due

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Una volta che Giada finì di sistemare i capelli, mi stupì di quanto, nonostante fossero corti mi stessero così bene. Era come stravolgere tutto il mio mondo. Era così strano che una cosa così piccola potesse risollevare così tanto il morale, almeno per me.

-vedi bellezza? Piacciono a tutti, io te l'ho sempre detto che dovevi farlo.- rise la bionda sistemandomi il caschetto nero -hai ragione, ma ad Emiliano sono sempre piaciuti i capelli lunghi. Non so come la prenderà...- dissi pensierosa mentre passavo la scopa a terra, raccogliendo le ultime ciocche di capelli -come dovrebbe prenderla? Anche se la prendesse male ormai è fatta.- disse alzando le spalle -e  te l'ho detto piccina mia, dovete lasciarvi, non potete continuare così!- disse come se la cosa fosse ovvia -lo so Giada, ma mettiti nei miei panni. Non è semplice, voglio bene ad Emiliano. Lo amo. Lo amo davvero tanto.- dissi abbassando lo sguardo, la ragazza mi guardò dolcemente -lo vedo che sei innamorata, ma se stai così male, se non ti fa stare bene, questo è solo un amore tossico.- disse -potrebbe darsi.- alzai le spalle prendendo la mia giacca -per me è come dico io.- disse -poi, ovviamente, avrete del tempo per sistemare tutto. Magari mi sbaglio, ma chissà.- rispose sistemandosi la borsa sul braccio -vedremo Giada...- dissi aprendo la porta e uscendo all'esterno del negozietto.

Forse aveva ragione però, è un amore tossico, che non fa bene né a me né a lui. Non voglio che lui stia male, forse ha bisogno di qualcosa di meglio, ha bisogno di una persona al suo fianco che gli dia nuove emozioni, quelle che forse non me non vive più...o che forse vive con una certa monotonia. Cosa posso fare? Non voglio perdere una delle persone più importanti, da quando l'ho visto a Vimercate è stato un continuo volersi, ed è stata lunga. Tanto lunga. Ma ora, dopo quasi sette anni di amore, eccoci, arrivati forse al punto di non ritorno. Mi faceva male al cuore al solo pensiero, ma se, era la cosa migliore da fare, l'avrei fatta. 

L'errore che ho sempre fatto è stato quello di mettere Emiliano sempre al primo posto, forse anche prima di me, il bene suo per me era anche il mio. Ed è profondamente sbagliato, non bisogna mai passare in secondo piano, avrei dovuto pensarci prima.



Arrivai a casa di Emiliano, aprì la porta e lui era seduto sul divano, guardando qualche social sul cellulare, con fare annoiato. -ciao Emi.- sorrisi posando la borsa sul tavolo e avvicinandomi a lui per lasciargli un bacio sulle labbra -ma che hai combinato?- chiese toccando i capelli -li ho tagliati, ti piacciono?- chiesi sorridendogli, alzò le spalle -stavi meglio prima, cioè, non fraintendermi, ma davvero...i capelli corti li odio.- sbuffò. Rimasi in silenzio, perché non apprezzava niente di me? -non ti piacciono proprio?- chiesi -ti stanno bene ti ho detto, ma pare che tu me l'abbia fatto a posta.- disse - lo sai che non mi piacciono.- continuò -ma Emi...io non credevo che non potessi neanche cambiare un po', era tutto così monotono.- dissi -e non ti piace?- chiese alzando il sopracciglio -stanca...- dissi -boh come ti pare.- alzò le spalle e ritornò a guardare il telefono -vedi, non mi apprezzi. Non mi ami.- dissi con tono triste e sedendomi su una sedia -ma che dici.- disse alzandosi -quello che ormai è evidente. Se tu mi amassi davvero, avresti accettato questo cambiamento.- dissi -non ricominciare- sbuffò -non vuoi mai affrontare niente!- dissi alterandomi -non abbiamo nulla da dirci.- disse -e allora non abbiamo più nulla da condividere.- dissi recuperando la borsa e uscendo da casa sua. Probabilmente per l'ultima volta.

Dov'è che ho sbagliato?

Senza Cuore & Senza Nome|| Emis KillaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora