1-Il viaggio interiore

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Nessuno di noi ha scelto di venire al mondo. Nessuno di noi ha scelto di andare dai nostri genitori chiedendo loro di darci alla luce. E se ci pensate bene è l'unica scelta che non abbiamo fatto. Perché a partire da lì ogni decisione, ogni scelta, per l'appunto, è dipesa solamente da noi. Nessuno ha scelto di vivere e al contrario tutti scegliamo come vivere. E noi dipendiamo dalle scelte, perché anche rimanere immobili e lasciare che tutto quanto ci cada addosso è di per sé una scelta, giusta o sbagliata non è dovere degli altri giudicare, però lo è. Anche stufarsi di certe situazioni ma restarci dentro e continuare a sentirne il peso è una scelta; nessuno ci obbliga, dipende da noi solamente. Sono cose che ci accompagnano in tutto e per tutto, saranno sempre presenti nel nostro percorso e la maggior parte delle volte non ce ne avvediamo. Perché non capita spesso di fermarsi, fare mente locale e rendersi conto che siamo in procinto di fare una scelta. Accade solo nelle fasi più concitate della nostra vita, mai nelle piccolezze. Quelle arrivano, non ci facciamo mai caso e alla fine se ne vanno come se nulla fosse: una sorta di nuvole passeggere invisibili e innocue. Arriviamo a un punto in cui ci guardiamo allo specchio e vogliamo sapere chi ce lo ha fatto fare; la risposta è lì davanti agli occhi, davanti a quella figura umana che ci somiglia orribilmente. Non importa quanto siamo o non siamo consapevoli delle decisioni che abbiamo preso finora, perché rimangono sempre e comunque decisioni che abbiamo preso noi e basta. Non importa nemmeno quanto siamo influenzati da fattori esterni, che per quanto siano ingombranti la scelta siamo sempre noi a farla, non sono i fattori esterni a decidere per noi e chi dice il contrario sa di aver detto un'enorme cazzata. So che detta così può far ridere ma quante volte è capitato? Quante volte ci siamo tenuti la pipì dentro rischiando di farcela addosso pur di continuare a vedere il film alla televisione perché non dobbiamo assolutamente perderci nulla? I colpi di scena sono sempre dietro l'angolo e alcuni film non permettono nessuna distrazione. Qui scegliamo tra la nostra povera vescica e il rischio di perdere un filo e non poterlo più recuperare. Così come quando decidiamo di continuare a dormire invece che alzarci presto e riempire la giornata con mille cose da poter fare; nessuno ci biasima per una dormita più lunga del solito. Anche un viaggio è una scelta, ecco i viaggi sono così tanto belli ma ogni viaggio ha una peculiarità diversa dagli altri. Sono come le persone: uguali in alcune cose e del tutto diverse in altre. Tutti i viaggi hanno un punto di partenza. Non è per forza un treno o un aereo, può essere un punto che tracciamo e ha dentro un significato particolare che solo noi possiamo capire. Hanno il dono della scoperta: quell'esigenza di cambiare, scoprire cose nuove, vivere cose che non abbiamo mai vissuto prima, scoprire e visitare posti nuovi dove non siamo mai stati, anche solo per interrompere un attimo la nostra noiosa e soffocante routine. Ci fa bene staccare la spina e resettare. Lo abbiamo fatto tutti almeno una volta e la cosa buona è che non è mai sbagliato. Poi c'è un altro viaggio che non ha niente a che vedere con gli altri: quello interiore. Alcuni viaggi hanno sempre come riferimento un luogo e delle volte anche noi stessi, associamo quello che vediamo e appuntiamo un determinato posto come momento felice della nostra vita. Invece quello interiore è l'unico che non riguarda i luoghi ma riguarda solo noi stessi. Non importa dove andiamo o dove stiamo, importa solo di noi. E posso dire che è un viaggio molto complicato; conoscere noi stessi è complicato. Non capiamo certe cose dentro di noi per tutta la nostra esistenza e conoscerci del tutto non è mai cosa da poco. È qui che decidiamo di intraprendere questa nuova avventura e realizziamo che non sappiamo da dove cominciare. Cominciamo e basta e ci sorprendiamo di ogni minimo particolare. Perché in fin dei conti sono questi i viaggi più difficili da affrontare, quasi come quelli in cui molliamo tutto e ce ne andiamo dove nessuno ci conosce. Lì non sappiamo a cosa andiamo incontro; nei viaggi interiori oltre a questo, non sappiamo come ci sentiremo una volta arrivati a destinazione, presupponiamo le peggiori delle ipotesi eppure non esitiamo ad andarci incontro, la paura ha un ruolo marginale. Eh sì, un viaggio interiore è una scelta molto coraggiosa. Io il coraggio l'ho avuto e ne avrei bisogno una seconda volta; ma ahimè, devo rassegnarmi. Ne avrei di nuovo bisogno perché sono stanco di stare rinchiuso qui dentro, sono stanco di vedere il soffitto quando alzo gli occhi, sono stanco di vedere i muri quando mi guardo intorno. È un tunnel privo di sbocchi e spiragli di luce e se c'è una scorciatoia non sarà di certo qui; forse non c'è e devo costruirmela io? Potrei anche farlo ma costruirla qui a cosa servirebbe? Non è che abbia tutte queste alternative, è meglio lasciar perdere e farmene una ragione per sempre. Non cerco scuse né alibi e non voglio scaricare la colpa a nessuno. Quei giorni sembrano così lontani ormai, ma ricordo perfettamente cosa mi ha portato fin qui. Non mi andava bene la vita che stavo conducendo e ho scelto di intraprendere il mio viaggio interiore, anche se mi ha portato dove non volevo che mi portasse. Ho deciso di non lamentarmi più, ho deciso di non rimanere più immobile e di non farmi andare tutto quanto bene. Ne è valsa la pena, tornerei indietro nel tempo per rifare tutto quanto da capo ma anche per evitare di perdere tutto. Se finora non ho fatto nulla è perché ho scelto io di non fare nulla, non mi giustifico. Un limite lo abbiamo tutti e io quel limite l'ho lasciato troppo indietro, non riesco a vederlo nemmeno col binocolo. Potrei scappare di nuovo, fuggire, fare un secondo viaggio interiore e non farmi più rivedere. Non avrei niente da perdere perché quello che avevo da perdere l'ho già perso durante il primo viaggio. Questi pensieri vagano spesso nella mia testa e ogni volta li eclisso istantaneamente dicendo che sono stufo. Gli altri giorni ero stufo come oggi ma ho scelto di pensare al giorno dopo e il giorno dopo ho deciso di pensare a quello successivo. Ma oggi è uno di quei giorni in cui dici basta, ma basta per davvero.

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