Capitolo 5 *2 parte*

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Beth's pov

Il campanello suona più volte, segno che è arrivata Ally.

Sistemo il cellulare e i fazzolettini nella borsa ed esco.

Ci incamminiamo per una meta sconosciuta e accendo una sigaretta.

"Allora, di cosa dovevi parlarmi?"domando inspirando il fumo.

"Allora Beth, la devi smettere di fare la menefreghista" ferma il suo passo e mi guarda dritta negli occhi.

"Ma cosa stai dicendo?!" Sbotto allontanando la cicca dalle mie labbra.

"Non puoi rischiare di morire solo per ubriacarti!"

"Senti io faccio quello che voglio, e tu non sei mia madre per dirmi cosa devo o non devo fare."

"Ma non vedi come ti sei conciata? Fumi, ti ubriachi , per due volte stavi rischiando di morire..non te ne frega della gente che ti vuole bene?"

"Senti, ti ripeto, fatti i cazzi tuoi..qua non importo a nessuno! Lasciami in pace!" Stringo i denti e racchiudo le mani in due pugni dalla rabbia. Cammino a passo veloce verso casa, ma mi blocca il polso strattonandomi.

"Non pensi a me? Alla tua famiglia? A Zayn? Cosa penserà tuo pradre?" Dice con tono acido. Non doveva mettere in mezzo mio padre. Questa volta ha sbagliato grosso.

Mi giro verso di lei con occhi di fuoco e l'afferro per le spalle strattonandola. Le mie mani come delle pinze la stringono, mentre leggo sul suo viso un brivido di terrore. Vorrei che parlasse, che dicesse qualcosa, che urlasse dal dolore, ma resta ferma a fissarmi immobile.

Il suo silenzio mi avvilisce, i suoi occhi stupiti fissano un punto indefinito sulla mia fronte, indecifrabili, impenetrabili. Non trovo parole per giustificare il mio gesto.

Ma lei non ha bisogno di spiegazioni. Alza lentamente le braccia e scosta dalle spalle le mie mani ormai inerti. Afferra la borsa che le era scivolata a terra e senza più guardarmi,si allontana con un viso deluso e anche rassegnato.

Quando arrivo a casa, trovo mia madre appisolata sul divano i  salotto, mentre la tv è sintonizzata su un telegiornale. Resto a guardarla per un pò e, facendo attenzione a non svegliarla, vado in camera mia. Mi ritorna in mente il viso smarrito di Ally e mi rendo conto della mia stupidità.  Non voglio ammettere le mie debolezze, mi irritano quelli che desiderano prendersi cura di me.

Mi stendo esausta sul letto e mi guardo intorno riflettendo, mentre mi scorrono nelle orecchie le note della canzone They don't know about us. Le parole, il significato di questa canzone non sono adatte per descrivere il mio stato d'animo dopo tutto quello che è appena successo con Ally, ma amo la melodia e le voci fantastiche dei cantanti e anche le parole sono stupende.

Rivedo Ally, le mie mani che serrano le sue spalle e chiudo gli occhi vergognosi. In quel momento non ero in me, ma lei sapeva che non doveva mai, mai mettere in mezzo mio padre. Ci tenevo, e lo amo ancora, ma mi ha lasciato. Quando me lo nominano perdo il controllo, la rabbia s'impossessa di me e io non posso farci niente. In quel momento potevo farle davvero male, avrei sfogato tutta la mia rabbia su di lei causandole seri danni.

Ricordo le ultime parole che mi disse mio padre: costruisci speranze e lascia andare la tristezza e la disperazione.

"Ma io non ci riesco" urlo, agitata con gli occhi serrati e i pugni chiusi.

Nel silenzio che si è creato, avverto all'improvviso una mano poggiarsi sulla mia fronte.  Mi siedo con uno scatto e riapro gli occhi.

"Stavi sognando qualcosa di brutto?"Domanda mia madre, che con un sorriso amorevole mi guarda dall'alto. È cosi dolce e indifesa.

I need you     ~Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora