Il triste ritrovamento

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Il giorno dopo decisero di andare in esplorazione nei boschi circostanti la baita. Il terreno era ricoperto da un tappeto di foglie rosse e rami secchi. C'era un profumo di terra bagnata e di humus e tra gli alberi si sentiva il cinguettare di mille uccelli. Il cielo era sempre grigio e l'aria si era un pò stabilizzata, ma minacciava sempre pioggia. Mentre salivano una piccola collinetta, Alan raccontò una piccolissima storia divertente che gli raccontava sempre il nonno. Il gruppo cominciò a ridere fino al punto da fermarsi per prendere fiato. Dopo molto arrivarono ad una piccola radura e si fermarono per vedere sulla mappa dove erano arrivati. Alan e Ryan stavano pensando al percorso da fare, mentre Sara stava raccogliendo bacche di ginepro da un cespuglio grande poco distante dai ragazzi e Allison si avventurò, per pochi metri, per un sentiero piccolo che affiancava la collina. Alla fine del sentiero, Allison si trovò in un'altra radura dove si estendeva a pianta circolare un enorme prato. Di fronte a Allison riprendeva il bosco, ma i rami degli alberi, per quanto erano fitti, non facevano passare la luce flebile del sole. Prese il binocolo e vide incastonata leggermente dentro il bosco, una vecchia villa. Sembrava una reggia in miniatura. Era diroccata. Il portone e le persiane erano bruciate.   Il silenzio si era improvvisamente imposto sul canto degli uccelli appena girato la collina. Allison si guardò in torno, quando dal bosco vicino la casa si sentirono dei rumori. Riprese il binocolo e cercò di mettere a fuoco e vedere se c'era qualcosa, ma niente. Tornò indietro dagli altri e quando girò la collina il vento cominciò soffiare muovendo le fronde degli alberi. "Ragazzi oltre questa collina c'è una casa abbandonata. Che ne dite se andassimo a vedere cosa c'è lì dentro?" propose Allison agli altri. Sara disse: "Uh uh... una casa abbandonata, chi sa se è infestata!" a quella parola Alan si pietrificò e Allison lo vide. "Be che stiamo aspettando, l'avventura ci chiama!" Alan non fece in tempo a ribattere che Sara e Ryan s'incamminarono per il piccolo sentiero. Allison prese la mano ad Alan e disse: "Andrà tutto bene, non esistono i fantasmi!" Alan trovò sicurezza quando incrociò lo sguardo di Allison. "Ma certo che non esistono. Forza andiamo!" disse mentre fece una risata nervosa. 

Giunsero davanti alla casa e rimasero in silenzio. Il portone era uscito dai cardini. All'interno il pavimento era ricoperto di terra e cenere e in alcuni punti era spaccato. Il soffitto era nero e le finestre che correvano lungo il corridoio erano rotte. Due lunghi corridoi andavano sia a destra che a sinistra. Davanti al portone si apriva una grandissima stanza con mobili in legno ormai carbonizzati. Dal centro della stanza saliva una scala enorme in marmo distrutta in alcuni punti e la ringhiera annerita era calata giù. Al piano superiore c'era una finestra ormai rotta da cui entravano i rami. Il gruppo decise di dividersi. Si diedero appuntamento davanti al portone dopo una mezz'ora. 

Sara e Ryan andarono a destra. Si munirono di torce e si avventurarono nella semi ombra del corridoio. Sulle pareti c'erano molti quadri di persone vestite come nel Seicento. I lampadari di ferro battuto nero erano impolverati ospitando una stupenda mostra d'arte di ragnatele. I due cominciarono a ridere e a scherzare procedendo lentamente. Arrivati alla fine del corridoio, trovarono una scala mezza distrutta che portava verso un portale buio. I due si azzittirono quanto sentirono un orte rumore provenire dal portale. Poco dopo ne sentirono un altro molto più vicino seguito poi da dei strani versi profondi. Come di un ansimare pesante. Sara cominciò a perdere quello spirito avventuroso che l'aveva spinta fino a lì. Prese la mano di Ryan e la cominciò a tirare indietro. Ma il ragazzo non l'ascoltò. Prese il bastone da passeggio dallo zaino, lo aprì e cominciò a salire le scale molto lentamente e silenziosamente. A due gradini di distanza dal portale, sentì muovere dei calcinacci. "Chi c'è?" disse Ryan puntando la torcia nel buio pesto. D'improvviso s'illuminarono due occhi gialli e poi un ringhio. Ryan portò avanti il bastone a mo' di spada e all'improvvisò ne uscì un gatto rabbioso. Ryan si spaventò e con il bastone fece cadere il gatto dalle scale, che scappò senza dar retta a Sara. Ryan scese dalle scale e cominciò a ridere, insieme a Sara. Poi disse: "Dai andiamo! qui non c'è niente" poi s'incamminarono verso il portone principale, mentre alle loro spalle altri rumori strani riecheggiavano. 

L'Antica MaledizioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora