Capitolo I

857 19 0
                                    

"A donde sea que yo esté
Tu corazón alcanzaré"

Ghirlande, lucine, bocce, candele, ornamenti sparsi attorno a me. L'albero è pronto, l'appartamento è addobbato e indosso il mio maglione natalizio preferito.

"Y una sonrisa en tu mirada pintaré"

I preparativi per le feste mi rendono felice, credo.

"No habrá distancia entre los dos
Al viento volaré mi voz
Con mis deseos a tu alma llegaré"

Alla mia anima non arriva molto in realtà. Non arriva l'usuale eccitazione natalizia, ma cerco di convincermi che qualche canzone di Natale riprodotta dal piccolo giradischi portatile appoggiato alla tovaglietta più rossa e più festiva che il reparto casalinghi del supermercato all'angolo della strada potesse offrirmi possa essere d'aiuto, in qualche modo.

Forse ho bisogno di prendere aria, di respirare un po' del Natale già presente nelle vie della città in cui vivo.

Sciarpa, berretto, cappotto, stivali e sono pronta ad affrontare il freddo. Ammetto che il clima non è così tremendo, i miei concittadini non sembrano soffrirlo tanto quanto me, ma dev'essere l'abitudine di chi, a differenza mia, è nato qui.

Le vetrine dei negozi sono coperte di neve finta, piccoli pupazzi di neve nei negozi di abbigliamento infantile e candelabri sfarzosi in quelli dell'alta moda. Oro, verde e rosso in tutte le loro sfumature accompagnano gli articoli esposti dai manichini vestiti a festa.

Passeggio osservando la gente che mi sta intorno: bimbi felici di poter trascorrere la tarda mattinata in piazza con i nonni, studenti che approfittano delle ore libere all'aperto, discutendo di lezioni e di preparativi per le feste imminenti, lavoratori che si concedono una pausa pranzo immersi nelle bancarelle dei mercatini natalizi.

Mi chiedo cosa pensino loro di me.

Se dovessi descrivermi da sola, direi che sono una giovane donna in cerca di qualcosa. Sì, qualcosa. Un qualcosa che mi renda soddisfatta, anche se non so di cosa.

In genere il mese di dicembre mi regala leggerezza, mi permette di vedere il mondo con gli occhi di un bambino felice, mi fa dimenticare degli obblighi, delle incertezze, della frenesia degli undici mesi precedenti. A dicembre sono un elfo spensierato, ma non quest'anno.

Quest'anno penso alla mia famiglia che non avrò accanto durante il mio periodo dell'anno preferito, alle mie amiche che sono lontane da me e a tutti i giorni di Natale trascorsi in allegria in quella che una volta chiamavo casa.

Le mie gambe mi portano quasi automaticamente in un negozio di decorazioni, lo prendo come un segno. Qualche addobbo in più non potrà far male al mio bilocale; fortunatamente il mio coinquilino è via per tutto il periodo festivo, non avrà modo di prendersi gioco di me e del villaggio di Babbo Natale che sembra essersi materializzato nella nostra piccola, ma accogliente, abitazione.

Qualche fiocco di neve, una manciata di stelle, dei biscotti alla cannella e cerco di non farmi tentare da altri oggettini inutili che svuoterebbero ulteriormente il mio portafoglio, ad eccezione di un simpatico papillon che, una volta arrivata alla cassa, richiama la mia attenzione con le sue luci verdi e rosse intermittenti. Non potrò indossarlo per andare a fare la spesa, ma non guasterà la mia uniforme lavorativa, probabilmente i clienti apprezzeranno lo sforzo.

A proposito di clienti, sarà meglio recarsi immediatamente al bar per il mio turno. Il tour per la città alla ricerca dello spirito natalizio non può farmi perdere il posto di lavoro.

Quaranta minuti dopo, riesco ad arrivare al lavoro, infreddolita e con i polmoni distrutti dalla corsa. Inizio a fidarmi sempre meno dei mezzi pubblici, ti lasciano a piedi proprio quando ne hai più bisogno.

Cold December NightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora