-Rotta per Isla Paraìso, Gibbs!- gridò gioioso Jack, uscendo dalla coperta con un paio di bottiglie di rum in mano. -Se riesco a giocare bene le mie carte, riesco a riprendere la fiducia degli altri Pirati!
-Non credo che fuggendo ce la farai, Jack,- commentò Kate acida saltando la murata con un balzo, trascinando con sé James.
-Guarda che non sono un sacco di patate, dannazione!- sbottò lui irritato.
-Oh, scusa se mi stai tra i piedi,- sorrise lei forzatamente, e poi si allontanò a grandi passi.
-Se cerchi di evitarmi, non puoi, siamo a due metri di distanza!- urlò James bloccando la catena.
Kate si voltò di scatto verso di lui. -Cosa diavolo hai, Turner? L'acqua di mare ti ha dato al cervello?
-Semplicemente non mi è piaciuto il tuo comportamento, lì dentro!
-Come mi sono comportata, Jamie? Non diversamente dal solito!
-Con Rieure, idiota!- sbraitò lui. Sul ponte calò un silenzio di tomba. Persino Jack smise di bere.
-Oh, be', non credevo che potessi essere geloso, Jamie,- rispose fredda lei.
-Tu gli piaci.
-Lo sapevo già, grazie.
-E tu lo illudi.
Kate rimase a guardarlo per qualche secondo. -Armand sa bene che io non lo amo né potrò farlo mai,- replicò glaciale. -E nonostante siamo legati da queste maledette catene, Turner, non credere che abbiamo qualche tipo di legame. Fino a stamattina non ti conoscevo e, sinceramente, non avrei voluto conoscerti mai.
Poi entrò nel castello di poppa, dove c'era una fessura tra lo stipite e il battente, vi lasciò passare la catena e si chiuse all'interno. James si accasciò a terra, la schiena appoggiata al muro.
Gibbs fischiò. -Mai visto Kate più arrabbiata, sul serio, ragazzo.
James sospirò. Will prese una bottiglia dalla mano di Jack e si avvicinò al figlio; si sedette accanto a lui e gliela porse. James lo guardò con aria interrogativa.
-A volte aiuta,- gli rispose con semplicità.Essendo separati, passarono una notte tranquilla. La mattina successiva la porta del castello si spalancò improvvisamente, svegliando James, e Kate lo trascinò alla murata, mentre era ancora steso e insonnolito; poi salì su una sartia e si sedette su una delle code di topo più basse. Tirò fuori dalla giacca un piccolo cannocchiale ed esclamò allegra -Sveglia, signori! Isla Paraìso è in vista! Tra due ore attraccheremo!
Da sottocoperta salirono tutti i pirati, ancora assonnati, mentre Will, di turno al timone, li raggiunse e prese in prestito il cannocchiale.
-Rotta nord-est!- urlò ad Elizabeth, che si era avvicinata alla ruota.
-Sissignore!- giocò lei, mentre correggeva la direzione.
-Ben svegliato, Jamie,- scherzò Kate, guardando Jamie che a stento si reggeva in piedi.
-Dormito bene?- chiese lui, tenendo il broncio, con voce impastata.
-Decisamente!- rispose lei gioiosa, stupendo i Turner. Tornò a guardare il mare con gli occhi che le brillavano.
Jack emerse dalla sua cabina con una bottiglia di rum in mano. Si accostò ai tre con la sua andatura traballante, poggiò la bottiglia sul parapetto, prese il suo chilometrico cannocchiale e sorrise.
-Cara Kate, qui scommettiamo il nostro futuro.
Lei rise. -Passami il rum.
-No, è mio,- si lamentò Jack stringendosi il fiasco al petto.
-Il rum , Jack.
-Sei una signorina, Kate –è vero, pirata, ma pur sempre una donna. E poi è mattina presto e...
-Passami il rum, papà,- aggiunse lei stizzita.
Will e James ammutolirono, mentre Elizabeth rimase a bocca aperta.
-Oh, mannaggia,- mugugnò Jack.
-Papà?- chiese Elizabeth sbalordita.
-Be', che c'è? Non ve l'aveva detto?- rispose Kate con noncuranza. Guardò la donna e ghignò, uno scintillio divertito negli occhi. -Sono l'ultima dei Sparrow.
-Non ti credevo il tipo da fidanzarsi, Jack,- commentò Will sconcertato.
-Infatti non lo sono,- disse lui seccato.
-Mia madre è una donnina allegra di Tortuga. Scarlet, non so se ti ricordi. Mi ha detto che una volta ha schiaffeggiato anche te,- aggiunse Kate divertita.
-Non farmelo ricordare,- gemette Will con una mano sulla guancia.
-Questa mi giunse nuova,- borbottò Elizabeth a braccia conserte.
-Ma... come...?- chiese James ancora attonito.
-Semplice. Mia madre non è mai stata tipo da madre, per cui mi ha mollata a me stessa quando avevo cinque anni, con il solo nome di mio padre in tasca. Sono stata mozzo su parecchie navi travestita da ragazzo, cercando la Perla, e quando ho scoperto che era stata sottratta da Barbossa, mi sono fatta prendere come nostromo, ho trovato Jack e mi sono ammutinata.
-L'unica cosa di cui le sono grata è la soddisfazione di averlo abbandonato su quel maledetto sputo di terra,- aggiunse sognante Jack. -A parte questo, non abbiamo alcun legame affettivo,- si riscosse.
-Alcuno,- rimarcò Kate divertita.
-È solo il mio nostromo e tale rimarrà, comprendi?- disse a Will con una sottile vena di minaccia.
-Comprendo benissimo,- si schermì Will, le palme aperte in segno di resa, sorridendo imbarazzato.
-Non fatemi altre domande su questo, altrimenti...- sembrò pensarci su, poi riprese, gesticolando ampiamente, -...vi butto a mare, intesi?
-Sì, capitano!- risposero in coro Will ed Elizabeth, ancora, sorpresi, mentre Jack afferrava la bottiglia, intenzionato a bersela in pace in cabina. Kate però gliela strappò di mano, gli sorrise, e lui irritato tornò nel suo ufficio sbattendo la porta. Ci furono attimi di pesante silenzio, rotto solo dal suono del rum che scendeva piano nella gola di Kate.
-Allora... la figlia di Sparrow, eh?- chiese James.
-Sì,- rispose lei asciugandosi la bocca con il dorso della mano.
-E perché non me l'hai detto?- aggiunse in tono amaro.
-È una risposta facile, Jamie,- disse lei, avvicinandosi a un centimetro dal suo naso. James deglutì, osservando il suo viso sorridente e il suo sguardo freddo, fermo e furente. -Non sono affari tuoi.
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pírαtєs σf thє cαríввєαn - l'αírσnє вíαncσ
AventuraDieci anni dopo l'ultima scena di Ai confini del mondo, una nuova avventura coinvolge e riunisce Jack, Will ed Elizabeth, affiancati da nuovi personaggi e nuove lotte contro un vecchio nemico.