2 - Il colloquio

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Zoe

Ho cercato in lungo e in largo e ora che sono qui, in attesa, devo ammettere che le gambe mi tremano un pochino.

Sono una che ha sempre affrontato ogni cosa a testa alta, senza paure, senza panico, senza preoccupazioni stupide.

Prendo sempre tutto come viene e non mi spaventa niente, ma devo ammettere che questo lavoro è un po' singolare e non ho idea di cosa mi chiederanno, una volta dentro.

Ho fatto numerosi colloqui: segretaria in uno studio dentistico; addetta al banco surgelati in un grosso ipermercato che ha aperto da poco, nel nuovo centro commerciale della zona; centralinista in un call center; commessa in un negozio di scarpe sportive; cameriera in un ristorante e in ultimo accompagnatrice per eventi privati.

Beh, l'ultimo colloquio non mi ha convinta, e comunque è passato troppo tempo, nessuno di questi mi richiamerà.

Quando ho letto lo strano annuncio "Cercasi segretaria per studio di registrazione film porno" mi sono buttata senza pensare, anche se non sapevo nemmeno esistessero colloqui per il mondo del porno.

Sono l'ultima della mattina, ho visto la lista. Dentro sono già entrate quattro ragazze.

La prima era una maggiorata di circa quarant'anni, molto spavalda e dai modi volgari, mentre la seconda una ragazza bionda vestita come un'educanda che è entrata e uscita in un baleno.

La terza ha preso tipo tre posti a causa del suo peso. Quasi quasi non riusciva nemmeno ad alzarsi. Anche quest'ultima è durata poco. Si è fermata a chiacchierare con me, all'uscita, e mi ha detto che il lavoro non faceva per lei visto che si trattava di muoversi parecchio. Oltre a rispondere alle telefonate, infatti, tra le mansioni del posto da segretaria ci sono: portare cibi e bevande calde agli attori e alle attrici sul set, seguire la segretaria di edizione durante le scene e rispondere a tutti gli ordini della proprietaria del grosso studio di registrazione porno dove sono e dove si tiene il colloquio. A quanto pare è proprio con lei che dovrò interloquire quando sarà il mio turno.

Alla fine ho ringraziato la tipa in carne e le ho sorriso, guardandola andare via, mentre l'ultima persona prima di me entrava.

Tra le donne che sono entrate prima di me è quella che temo di più. Credo che in un posto del genere l'immagine faccia molto e questa donna altissima dai capelli ricci e rossi è davvero uno schianto.

Non è ancora uscita e io sono in ansia perché sono convinta che, in mezzo a queste donne, è l'unica che potrebbe concretamente fregarmi il posto.

Cavolo, stamattina avrei dovuto dar retta all'istinto e indossare quel tubino nero! Invece ho pensato di essere me stessa e puntare sulla semplicità. Ho messo su un jeans scuro, portato con dei tacchi non troppo alti, e sopra una maglia con la scritta "I'm the right girl": "Sono la ragazza giusta".

Ho pensato che la mia ironia avrebbe potuto far colpo, ma adesso non ne sono più tanto sicura.

Finalmente, dopo un tempo interminabile, la rossa esce e se ne va via in maniera altezzosa senza salutare nessuno.

«Stronza» dico a bassa voce, mentre, dalla sala da cui è uscita la donna, sento tuonare: "Il prossimo".

Mi alzo e avanzo a passo sicuro, entrando nella piccola sala con un deciso:

«Permesso.»

La donna davanti a me, seduta alla scrivania con lo sguardo basso su alcune carte che, riesco a vedere, raffigurano foto osé della rossa di prima, mi fa cenno di avanzare.

Ha degli occhiali di osso molto grandi che le ricadono sul naso. È bionda, corpulenta ma non troppo.

Prendo l'iniziativa e chiudo la porta, avanzando nella sua direzione.

Bruci nell'anima (spin off "Bruci sulla pelle")Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora