[ "Questo fine settimana ci esibiamo al Cavern, se vuoi venire ad ascoltarci non potremmo che esserne felici" [...] Una cosa sapevo per certa: sarei andata a vedere il gruppo di Rory ]
Caro diario, il tempo, a pensarci bene è un concetto molto strano. Viviamo momenti e attimi che tendono verso l'infinito, è quasi impossibile per noi concepire un tempo in cui il tempo non ci sia più, sembra eterno. Eppure, per convenzioni comuni, questa eternità viene frammentata in tasselli matematici, precisi e rigorosi, che di per sé non hanno valore se non quello di quantizzare quanto viviamo. Anni, mesi, giorni, minuti, secondi. Cosa sono davvero?
Non ho certamente le facoltà per rispondere. Soprattutto perché, da comune mortale quale sono, molto spesso mi dimentico della rigorosità del tempo, e mi appare così relativo.
Ci sono stati anni nella mia vita che sembrano essere volati via, e frazioni di secondo pesanti come massi.Come in quell'occasione. Passò poco meno di una settimana da quando Ringo entrò come pura luce nel mio negozio. Fu come se fossero passati mesi, anni, ere geologiche. E poi arrivò il sabato.
Il fine settimana non era mai stato un granché nel mio immaginario: non organizzavo grandi cose, talvolta ero contenta di incontrare qualche amica per passare la serata insieme. Nulla di eclatante. Proprio per questo non lo aspettavo mai con ansia o trepidazione.
Ma quel sabato fu diverso, eccome.
A partire dai giorni appena precedenti, in cui fremevo al solo pensiero di ciò che mi aspettava. A lavoro il mio cervello era assente: ero sorridente e gentile con tutti ancora più di quanto non lo fossi abitualmente, guadagnandomi di tanto in tanto delle occhiate stranite da parte dei clienti alla vista del mio sorriso da beota. Ma non potevo farci niente.Fu estenuante, ma il fatidico giorno arrivò.
Abitualmente, come ultimo giorno della settimana, il mio turno durava solo mezza giornata. Una volta concluso volai attraverso la porta d'ingresso, inondando tutti con il mio più sorridente 'arrivederci'.A casa non toccai cibo, lo stomaco troppo in subbuglio per accettare un singolo boccone. Svolazzai verso l'angolo più prezioso di casa mia, la mensola dei vinili. Feci scorrere il dito tra i titoli, come se fosse lui a comandare me, sapendo già dove andare. The ronettes, I want a boy.
Il disco iniziò a girare e la musica inondò la mia casa. I vicini e le loro lamentele vennero totalmente annullati dal vortice in cui ero entrata. Alzai il volume.♪ Oh, oh, oh, oh
I want a boy
Oh, oh, oh, oh
I want a boy ♬Giravo su me stessa cantando a squarciagola.
♬ Someone who loves
Loving me
Someone who cares
Cares just for me ♪Le guance iniziavano a farmi male per quanto non riuscissi a smettere di sorridere. Continuavo a girare sebbene non sentissi più la testa.
♪ Oh, oh, oh, oh
I want a boy ♬Anche una volta fermata, la testa girava ancora. Capii il motivo. Risi leggermente.
Aprii l'armadio.♬ When he comes my way I'll never let him go ♪
Forse questo nero?
♬ I will take him in my arms and love him so ♪
No, forse meglio la gonna..
♪ I will tell him all the things he wants to know
Oh, oh, oh ♬Vada per il vestito!
♬I want a boy
To have and to hold ♪Forse i capelli stanno meglio raccolti..
♪ I'm tired of waiting
Out in the cold ♬No, maledetta frangetta, meglio sciolti.
♬ Someone who loves
Loving me
Someone who cares
Cares just for me ♪Ok, il trucco è perfetto così.
♬ Oh, oh, oh, oh
I want a boy ♪Sono pronta. Sono davvero pronta?
♪ Oh, oh, oh, oh
I want that boy ♬Già. That boy.
Mentre le ultime note sfumavano via, uscii di casa. Mi muovevo automaticamente verso il Cavern, attratta come un magnete. Non era molto vicino da casa mia, ma non ci feci caso. Ero occupata da ben altri pensieri. Volevo essere lì, teletrasportarmici se solo avessi potuto, compensavo correndo a più non posso, per annullare quei metri di distanza nel minor tempo possibile. Sarei andata lo stesso a cento all'ora anche se avessi indossato dei trampoli.
Qualche isolato e poi giro, la prossima a destra.
Seppi di essere quasi arrivata dalle note ovattate che provenivano dalla strada. Eccoci.
Il cuore a mille, la testa non so dove. Le gambe tremavano, o forse fremevano. Diedi loro retta. Mi portarono alla soglia. Mi fermai, chiusi gli occhi, presi un respiro profondo, l'aria pungente mi attraversò, la buttai fuori stringendo i pugni.Si entra.
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HEEEI
Allora, non so da dove cominciare, ma un grande scusa mi sembra la cosa più appropriata.
Scusa sia per il capitolo, un bel po' vuoto ma che mi serviva come passaggio
e scusa anche per la mia INTERMINABILE assenza. la scuola mi mangia viva quindi non ho molto tempo. gli aggiornamenti continueranno PURTROPPO ad essere irregolari, ma semmai doveste chiedervelo, il prossimo capitolo potrà arrivare anche dopo un anno, ma tranquilli che arriva. questa storia non la lascio fin quando non è finita nel vero senso della parola. detto ciò vi chiedo ancora scusa e spero che questa piccola merdina vi piaccia lo stesso. ricordatevi che ogni commento è bellissimo per me e mi spinge ad andare avanti, perciò sentitevi liberissimi di lasciarmi ogni genere di cosa.all the love,
marta
💘
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ill
Fanfiction"la ragione per cui sta succedendo tutto questo è una persona incontrata più di cinquanta anni fa."