4. Stallo

4 0 0
                                    

Due figure buie camminavano silenziose lungo la banchina di Port Royal, mentre soldati pattugliavano ogni singola nave attraccata.
-Per questo siamo venuti a nuoto?- bisbigliò James batte i denti dal freddo.
Kate si limitò ad annuire, strizzandosi i capelli e lasciando che grosse gocce salate cadessero sulla strada.
-Dov'è casa tua? Non so orientarmi con il buio,- sussurrò, infilandosi il coltello nella giacca.
-Da questa parte,- indicò James, e le fece strada. Passarono nell'ombra delle case, badando bene a non essere illuminati dalla luna. Arrivarono alla grossa Villa Swann, e James bussò con cautela alla porta, che venne aperta con un cigolio.
-Ernest, sono James. Mi serve solo...- Ma venne improvvisamente interrotto dal luccichio di qualcosa di metallo puntata alla sua gola.

-Come sarebbe a dire che indica Port Royal?- urlò Jack scuotendo furiosamente la sua bussola.
-Significa che là c'è quello che più desideri, no?- gli rispose Will annoiato. Stringeva Elizabeth a sé, accarezzandole i capelli.
-E perché? Cosa c'è a Port Royal? Un Pirata Nobile? No! Una bella, grande e lurida prigione? Sì! Rum? Mmh... Forse...- ruminò Jack, infastidito. La lanciò a Will. -Vedi se riesci a trovare tu la rotta per il "luogo-dove-si-nascondono-i-Pirati-Nobili".
Will l'afferrò al volo. -È naturale che indicherà Port Royal: lì si trova mio figlio, e io voglio che lui stia bene.
-Lo stesso vale per me,- aggiunse Elizabeth, colma di apprensione, con un'alzata di spalle.
-Nessuno ti ha interpellato,- sibilò Jack. Poi, ricomponendosi, commentò: -Evidentemente infettate il mio volere, con il vostro di genitori.
-Scusate... che ne pensate se la tenessi io?- chiese timidamente uno speranzoso Pintel, dal fondo della nave. La ciurmaglia si spostò mentre lui avanzava.
I tre pirati si guardarono.
-Perché no? Non abbiamo nulla da perdere,- accordò Elizabeth, porgendogli la bussola.

James indietreggiò, accompagnato da Kate.
-Guarda guarda chi si vede, la piccola Katie,- ghignò una voce dall'oscurità della casa.
-Tu... non sei Ernest,- mormorò James spaventato.
-Che acume,- commentò Kate acida.
-Sempre la solita,- rise la voce. -Beh, se cercate il forziere, è già nostro, spiacente.
-In realtà saremmo venuti perché Miss Swann ha dimenticato la sua trousse, e non può stare senza.
-Se questo è il motivo, allora prego, potete entrare, Katie.
-Per entrare è necessario che tu esca,- sibilò lei. Non sembrava minimamente atterrita.
La voce rise di nuovo. -Allora mi toccherà farlo.
La luce della luna illuminò un bell'uomo che reggeva una spada luccicante dinanzi a sé; i suoi occhi azzurri brillavano di malignità, e sotto braccio reggeva lo scrigno che teneva Elizabeth in grembo quel pomeriggio.
-Cattle Heron,- disse Kate. Sembrava un saluto freddo.
-Non credo che tu voglia essere salutata come si deve, Katie... Non di fronte a testimoni,- rispose lui, divertito. James si irrigidì.
-Dammi il forziere,- minacciò.
-Sennò cosa fai? Mi attacchi?- lo canzonò l'uomo. James ringhiò e si avventò contro di lui, che con una mossa veloce lo costrinse al muro, tenendogli la lama alla gola. -Non si gioca con il fuoco,- mormorò lui. Ora non era più divertito.
-Che utilità hai a prendere il forziere, Cattle? Vuoi davvero diventare il capitano dell'Olandese?- chiese Kate tranquilla, incrociando le braccia.
-Certo che no, ma Calypso saprà bene che cosa farne,- ghignò.
-Chi altri hai portato con te, Cattle? Chi c'è in casa?- domandò lei con non-chalance.
L'uomo si pietrificò. -Non sono affari tuoi.
Kate sogghignò. -Lo sono ora più che mai.
Una ragazza uscì festante dalla porta, correndo verso il cortile. -Cattle!- gridò, -l'abbaimo pres...
Con un movimento lesto, Kate afferrò la ragazza, le alzò la testa per i capelli e le puntò alla gola il suo coltello.
-Ora che vuoi fare, Cattlie? Minacciarmi ancora?- disse lei ferma, sorridendo, mentre gli faceva il verso. -Non credo ti convenga.
Cattle impallidì, e James potè vedere che sudava freddo. Passarono alcuni secondi di silenzio, interrotto solo dal canto delle nottole.
-Che cosa vuoi?- chiese lui infine, rassegnato, ma mantenendo un vago sentore di minaccia nella voce. Il sorriso di Kate si fece più ampio.
-Discutiamone.

Dopo che la bussola ebbe puntato su una cassa di rum, la pistola di Will e il cappello di Jack (che gli fece cambiare idea fracassandogli una bottiglia vuota di rum in testa), finalmente riuscirono ad ottenere una rotta verso il mare aperto.
-Speriamo che questa sia la volta buona,- borbottò Jack, nervoso, prendendo il timone.
-Perché sei nervoso, Jack? Ti sei affezionato così tanto a mio figlio?- chiese Will schernendolo.
Il capitano fece una smorfia. -Sto semplicemente pensando cosa possa esserci a Port Royal di tanto interessante.
Nel frattempo Pintel gongolava vantandosi con Ragetti del suo nuovo ruolo chiave nella storia.

_________________________________________________________________________________________________________

pírαtєs σf thє cαríввєαn - l'αírσnє вíαncσWhere stories live. Discover now