5. complicazioni

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La Perla Nera attraccò a Tortuga. Will era rimasto a bordo, lasciando l'Olandese al comando di suo padre, ancorata in una baia nascosta poco distante. I due pirati scesero a terra.
-Non posso credere che tutti i Pirati Nobili siano già a Tortuga,- esclamò Elizabeth, che non credeva in tanta fortuna.
-Me lo chiedo anch'io,- mormorò Jack, stranamente preoccupato.
-Che ti succede ora?- chiese esasperata lei, mentre si dirigevano al pub più affollato dell'isola.
-Pensavo: se tutti i Pirati Nobili sono qui, allora c'è anche...
-Jack Sparrow,- disse una voce alle loro spalle. -È un piacere vederti qui.
Jack si girò lentamente e si trovò faccia a faccia con uno splendente Barbossa.
-Hector! Ti trovo in splendida forma!- cinguettò lui con tono adulatorio.
-Vero? Deve avermi aiutato passare due settimane su un'isola deserta,- ghignò lui, le mani ai fianchi.
-Tanto per curiosità... come ne sei uscito? Dalla situazione, intendo.
-Meglio dirtelo, potrebbe esserti utile per la prossima volta...- rise beffandolo. Jack s'irrigidì. -È semplicemente passata la Fléau Méditerranéen, il veliero del Pirata Nobile del Mediterraneo.
-L'erede di Chevalle?- chiese Elizabeth.
-Oh, Miss Swann! Non mi ero accorto della sua presenza!- le sorrise lui.
-Quindi ora stai con un francesino?- chiese Jack, che sudava freddo, con un sorriso tirato.
-Un francesino che già conosci.
Un ragazzo alto sulla ventina con corti capelli neri, occhi scuri e un sorriso smagliante si presentò dietro Barbossa, seguito a ruota da un'altra dozzina di pirati.
-Rieure! È un piacere vederti!-. Ormai Jack era un bagno di sudore.
-Lo stesso vale per me. Dov'è la tua ciurma, capitano?-. Aveva solo un lieve accento francese.
-Sulla nave, volevamo stare da soli...
-Per cosa?
-Per indire un Consiglio,- rispose Elizabeth. Vistala, Rieure s'inchinò.
-È un piacere conoscerla. E credo anche che lei sia molto fortunata, visto che la Fratellanza è già riunita.

-Propongo che tu mi dia il ragazzo e il forziere e io la tua preziosa fidanzata,- sorrise Kate.
-Neanche per sogno,- urlò Cattle imbestialito.
-Ti prego, amore, non voglio morire,- piagnucolò la donna.
-E allora falla tu una proposta.
-Io ti do il ragazzo e tu mi dai Isadore, un bello scambio di persone.
-Non credo ne valga la pena. Ricorda che sono io in vantaggio.
-E perché? Guarda che io ho il cuore e il ragazzo,- disse lui, scuotendo lo scrigno per ribadire il concetto.
-E con ciò? Non me ne frega di entrambi, se è per questo, è un comando che mi hanno dato e io lo eseguo. Al contrario,- tirò un po' di più i capelli alla ragazza, che gemette, -lei ti è molto cara.
Heron grugnì. -Dannazione.
-Cattle!- si lamentò lei di nuovo.
-Sta' zitta! E osi chiamarti pirata?- le sibilò contro Kate, avvicinando il coltello alla sua gola.
-Scusate, io non ho voce in capitolo?- chiese James.
-No!- esclamarono i pirati all'unisono.
-Va bene, accetto!- concesse frettoloso Heron. -Ma non farle del male.
-Perfetto. Ora, tu dai il forziere al ragazzo...- James lo afferrò saldamente. -Bene. Al tre, io la spingo verso di te e tu verso di me, pronto? Uno, due...
-Tre!- urlò Cattle, e buttò avanti James con un calcio, mentre Kate gli restituiva Isadore con una spinta. James ruzzolò fino ai piedi di Kate impolverandosi completamente. Nel frattempo, degli uomini eruppero dalla casa.

-Dichiaro aperto il quinto Consiglio della Fratellanza!- esclamò Rieure a capotavola. -Sono presenti Li Hi Kiong, Tormand il Bucaniere, Desdichado, Kulan Jambee, Ammiraglio Coleman, Hector Barbossa, la Regina Elizabeth Swann, Jack Sparrow –scusa, Capitan,– e il qui presente Armand Rieure. Domande?
-Sì, perché diavolo avete indetto il Consiglio?- chiese Jack. Nonostante i Pirati Nobili fossero in carica da poco tempo, aveva lo stesso debiti con ognuno di loro. Li guardava nervoso di sottecchi.
-Semplicemente volevamo discutere della carica di alcuni pirati inadeguati al ruolo di Pirati Nobili,- ghignò Barbossa.
-Infatti, io e il caro Hector abbiamo parlato durante il viaggio, e abbiamo convenuto che abbandonarlo son una pistola ed un sol colpo su una minuscola isola deserta, per quanto un azione piratesca, è davvero deplorevole, specialmente per i tempi che corrono.
-M-ma lo fece lui con me!- piagnucolò il povero Jack, indignato.
-Vent'anni fa, Sparrow,- lo sbeffeggiò Coleman. -E ti ricordo che il tuo debito con me risale anche a prima.
Jack rabbrividì. -E cosa volete fargli, ora? Certo il Codice non prevede una cosa del genere!- esclamò Elizabeth in sua difesa.
-Il Codice è andato perduto con la morte di Capitan Teague,- tagliò corto la bellissima cinesina Li Hi Kiong. -È ora che la pirateria si modernizzi.
-No, è ora che combatta! Non è questo il momento per discutere della nomina di Sparrow!
-Che peraltro mi sono guadagnato!- aggiunse lui felice, subito zittito da molteplici occhiatacce.
-Che vuol dire, Regina? Perché non è questo il momento?- chiese Rieure sgomento.
-Abbiamo un problema,- disse lei, e iniziò a spiegare.

James e Kate furono circondati da una cerchia di trenta uomini, mentre Isadore scoppiava in lacrime tra le braccia del fidanzato.
-Che vuol dire, Heron? Non erano questi i patti!- gridò Kate, superando i ghigni poco amichevoli dei pirati.
-Guarda, Miss Kate, che abbiamo discusso uno scambio, non una via d'accesso,- sogghignò lui, accarezzando i boccoli dorati della ragazza. -È ora di vedere se tieni di più alla tua vita o a quella di due uomini di cui non ti frega.
Ringhiando, Kate si mise in posizione, imitata da James, anche se ostacolato dal forziere, preparandosi allo scontro.

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pírαtєs σf thє cαríввєαn - l'αírσnє вíαncσWhere stories live. Discover now