Prologo

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Il mio grande sogno è sempre stato quello di diventare avvocato. Dopotutto fin da piccolo ognuno di noi ha un sogno nel cassetto, una professione che desidera fare da adulto. Così alle elementari, quando la maestra ci faceva la fatidica domanda sul nostro futuro, io rispondevo sempre "Sarò un avvocato". I miei genitori mi hanno sempre appoggiato, soprattutto mio padre che quando avevo appena dieci anni, mi teneva sulle sue ginocchia, nel suo ufficio, e con un sorriso serio mi faceva leggere dei casi su cui stava lavorando.

Ho studiato molto e finalmente, ora, sono al mio ultimo anno di college, ho solo l'ultimo esame, la tesi di laurea, che mi separa dal mio brillante futuro.
Ma non voglio annoiarvi con questo, voglio raccontarvi dell'incontro che mi ha cambiato la vita, voglio parlarvi di Niall Horan, il più grande avvocato di Londra, che mi ha insegnato tutto ciò che so...è sicuramente a lui che devo il mio attuale successo.

Niall Horan era un ragazzo di ventiquattro anni, un ragazzo che amava profondamente il suo lavoro quasi da dimenticarsi di vivere come un giovane adulto. Era riuscito ad aprire uno studio legale che lo aveva fatto diventare celebre in tutta Inghilterra, la sua fama arrivò insieme a un sacco di soldi, giustamente meritati. Pignolo, tranquillo e metodico, un ragazzo ambizioso e sempre pronto a brillare, a volte era talmente arrogante tanta era la consapevolezza di sé e delle sue capacità, spesso passavamo ore intere a discutere e litigare su come avremmo potuto lavorare su casi difficili. Non l'ho mai odiato, ma inizialmente non mi piaceva. Poi un giorno mi invitò ad uscire, e là, senza aule e scartoffie da firmare, lo conobbi veramente.

Ma tutto questo accadde solo dopo il caso di Jack Bower...

Ringrazio @MissHoranMangiotutto per alcune idee ed il prezioso aiuto per l'inizio di questa storia.

The lawyer [n.h.] (#Wattys2015)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora