo finì il terzo cocktail, nonostante il suo amico lo pregasse di smetterla.
<<Non ti fa bene, lo sai...>> disse Taehyung cercando di fermarlo prima che iniziasse l'ennesimo cocktail.
<<Questo è l'ultimo>> rispose Jimin liberandosi dalla sua presa per poi svuotare il bicchiere tutto d'un fiato.

*Jimin's pov*

Non ho idea di che ore siano, fuori però è buio da un bel po' e io non penso riuscirò a reggermi in piedi.
So che se provassi a scendere da questa sedia finirei con la faccia a terra immediatamente; tentar non nuoce però, così provo ad alzarmi.
Le gambe tremano e mi sembra di non avere più equilibrio, ma nonostante ciò riesco ad uscire da solo da quel locale che ha iniziato a puzzare troppo di fumo e alcol.

<<Jimin, dove stai andando?>> sento Taehyung alle mie spalle.
<<A casa>> rispondo continuando a camminare lentamente verso l'appartamento.
Alle mie spalle Taehyung continua a parlare, ma la mia testa è così piena di pensieri che non lo ascolto più.
Un passo dopo l'altro la distanza fra me e l'appartamento si riduce, la distanza fra me e Yoongi si riduce.

Dopo non so quanto arrivo all'appartamento, mi siedo sugli scalini e cerco di svuotare la mia testa, di riprendere un briciolo di sobrietà e di forza.
<<Yoongi questa volta mi uccide>> penso ad alta voce ridendo.
In quel momento scorgo una figura che corre verso di me urlando il mio nome, non avrei mai pensato che Taehyung avrebbe deciso di seguirmi. Di solito in questi momenti mi abbandona a me stesso, sapendo quanto possa essere inutile cercare di convincermi a non tornare da Yoongi.
<<Jimin! Aspetta...>> lo sento quasi sussurrare quelle parole a causa della sua mancanza di fiato.
<<Vuoi conoscere Yoongi?>> domando ridacchiando nel pronunciare il suo nome.
<<No, ma tu nemmeno puoi vederlo ora. Rischi di dire cazzate davanti a lui, dormi da me oggi>> sento la sua mano sul mio polso.
<<No! Yoongi deve sapere tutto!>> mi libero dalla sua e mi alzo da quegli scalini gelati finendo quasi per terra.
<<Dio- Jimin non ti reggi nemmeno in piedi>> il tono di voce di Taehyung abbandona il suo lato autoritario per far uscire la sua preoccupazione.
<<Il piccolo Taehyungie si preoccupa troppo>> torno a ridacchiare mentre gli scompiglio i capelli  <<Ora Jimin se ne va! Grazie per avermi accompagnato a casa>> aggiungo poi entrando nel palazzo alle mie spalle.

"Ti amo Yoongi..." penso avvicinandomi alla porta.

"Ti amo Yoongi..." penso ancora una volta aprendo la prima porta che mi separa da lui.

"Ti amo Yoongi..." ripeto nella mia testa ogni volta che salgo un gradino.

"Ti amo Yoongi..." continuo a ripetere nella mia testa aprendo la porta dell'appartamento.

Lui è lì, davanti a me.
Stava per uscire? Dove voleva andare? Perché era lì?
Nessuna di queste domande ricevette una risposta, ma prima di lasciarlo parlare tre parole escono dalla mia bocca e io non posso fermarle. Forse non voglio fermale.
<<Ti amo Yoongi...>> dico perdendo l'equilibrio e cadendo addosso a lui.

Mistletoe | 𝘆𝗼𝗼𝗻𝗺𝗶𝗻Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora