CAPITOLO 12

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Damon's pov
Ieri io e Eliška ci siamo divertiti molto, ma non riesco a smettere di pensare ai suoi occhi, ai suoi bellissimi occhi: devo informarmi.
È notte fonda, lei sta dormendo mentre io sto preparando il borsone con le poche cose che mi sono portato; devo ritornare a casa. Il branco non può stare ancora senza Alpha e ricordiamoci che c'è una guerra che devo affrontare.
Il tempo che Elišia si rimette in sesto, mi aiuterà con la guerra, spero...
No! Non credete mica che voglia usarla? Assolutamente no! Mi sono pentito di ciò che ho fatto, voglio sistemare tutto.
Lascio una piccola letterina, che lei leggerà domani:
"Piccola mia, non pensare che ti abbia abbandonata, sono ritornato nel mio territorio e dal mio branco. Ho una guerra in corso e devo allenare i miei guerrieri, ci sentiremo al telefono.
Un bacio, il tuo Damon."
Troppo sentimentale? Forse, ma non me ne frega nulla. Mi avvicino a lei e le schiocco un bacio in fronte e un altro sulle labbra.
Esco dalla sua camera e mi dirigo in salone, dove trovo il suo Beta pensieroso
"Che succede?" chiedo.
Mi guarda, osserva il mio borsone e si alza di scatto prendendomi il colletto della maglia.
"Che cavolo stai facendo eh?! Vuoi abbandonarla ancora una volta?! Giuro che ti uccido!" sbraita
"Prima di tutto, togli le mani da qui" indico il mio collo.
"Poi, se dovevo abbandonarla non uscivo dalla porta d'ingresso e non ti chiedevo neanche cosa ti stesse accadendo" dico.
Lascia le mani e ritorna a sedersi sul divano, e giuro di aver visto i suoi occhi scintillare.
"Allora, mi dici cosa succede?" dico prendendo posto accanto a lui.
"Anuška è stata rapita" dice con voce rotta dal pianto.
"Oh merda, sapete da chi?"
"Dai vampiri, hanno dichiarato guerra anche a noi, vogliono qualcosa ma non so cosa" dice frustato.
Io invece sono furioso!
"Eliška lo sa?" chiedo sbattendo ripetutamente il piede sul pavimento.
"No, per il momento no, non voglio metterle ansia o robe del genere"
conclude e poi domanda:
"Perché te ne stai andando? Eliška lo sa?"
"Vado nel mio territorio a controllare il branco e allenare i miei uomini, Eliška sta dormendo quindi le ho lasciato un biglietto"
"E poi perché a quest'ora?" chiede aggrottando le sopracciglia.
"Perché ci metterò due giorni per arrivare" rispondo chiudendo gli occhi: al solo pensiero sono stanco.
"Oh beh, buona fortuna" mi da una pacca sulla spalla.
Mi alzo, saluto Břetislav, dicendogli di prendersi cura della mia piccola fino a quando non vengo e lo tranquillizzo dicendogli che troveremo la sua Mate.
Do un ultimo sguardo alla casa, mi trasformo e mi faccio mettere il borsone sulle spalle ed inizio a correre verso casa.
Già mi manca la mia piccola Luna.

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