Come previsto, non chiudo occhio.
Per questo motivo, alle 06:20 della domenica prima di Natale, mi ritrovo dietro al mio solito bancone con il mio grembiule pulito a bere un caffè. Anzi, due.
Gli avvenimenti della notte appena trascorsa si ripetono costantemente nella mia mente e sento un tremendo imbarazzo se penso al mio pianto sconsolato davanti ad Aurora, ma al contempo è la rabbia per il bacio forzato datomi da Rebecca a prevalere.
"Notte folle, signorina?" mi chiede l'apprendista ammiccando.
"Sicuramente folle, ma non in modo positivo."
"Male, male. Non dirmi che hai passato la notte su Netflix!"
"Hey, ho anche io una vita sociale ogni tanto" gli dico ridendo.
"Non avevo alcun dubbio, chi non vorrebbe passare del tempo con te?"
"Sento dell'ironia... è troppo presto per risponderti a tono però."
"Allora tornerò in laboratorio prima che Fabio mi cacci, pensa che sono venuto qui per portarti questo cornetto caldo... vorrà dire che lo mangerò io" mi dice camminando lentamente verso il retro.
"Fermo! Dove vai? Non sai che ti voglio bene?"
"Ah sì?"
"Un sacco."
Torna accanto a me.
"Tieni. Solo perché hai una pessima cera" dice porgendomi il cornetto.
"La tua gentilezza mi disarma" e addento la deliziosa sfoglia tra le mie mani.
Dover coprire il turno di Nico, impegnato altrove a causa del furto della sua auto, comporta il doppio dello sforzo per me che devo gestire i numerosissimi clienti domenicali.
Fortunatamente, c'è Emma che mi aiuta nei suoi momenti privi di urgenza in laboratorio.Alle 11:30 vedo Nico entrare con aria distrutta e lo raggiungo subito.
"Allora? Com'è andata?""Penso di aver sprecato una domenica mattina, non risolveranno nulla, ne sono sicuro."
"Perché dici questo? Non ti hanno seguito?"
"Mi sono sentito dire che sono cose che capitano, ma che faranno il loro lavoro per cercare di capire."
"Cose che capitano... non posso crederci."
"Sì, nemmeno io," procede togliendosi la giacca e mettendosi il grembiule "ma forse lavorare mi distrarrà abbastanza da non tenere il muso tutto il giorno."
Si mette immediatamente a pulire e sistemare tazze e bicchieri, ma lo fermo quando sento il suo stomaco brontolare rumorosamente.
"Nico, hai mangiato questa mattina?"
"Tra il nervoso e la sveglia presto non sono riuscito a mandar giù niente."
"Che dici di qualche pancake?"
"No, no, Viv. Non preoccuparti. Mi fermerò per pranzo e basta."
"Non stanno arrivando tanti clienti quanto prima, mettiti seduto e poi riprendi il turno dopo pranzo, tanto durante la pausa non avremo tempo di sederci, c'è da preparare tutto per il pomeriggio."
"Mi hai già coperto questa mattina..."
"Non importa, siediti e ti portiamo qualcosa. Non farmelo ripetere."
Mi abbraccia, forte.
"Come farei senza di te, Viv..."
"Meglio non scoprirlo, no? Su, siediti che arrivo."
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Cold December Night
Fiksi PenggemarLa cameriera e aspirante pasticcera Viv ha perso l'amore per quello che un tempo era il periodo dell'anno che preferiva. Il freddo di dicembre, dell'abbandono, della solitudine e di una città che non è la sua le impediscono di essere la sognatrice d...