VIII

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23 Dicembre, 10:00 a.m.

Erano passate tre ore da quando Yoongi aveva deciso di mentire risultando così la persona più egoista del mondo, il problema era sempre lo stesso: non aveva il coraggio di arrivare fino in fondo per una volta.
Passò quelle ore a preparare una valigia. Non aveva veramente intenzione di andarsene, ma non voleva nemmeno confessare di aver mentito ed essere così obbligato a dire una verità che aveva imparato a nascondere fin troppo bene.

“Mi dispiace Jimin, sono una persona egoista che rovina le tue giornate più belle... Però ti amo e per questo sto facendo ciò, per fare in modo che la tua felicità non si spenga” pensò Yoongi mentre, con il cuore che già iniziava a sentire un vuoto incolmabile, chiuse la sua valigia controvoglia.

Dietro la porta di quella camera, rigorosamente chiusa come ogni volta, Jimin cercava di origliare e seguire i movimenti del ragazzo all'interno della stanza, sperando che cambiasse idea per un qualche motivo che lui avrebbe definito come un miracolo di Natale.
Il biondo però non sentì nulla, se non i cassetti aprirsi e chiudersi una volta svuotati del loro contenuto. Né una parola, né un gesto di rinuncia raggiunsero l'orecchio del ragazzo poggiato contro quella porta.
<<Non puoi aver veramente deciso di andare via...>> sussurrò Jimin con lo sguardo basso e un piccolo broncio triste a decorargli il viso.

In quel momento, Yoongi, ignaro del fatto che qualcuno fosse impegnato ad origliare alla sua porta, si avvicinò ad essa perso nei suoi pensieri.
<<Forse dovrei chiamare Nam...>> pensò ad alta voce prima di aprire la porta davanti a sé.
Jimin, anche lui perso nel suo oceano di pensieri come il più grande, non si accorse della maniglia che si abbassava, segno che qualcuno stesse per aprire la porta. Finì così fra le braccia di Yoongi, proprio come qualche ora prima, proprio come la sera che tornò ubriaco a casa e gli confessò di amarlo senza peli sulla lingua.
<<Ma che- mi stavi spiando?>> domandò Yoongi che d'istinto lo strinse a sé.
<<Io? Cioè, non ti stavo spiando stavo... Ecco...>> le guance di Jimin si colorarono di rosso mentre il suo cuore innamorato iniziò una lunga corsa verso una destinazione sconosciuta.
<<Non importa, stavo per andare da Nam. Starò da lui per due giorni e poi cercherò una nuova meta, pensavo di tornare a Daegu>> disse Yoongi tornando a mentire, riuscendo a farlo in un modo così convincente da trafiggere il proprio cuore con le sue stesse parole.

*Yoongi's Pov*

Lo stavo ferendo, proprio come stavo ferendo me stesso ma non potevo cedere proprio ora. Ho provato ad aprire il mio cuore, ad abbandonare il passato e liberarmi delle mie paure ma ho fallito miseramente un'altra volta.
Gli ho detto che non avrebbe dovuto baciarmi, quando dentro di me non speravo altro se non incontrare di nuovo le sue labbra. Ora invece sono qui, con una valigia piena e chiusa sul mio letto e con due cuori spezzati causati dal mio egoismo.

“Vorrei che tu mi perdonassi ma spero che tu non lo faccia, perché se lo facessi ti farei soffrire ogni volta che mi penserai” penso sospirando e allontanandomi da lui, abbandonandolo in quella camera per andare a prendere un bicchiere d'acqua.

Se solo non fossi così codardo a quest'ora mi sarei abbandonato alla magia del Natale solo per Jimin, avrei lasciato che quegli allegri coretti riscaldassero il mio cuore proprio come mi ha sempre chiesto di fare. Non che già non lo facessi prima... solo che, per la prima volta, avrei potuto farlo davanti ai suoi occhi, senza dovermi nascondere dietro ad una maschera insieme ai miei sentimenti.

Sorseggio il mio bicchiere d'acqua mentre penso ai modi più fantasiosi per insultarmi da solo, per rimproverare quella parte di me che ha preferito mentire e spezzare il cuore a quel biondino nel periodo dell'anno che ama di più.
<<Dio, per colpa mia inizierà ad odiare il Natale pure lui>> commento a bassa voce abbandonando il bicchiere sul piano della cucina.
<<Per non parlare di Nam, mi ammazzerà appena scoprirà tutto...>> aggiungo prendendo il telefono dalla tasca.
Compongo proprio il suo numero che, in quei giorni, avevo imparato a memoria per quante volte lo avevo chiamato, rimango ad osservare in silenzio il tastierino per qualche minuto prima di prendere coraggio e chiamare il mio migliore amico per l'ennesima volta.

Uno, due, tre squilli, quell'attesa è straziante e non riesco a fare nulla se non contare i secondi che passano prima di sentire la sua voce dall'altra parte del telefono.
<<Yoon! Cupido ha fatto centro?>> è la prima cosa che chiede senza nemmeno salutarmi.
<<Non esattamente, comunque non ti chiamo per questo ma per dirti che fra mezz'ora sono da te>> rispondo calciando l'aria come se davanti al mio piede ci fosse un sassolino.
<<Oh... Okay, devo preparare qualcosa?>> continua lui con le sue domande.
<<Umh... Sì, una camera in cui farmi passare la notte>> approfitto del suo momento di confusione per chiudere la chiamata prima che mi bombardi di domande, sapendo che se avessi parlato al telefono un orecchio molto attento avrebbe ascoltato tutto.

Infatti, proprio come pensavo, Jimin si era appostato contro il muro, con l'orecchio rivolto verso la cucina facendo finta di guardare il telefono.
Sorrido guardandolo, a volte mi domando come abbia potuto il mio cuore cedere alla sua dolcezza. Non è la prima volta che qualcuno si comporta così, ma mai nessuno era riuscito a farmi stare in questo modo. Ciò che sento dentro penso possa essere definita felicità, ma c'è solo quando il mio sguardo scorge la figura di quel biondino che stavo facendo soffrire senza che se lo meritasse.

“Scusami piccoletto, credimi se ti dico che io non voglio andarmene da qui... Da te...” penso sospirando.

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23 dicembre, 12:00 p.m.

<<Sei un coglione, una persona senza cervello come te non l'avevo mai incontrata prima Yoon...>> le parole di Namjoon rimbombano nel silenzio del suo appartamento  <<Davvero, io non mi capacito di ciò che hai fatto. È vero che quando si è innamorati si fanno cose stupide, ma tu superi ogni limite!>> continuò con la sua ramanzina mentre l'amico di limitava a tenere la testa bassa, consapevole di essere nel torto indipendentemente da come si scegliesse di vedere questa storia.
<<Lo so e ho già detto che mi dispiace aver->> le parole di Yoongi però vennero interrotte dal suo amico ancora prima che finisse di pronunciarle.
<<Ti dispiace? Hai idea di quello che stai facendo?! Pensavo di essere stato chiaro quando ti ho detto di non far soffrire Jimin, non si merita di essere trattato così solo perché qualcuno prima di lui ha spezzato il tuo cuore di pietra la vigilia di Natale>> Namjoon sputò quelle parole, così ricche di pura verità, in modo schietto e diretto che quasi ferì il maggiore.

I ricordi della vigilia di Natale di due anni prima tornarono alla mente di Yoongi, quel giorno ci fu una delle nevicate più lunghe di sempre. Le luci, l'albero e il caminetto acceso riempivano di magia quella che avrebbe dovuto essere una delle giornate più belle dell'anno.
Tutto era semplicemente perfetto, fino al momento in cui la porta di casa si aprì lasciando entrare la figura di un ragazzo decisamente più alto di Yoongi, con il volto decorato sempre da un sorriso e due occhi che brillavano di allegria.
Ho una cosa da dirti furono le parole che uscirono dalla bocca di Hoseok, nessun saluto o ti amo precedette la sua frase quella volta. Il che fece intendere a al maggiore che, di qualunque cosa si trattasse, non avrebbe mai potuto essere una buona notizia.
Fu così che il povero cuore di Yoongi venne trafitto poco dopo dalle parole di Hoseok. Dalla stessa persona che mai aveva dimenticato di mostrargli il proprio amore e, che in quel momento, decise di lasciarlo dopo che la fiamma del loro amore aveva smesso di ardere senza un motivo ben preciso.

<<Potevi evitare di ricordarmi il motivo per cui odio questo fottuto periodo dell'anno!>> Yoongi interruppe così quel pesante silenzio che si era formato e che aveva portato a galla vecchi ricordi.
<<Io non ti ho ricordato proprio nulla, sei tu che non hai ancora trovato il coraggio di lasciare Hoseok nel tuo passato>> il tono di voce di Namjoon sembrò calmarsi tutto d'un tratto  <<E se non lo farai adesso non smetterai mai di ferire te e di ferire Jimin...>> concluse per poi abbandonare il suo amico insieme ai suoi pensieri in quel piccolo soggiorno.

“Lasciare Hoseok nel mio passato per smettere di ferire Jimin...” pensò Yoongi con lo sguardo perso verso l'orizzonte.

Mistletoe | 𝘆𝗼𝗼𝗻𝗺𝗶𝗻Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora