Chapter 47.

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Il fine settimana passò molto velocemente, me ne tornai a Milano e trascorsi il resto della settimana a casa a studiare. In tutto questo Radja continuava a mandarmi messaggi senza ricevere risposta, mi mancava, dovevo ammetterlo ma non volevo più cedere. Mentre ero immersa nel mio libro sentii il campanello suonare, quella mattina ero abbastanza nervosa, avevo mandato il buongiorno ad Alessio, aveva visualizzato e non avevo ricevuto alcuna risposta "Chi cazzo è ora" dissi alzandomi dal divano per andare ad aprire. Indossavo solo una camicia larga, i capelli raccolti con un elastico senza senso e soprattutto scalza. Spiai dallo spioncino ma non vidi nessuno, così decisi di non aprire e tornarmene indietro. Non ebbi nemmeno il tempo di voltarmi che risuonarono "Ufff ma che palle" dissi ritornando alla porta "Chi è?" urlai da dentro "C'è posta per te" disse una voce molto familiare, aprii immediatamente la porta "Ale" dissi con un sorriso saltandogli addosso "Tesoro" disse lui abbracciandomi "Che ci fai qui?" gli domandai io dopo avergli schioccato diversi baci sulla guancia "Volevo farti una sorpresa" rispose lui e nel frattempo lo invitai ad entrare dentro "Ho portato i cornetti" disse lui mostrandomi un sacchetto "Te l'ho detto già che mi sei mancato?" dissi facendogli la linguaccia "Stronza se non mi dai un bacio non te ne do nemmeno uno" mi minacciò lui "E io me li prendo con la forza" risposi io cercando di avventarmi su quel sacchetto ma lui prontamente alzò il braccio "Eddai sei troppo alto Romagnoliii" dissi cercando invano di prenderli "Bacio o nulla" continuò lui "Ma così non vale eh" dissi io avvicinandomi a lui, ci guardammo per qualche secondo negli occhi e lentamente ci baciammo. Mi era mancato e anche tanto. "Ora dammi il mio cornetto" dissi facendogli la linguaccia "Te lo sei meritato" rispose lui sorridendo e io gli diedi un bacio a stampo. Andammo in cucina e ci sedemmo sugli sgabelli del bancone "Com'è andato questo ritiro?" gli domandai addentandolo "Bene dai, a te in Croazia?" mi chiese lui "Alla grande, ho fatto impazzire un po' Marcelo, per il resto tutto ok" risposi io sorridendo continuando a mangiare il cornetto. Passammo il resto della mattinata a parlare, a baciarci, a coccolarci. "Mi sei mancata..." disse lui mentre eravamo stesi sul divano con gli occhi fissi puntati su di me "Anche tu fossettino" risposi io lasciandogli un dolce bacio sulle labbra. "Senti volevo chiederti una cosa... Anzi due" disse Alessio grattandosi la nuca con una mano come segno d'ansia "Dimmi Ale" risposi voltandomi verso di lui "Settimana prossima c'è la cena di squadra e tutti i miei compagni andranno con le loro rispettive mogli e fidanzate... Mi farebbe piacere che tu venissi con me... Cioè non sto dicendo che ci siamo fidanzati, tu hai detto che non vuoi correre e hai perfettamente rag..." non gli diedi tempo di finire che risposi "Certo Romagnoli" dissi sorridendo "Certo che non vuoi correre o certo che vieni?" mi domandò speranzoso lui "Certo che vengo scemo" risposi io ridendo e lui mi baciò nuovamente per ringraziarmi. "E poi volevo chiederti un'altra cosa..." continuò lui "Ti ascolto" risposi io "Ecco dopo la cena ognuno tornerà a casa dalle proprie famiglie, avremo un mesetto di vacanza ed io scenderò ad Anzio... Volevo chiederti se volessi scendere con me visto che poi dovrò andare ad Ibiza con il Papu e Petagna ma se vuoi puoi venire anche lì, cioè fosse per me non mi staccherei mai da te ma so che comunque devi studiare, poi mi hai detto che dovevi ritornare a Barcellona quindi se tu vai in quel periodo sarebbe perfetto, ho visto la distanza Ibiza-Barcellona, non è molta e potremmo vederci, ti raggiungo io senza problemi" disse lui velocemente "Ale ma ti calmi?" dissi io scoppiando a ridere "Forse sto esagerando" Continuò cercando di calmarsi "Ora pensiamo alla cena, in settimana ci organizziamo per Anzio!" risposi io accarezzandogli la guancia "Ok va bene" disse lui sorridendo "Eccole le mie fossettine" dissi io prendendo il suo viso tra le mani e sbaciucchiandolo. Trascorremmo il resto della giornata così, a parlare, ad organizzarci, lui mi faceva sentire davvero speciale ed in sua presenza mi faceva dimenticare tutto quello che era successo nel mio passato. Forse era arrivato il momento di andare avanti e stavo iniziando a farlo con lui al mio fianco. Non volevo correre, volevo vivermi tutti i momenti con calma. Fino a quel momento avevo preso diverse batoste ed ora non ne avrei volute più.

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