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Lo so che ho un caratteraccio, a volte sento il cuore un pezzo di ghiaccio, a volte a farlo sciogliere basta un abbraccio.
- Babaman

In quella settimana Alyssa scoprí tre cose di Londra:
1- per i grandi spostamenti prendere  macchina era uno dei più grandi errori, mentre la metropolitana era decisamente più comoda.
2- trovare lavoro era decisamente più complicato di quanto credesse.
3- mai fidarsi di annunci presi da internet: a quanto pare era chiaro che da  'bar' a 'baracca' il passo fosse decisamente breve e  inverosimilmente anche da 'barista' a 'spacciatrice o 'prostituta'.
Ormai settembre era appena iniziato e trovare un lavoro era diventato un obiettivo molto più difficile del previsto, aveva in suo favore il bell'aspetto, un corpo snello e slanciato, lunghi capelli rossi che le ricadevano ondulati lungo la schiena e le risaltavano il bianco incarnato che attornavano due grandi occhi verdi, un andamento elegante grazie agli anni di regole e contro regole sulla postura e la grazia, smorzate dai coloriti tatuaggi che le riempivano il braccio sinistro, conferendole la capacità di apparire due degli aspetti che possono caratterizzare due donne completamente opposte: sensualità e forza. Una combo perfetta che però veniva spesso screditata dal canto dei vari proprietari e manager dei locali londinesi a causa del suo carattere istintivo e irruento, dove nessuno poteva metterle i piedi in testa e dopo una vita di regole, odiava dover sottostare ai comandi altrui.
Jonathan si ritrovó spesso a cercare di farla ragionare, per spingerla ad abbassare il tiro ed essere più propensa ad accettare il fatto che non poteva entrare da nessuna parte senza dipendere da qualcuno, almeno per gli inizi e nonostante il discorso filasse tutto liscio mentre era assieme a lui, non appena si ritrovava a tu per tu con i vari proprietari emergeva sempre qualcosa che non le andava bene, dalle divise troppo succinte fino ad arrivare a richieste di gentilezze lontane dalla sua persona per ottenere maggiori mance e più clientela.
Dopo l'ennesimo "signorina lei è troppo indisponente" aveva fatto ritorno a casa, erano ormai le sette di sera e a breve sarebbe tornato anche Jonathan che l'avrebbe sicuramente cazziata. Tuttavia grazie a queste ricerche e tante discussioni, era riuscita a distrarre il fratello dal fatidico discorso sui loro genitori di cui tutto aveva, meno che la voglia di parlarne. Per quanto i due andassero d'accordo su tutto e si capissero, lui non aveva mai approvato l'atteggiamento ostico che riservava a loro da tutta la vita e spesso era motivo di discussione e in quel momento, dove il suo scopo era mettere in ordine la sua vita, mettere a tavolino una conversazione di quel tipo non ne aveva voglia, nessuno all'infuori di lei stessa avrebbe potuto capire cosa significasse vivere per tutta la vita in un luogo dove non riusciva a riconoscere. Dopo una vita passata a fingere di essere chi non era, si era lasciata tutto alle spalle e non aveva intenzione di farsi compromettere l'umore ancora una volta dal passato.
Nonostante facesse ancora molto caldo, il terreno britannico era uno dei tanti luoghi del mondo con il clima più variabile e inaspettato, dopo una giornata di sole, infatti, nel tardo pomeriggio il cielo si era già adombrato con grossi nuvoloni che preannunciavano un'imminente acquazzone.
Il fratello entró in casa completamente zuppo e sgocciolante intorno alle otto di sera, mentre lei era intenta a capire come cucinare i noodle per la cena, con poca possibilità di riuscita.

"Hai fatto la doccia vestito?"

Ironica e con il pacchettino di noodle in mano solleva lo sguardo su di lui divertita.

"O ti sei 'immerso' così tanto nel tuo lavoro da aver preso le parole alla lettera"

"Spiritosa"

Nel mentre Jonathan si incamminó verso il bagno accompagnato dallo stridio delle suole bagnate delle scarpe contro il pavimento.

"Mi faccio una doccia e poi preparo la cena, non ti avvicinare ai fornelli che hai già rischiato  di incendiarmi la casa troppe volte"

Aly storse il naso con disappunto lanciando sul pianale il pacchettino di noodle buttandosi poi sul divano.

"Non è stata colpa mia!"

Gli urla per farsi sentire e sovrastare il rumore dell'acqua che aveva iniziato a scendere dalla doccia

"Hai ragione, il microonde è quasi esploso perché era difettoso, non perché avevi lasciato la forchetta dentro il piatto di pasta"

Con un'alzata di spalle che lui non avrebbe potuto vedere non gli rispose e mentre aspettava che uscisse dalla doccia inizió a fare zapping tra i canali della televisione in maniera svogliata.

"Domani sera c'è una festa che organizza un mio amico, sapeva che c'eri e mi ha detto che potevi venire"

Erano passati circa una ventina di minuti da quando John si era rinchiuso in bagno, sentirlo interrompere quel silenzio la fece sobbalzare lasciando però spazio all'ascolto delle sue parole.
In effetti nei dieci giorni in cui era lì, non era riuscita a conoscere nessuno, focalizzata sul lavoro che doveva trovare non aveva trovato il tempo di svagarsi e una festa poteva essere una buona occasione per conoscere nuove persone e distrarsi dalle responsabilità per  qualche  ora, ma allo stesso tempo John stava già facendo molto per lei, intromettersi nella sua vita, immischiarsi con i suoi amici non era mai successo e nel chiederlo aveva marcato quanto l'invito provenisse dal suo amico e non da lui.

"E tu vuoi che venga?"

"Se ti fa piacere, si"

Con un'alzata di spalle va poi a buttarsi a peso morto sul divano accanto a lei visibilmente stanco

"Non vorrei essere invadente, John"

"Non lo sei, se non ti avessi voluto avrei reclinato l'invito e non ti avrei detto nulla"

"Sicuro?"

"Non tutte le persone che saranno alla festa sono persone affidabili, voglio solo che tu stia attenta"

"Tu sei affidabile fratellone?"

Aly posa le gambe sulle sue accoccolandosi contro la sua spalla.

"Facciamo corse illegali, ogni tanto fumiamo erba e scateniamo risse, ma la gang di Brixton ha giri pericolosi, legami con dei russi che trafficano droghe e con certa gente non si scherza, molti di loro sono spariti e si sospetta siano stati ammazzati a causa dei debiti, ma tutto è stato impolverato ed è finito nel dimenticatoio, ci limitiamo a starne alla larga"

"E perché il tuo amico invita queste persone alla festa?"

"Non è lui, è il fratello, che anche senza consenso essendo anche casa sua permette a queste persone di venire"

"E vi hanno mai causato problemi?"

"No, stanno tra loro, un paio di volte si stavano scatenando delle risse perché qualcuno di loro ci aveva provato con la ragazza di un nostro amico, ma a parte provarci con qualche ragazza non si espongono troppo, ed è per questo che voglio che tu stia attenta"

"Hai paura che vada a letto con uno di loro?"

"Portano problemi e non penso tu ne voglia, Aly"

"Non verrei a quella festa per fare sesso, ma per svagarmi e magari conoscere qualcuno, non conosco nessuno ancora qua  a Londra"

"Allora vieni, domani sera ci saranno i miei amici, sono delle teste di cazzo, ma penso che con Irina e Bri ti troverai bene"

"D'accordo, allora vengo"

Sorridente gli circondó il collo con un braccio stringendolo a se mentre la fame inizió decisamente a farsi sentire con un sonoro brontolio che ammutolì entrambi in uno sguardo complice

"CINESE!"

Dissero all'unisono scoppiando in una sonora risata entrambi mentre lui si protese senza allontanare il corpo di lei da dosso per poter afferrare il telefono e chiamare il ristorante e ordinare la cena.

Spazio autrice
Capitolo tranquillo, di transizione, spero vi piaccia. Come vi sembra Alyssa? Cosa ne pensate?

Il fuoco in uno sguardo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora