Chapter 36.

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Il resto della settimana fu molto pesante tra tirocinio e lo studio a casa, non avevo voglia di parlare con nessuno, a stento salutavo il gruppo. Con Radja non ci guardavamo nemmeno più in faccia, Milan e Ivan furono gli unici che cercarono di tirarmi su il morale, gli altri si comportavano facendo finta di niente anche se tutti sapevano. I giorni passavano sempre più velocemente e la fine del campionato era sempre più vicina. Erano passati più di dieci giorni da quel nove maggio dove accadde tutto e io mi trovavo immersa nella cartella clinica di Davide Calabria ed il suo problema al ginocchio che lo stava costringendo a stare fermo per qualche mesetto "Dimmi che almeno posso giocare l'europeo" mi chiese il ragazzo disperato "Davide non lo so, di recuperare stai recuperando ma io non vorrei rischiare" risposi io "Che palle" mi rispose lui quasi del tutto affranto "Ehi sei piccolino, non sei a fine carriera, ci saranno i tuoi momenti di gloria, stai tranquillo, ora devi solo pensare di recuperare il tuo ginocchio alla grande per il prossimo campionato" dissi io cercando di consolarlo "Lo so Jè ma ci tenevo veramente tanto" mi rispose nuovamente lui "Lo so bene piccolo Calabria" dissi e gli accarezzai un braccio. Quella mattina mi sentivo un po' diversa rispetto agli altri giorni, mentre continuavo a parlare con il povero cucciolo affranto vidi fuori dalla finestra l'ombra di qualcuno passare, inevitabilmente alzai lo sguardo e notai Alessio. Erano giorni che lo osservavo, oltre il ciao non ci rivolgevamo più parola, ogni giorno che passava quel ragazzo mi affascinava sempre di più, non ero attratta da lui fisicamente, lo ero mentalmente "Allora io per adesso ho finito con te, fai la tua fisioterapia con il dottore e poi ti controllo di nuovo" dissi in maniera abbastanza rapida "Ok va bene" mi rispose il calciatore, lo salutai molto velocemente e corsi fuori "Ale" lo chiamai dalla porta e lui si voltò verso di me "Dimmi" disse e io mi avvicinai a lui lentamente "Come stai?" gli domandai "Potrebbe andare meglio" mi rispose lui un po' freddo "Tu come stai?" mi domandò lui "Potrebbe andare meglio" dissi copiando la sua risposta, lui fece un mezzo sorriso e si girò di nuovo, non so perché me lo bloccai da un polso "Ci prendiamo qualcosa da bere? Fa caldo" gli proposi io "Ok va bene" mi rispose lui, andammo al bar e per tutto il tragitto tra di noi regnò il silenzio "Cosa ti prendi?" mi domandò lui "Estathè alla pesca" risposi io "Ottima scelta" disse lui e ordinò al bancone, io lo aspettai seduta ad un tavolino e nel frattempo lo osservavo nei suoi minimi movimenti. Continuavo a ripetere nei miei pensieri quanto fosse bello, lo scrutai infatti in ogni minimo movimento fino a quando tornò con i due estathè e si sedette anche lui "Fa caldo eh?" dissi io "Abbastanza" rispose lui sorseggiando, era freddo, distaccato e non volevo tutto questo. Avevamo cominciato un bellissimo rapporto, rovinato totalmente da me... Feci un sospiro e guardandolo gli dissi "Ho sbagliato con te, dovevo essere chiara dall'inizio, ti ho nascosto un po' di cose ma alla fine non siamo mai stati nulla, ci stavamo semplicemente conoscendo come l'ho fatto con Patrick o con Gigio, tutti sanno ora la mia storia ma nessuno sa com'è finita realmente, nessuno sa quanto io ci stia male ma so di meritarlo eh, so di meritarlo perché ho preferito trascorrere il mio tempo con qualcuno che non meritava nemmeno due secondi della mia giornata quando contemporaneamente avevo te che eri disposto a saltare nel vuoto con me, ricordi? No perché io ricordo tutto quello che mi hai detto, non ho mai dimenticato nulla, ogni singola parola è nella mia testa, ricordo ancora la nostra scommessa per il derby, la nostra uscita che non è stata mai fatta per colpa mia, oppure quella passeggiata fatta con Rocco prima che partissi per Barcellona... Ale ti chiedo solo di accantonare tutto e ricominciare, ricominciare come se non ci conoscessimo, ricominiciare da quel giorno in cui arrivai qui con la mia felpa dell'Inter e tu che fingevi di stare male per farti visitare, ti chiedo solo questo, magari potrebbe nascere una splendida amicizia tra di noi" dissi senza fermarmi, erano parole che sentivo e avevo bisogno di tirarle tutte fuori, lui stette in silenzio per tutto il tempo "Per favore dì qualcosa perché mi sento molto stupida in questo momento" dissi io guardandolo, lui sorrise un po' e uscirono le sue fossette di cui ero totalmente innamorata "Forse perché lo sei" disse lui sfottendomi "Ah grazie" risposi guardandolo "Penso che qui non sia il caso di parlarne" mi rispose lui "Dove e quando vuoi Romagnoli" dissi io speranzosa in un suo invito "Finisco gli allenamenti alle cinque, il tempo di lavarmi e ci sono, se tu vuoi potremmo prenderci qualcosa insieme e parlare" propose lui "Ci sto" dissi sorridendo "Ora però devo tornare altrimenti il mister mi uccide, ci vuole carichi per domenica" disse lui "Carichi o non carichi in Champions ci andiamo noi" risposi io "Quasi quasi preferivo quando non ci rivolgevamo parola" disse lui sfottendomi di nuovo. Ci salutammo, lui tornò in campo e io andai alla Pinetina, avevo finito il mio turno e avevo promesso a Milan che sarei andata a mangiare con loro alla mensa. Arrivai con uno spirito diverso, mi ero messa in testa che dovevo ricominciare da me, entrai sorridendo, non lo facevo almeno da dieci giorni "Buongiorno famiglia" dissi salutando la squadra in palestra mentre erano in completo relax, mi avvicinai a Ivan e Milan che non erano molto distanti tra di loro e diedi loro un bacio "E' successo qualcosa, sicuro" disse Milan guardandomi e sorridendo "Non è successo nulla" dissi ricambiando il sorriso "Non mi prendi per il culo Jennifer" continuò lui "Dopo parliamo Skri" risposi facendogli l'occhiolino. Andammo a mensa e finalmente mangiammo, mi sedetti tra Milan e Marcelo "Croco passami l'acqua" chiesi a Brozovic "Subito fiorellino" mi rispose "Aaahh di nuovo con questo fiorellino" dissi guardandolo "Sei il mio girasole" continuò lui "Non ho speranze con te" dissi deponendo le mie armi. "Appena finisci l'allenamento passa da casa mia" dissi allo slovacco prendendo la mia borsa per andare via "Finisco per le cinque e mezza, faccio la doccia e passo" mi rispose lui "Ah no aspetta, per quell'ora non ci sono" risposi io "Che devi fare?" mi domandò curioso lui "Ho un appuntamento con un amico" risposi sorridendo "Ah, già devo dividerti con Rafi e Ivan, ora ce n'è anche un altro?" disse lui facendo il solito gelosone "Biondone devo salvare il salvabile, ho commesso troppi errori con lui e devo recuperare" risposi "Noooo non mi dire Romagnoli?" mi domandò lui curioso "Boh" dissi continuando a sorridere "Mi raccomando Jè" disse avvicinandosi a me per darmi un bacio in fronte "E' solo per iniziare ad essere amici, tranquillo, non voglio nient'altro se non una splendida amicizia con Ale" risposi e nel frattempo non mi accorsi di avere Radja dietro, mi passò di fianco e non mi degnò nemmeno di uno sguardo, io feci finta di nulla, salutai di nuovo tutti e tornai a casa.

@JennyZanetti

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@milanskriniar: E sto sorrisone? 😍
@JennyZanetti: Mi preferisci con il broncio? ☹️
@milanskriniar: Ti preferisco felice.
@JennyZanetti: Amore mio. ♥️
@milanskriniar: Cuore. ♥️

@ivanperisic444: Parliamo di questa meraviglia di foto che ti ho scattato nella serata più bella della mia vita. 😍
@JennyZanetti: Brate ahahah volevi il ph?
@ivanperisic444: Mi hai dato tutto quello che volevo!
@JennyZanetti: PERISIIIIICCCC! 🙈
@ivanperisic444: Non si può nemmeno scherzare qui eh 🤪

@patrickcutrone63: Amica mia.
@JennyZanetti: Amico mio.


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Buonasera a tutti
Volevo dirvi che il 28 è stato il mio compleanno e indovinate un po' chi mi ha fatto gli auguri?
Alessio Romagnoli.
Mi ha mandato un video dove mi augura buon compleanno e io non riesco a smettere di guardarlo.
È stato il regalo più bello che potessi ricevere.

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