un aereoplano nella sera

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Muovevo veloce la penna sul foglio
Riempivo lo spazio bianco di linee nere.
La mano si muoveva sempre più veloce.
Il foglio quasi si spezzava.
Intorno a me regnava il silenzio più assoluto.
Si sentiva le gocce di pioggia battere sulla finestra.
C'era una tranquillità assoluta
Non una parola
Solo la pioggia e il rumore della penna sul foglio.
Sarei rimasta lì a colorare per ore e ore.
Mi piaceva stare lì
L'unico posto dove potevo di essere io
Senza paura di essere giudicata
Essere libera di piangere...
Da quando ero bambina ho degli attacchi di panico.
Inizio ad urlare e piangere senza un motivo apparente.
Mi mettevano ansia gli spazi chiusi e stretti..
Per questo vengo qui...dallo psicologo
Mi sento in qualche modo capita da qualcuno
Non mi ero mai sentita così
Nemmeno i miei mi capivano. Avevano preso sempre tutto con leggerezza. Soprattutto mio padre che quando avevo 15 anni se ne andò. Si era stancato di mia mamma,della casa...di me.
Ho deciso di andarmene anche io
Volevo cambiare aria,cambiare scuola.
Insieme alla persona che mi è sempre stata vicino,alla persona che non mi ha mai giudicato,alla mi migliore amica mi sono trasferita a Roma.
Lei c'era sempre stata
Sin da quando eravamo piccole
Io andavo dentro lo studio e lei aspettava fuori,poi io uscivo e andavamo insieme alle giostre.
Mi migliorava le giornate.
Era felice se io ero felice
Era triste se io ero triste,anche se poi,in un modo o nell'altro,riusciva sempre a rallegrarmi
Qui a Roma Mi sono ambientata fin da subito.
Avevo nuovi amici
I professori più simpatici
La mia media si alzò.
Asia,la mia migliore amica,si fidanzò con un ragazzo che veniva nella nostra scuola
Non dico che si era allontanata da me,ma le serate che passavamo assieme erano di meno.
Non gli do la colpa,è normale che quando sei fidanzata vuoi passare più tempo con il tuo ragazzo,ma questo mi portò a passare le sere dentro lo studio di uno psicologo
E quindi eccomi qua
A 17 anni,in un sabato sera,dentro uno studio a muovere una penna sul foglio

"Che ti passa per la testa?sei nervosa?"
Mi chiede di punto in bianco quel uomo
"Niente...Non sono nervosa"
"Sai che puoi parlare con me di qualunque cosa"
"Niente...solo che mi sento...come dire...strana"
Lui mi guardò con un'aria confusa
"Beh ecco mi spiego meglio...tutti i ragazzi ora sono in giro a fare non so cosa...ma io...io preferisco stare qua"
Lui addolcì lo sguardo e mi prese la mano
"È normale...Non sei strana...troverai qualcosa che ti farà venire voglia di uscire da qua"

Io lo speravo con tutto il cuore
Trovare qualcuno che mi diceva di starmi vicino...magari per sempre...
Asia c'era sempre stata...ma anche lei ha una vita,un fidanzato...
Io volevo qualcuno per me
Qualcuno che mi dicesse
'stasera non esco,resto con te'

In realtà non sapevo da chi volevo sentirmelo dire. Se da asia,da un ragazzo...da mio padre.
Mi mancava tantissimo...ma dovevo accettarlo...lui mi aveva abbandonato

Mi avevano sempre detto che l'avrei trovata una persona così.
Che dopo ogni tempesta c'è sempre l'arcobaleno.
Che tutto succede per un motivo...
Ma ho paura,forse troppa,di restare da sola...di non essere capita.
Io vorrei salire in alto,sopra le nuvole
E dire a tutti che io ce l'avevo fatta
Ero riuscita a battere tutto...
Ma ero ancora qua
Seduta

"Spero davvero tanto di trovarla"
Poggiai la testa sulla finestra per guardare le stelle.
Avevo sempre sognato di fare l'astronauta...ma con gli attacchi di panico come si fa?
L'uomo mi fece un sorriso e mi lasciò la mano
Si alzò e prese le chiavi da sopra al mobiletto
"No..la prego...posso rimanere altri 10 minuti"
Lui stava per dire qualcosa
Ma dalla sua bocca uscì soltanto
"D'accordo...altri 10 minuti"

𝐄 𝐬𝐮 𝐝𝐢 𝐦𝐞 𝐩𝐮𝐨𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐮𝐧𝐚 𝐫𝐢𝐯𝐨𝐥𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora