6. Festa (prima parte)

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«Ehiii sono tornata!» esclamo a voce troppo alta entrando in casa.
Vedo mia madre che viene verso di me e mi dà una bacio leggero sulla fronte. Mio padre deve essere ancora in azienda e solitamente arriva verso l'ora di cena.
Lo vedo sempre sopraffatto dal lavoro e mi dispiace molto: mi manca passare del tempo insieme a lui, ed in questo periodo lo vedo solo la mattina di sfuggita e poi, dopo una lunga giornata, a cena.
«Stasera posso andare ad una festa con Payton e Anne? Sono delle nuove amiche di scuola. Andrò a prepararmi da una di loro questo pomeriggio e resterò anche per la notte» chiedo a mia madre facendo gli occhioni dolci.
«Sei sicura di volerci andare tesoro?» domanda preoccupata.
« Certo, mi servirà per distrarmi un po'» dico convinta per rassicurarla.
«Beh allora va bene. Divertiti e stai attenta.» mi avverte dandomi un bacio.
«Grazie mille!»concludo abbracciandola forte.
Continuo a pensare a ciò che è successo con Dylan. Che intenzioni aveva? Perché ho reagito così? La mia continua ansia è tornata? Non devo dire una parola ai miei, neanche sotto tortura.
Mi terrebbero segregata in casa per l'intera vita e l'unica persona con cui mi sarà permesso avere dei rapporti sociali è un bravo psicologo.
Scaccio simili pensieri e salgo al piano di sopra per farmi una doccia veloce e prendere tutto l'occorrente per la festa.
Sotto l'acqua calda mi viene spontaneo guardarmi quell'enorme cicatrice che ho sul braccio e per un attimo assumo uno sguardo triste e pieno di preoccupazione.
Sono davvero sicura di andare a quella festa? E se ricapitasse?
Dedico di non ascoltare la mia coscienza ed esco dalla doccia cercando di pensare ad altro.
Dopo aver terminato di asciugare i miei lunghi capelli apro l'armadio per cercare qualcosa da mettere.
Alla fine opto per un vestito argentato ornato con paillettes del medesimo colore e spalline sottili grigie brillantate. L'avevo comprato insieme a Megan a Denver, in un piccolo negozio sotto casa mia.
Ai piedi indosso un paio di tacchi aperti neri opachi.
Decido però di truccarmi e sistemarmi capelli a casa di Payton.
Guardo l'orologio e scendo al piano di sotto avvertendo mia madre di essere pronta. Mia madre mi sta squadrando da almeno mezz'ora senza dire nulla.
«Allora?!» chiedo spazientita dopo avermi guardata per l'ennesima volta.
« Stai benissimo tesoro, ma forse è troppo corto quel vestito.»
« Che palle mamma, siamo nel 2019 mica nel 1950» dico infastidita.
« E con questo che vorresti dire Rebeka?....» continua a parlare, ma smetto di ascoltarla e dopo aver messo una giacca di pelle nera esco di casa con ancora mia madre che commenta la mia risposta con faccia interrogativa e polemica come al solito.

***

Dopo essermi fatta mandare la posizione della casa di Payton arrivo davanti ad una grande villetta di color pesca a due piani. Il giardino è molto ampio e pieno di piante meravigliose.
Arrivo davanti alla porta in legno bianco e suono il campanello.
Mi apre un ragazzo che riconosco subito, il fratello di Payton, mi pare che si chiami Isaac.
Inizia a squadrarmi dalla testa ai piedi poi si sposta di lato per farmi passare.
« Payton!!! C'è una ragazza qui per te!» urla verso il piano superiore.
Ha una voce molto profonda.
Entro così nella casa perfettamente arredata con colori semplici ma allo stesso tempo molto fini ed eleganti.
Volgo lo sguardo verso il salotto e vedo altri tre ragazzi seduti sul divano color porpora che esultano davanti ai videogiochi sulla grande Tv a schermo piatto.
Tutti e tre si girano verso di me per guardarmi attentamente.
Guardandoli, ne riconoscono solamente due: il coglione di Dylan che mi scruta lentamente e il ragazzo che era in macchina di Dylan quella mattina in cui mi aveva schizzata completamente. L'altro ragazzo non sono chi sia ma mi pare di averlo già visto insieme ad Isaac. Il ragazzo non conoscendomi si alza e viene verso di me .
Riesco così a guardarlo meglio. Ha i capelli castani chiari e due grandi occhi azzurri.
« Ciao piacere, io sono Connor» si presenta con tono calmo. Presentandomi altrettanto, sento Payton che scende per le scale e viene verso di me con un sorriso dolce sulle labbra.
« Ma quanto sei figa Beck?» esclama lei abbracciandomi.
«Scusa? Ma ti sei vista allo specchio? Sei fantastica!»le rispondo sorridendo.
Indossa un bellissimo abito bordoux che si allaccia al collo con un ampia scollatura sulla schiena ma coperto sul seno. Ha un rossetto opaco dello stesso colore del vestito e un semplice mascara sugli occhi verdi.
Ai piedi invece ha un paio di stivaletti neri di camoscio.
«Vieni, seguimi» dice, prendendomi per mano e portandomi al piano superiore.
Entro così nella stanza ampia di Payton di color lillà con un grande letto pieno di cuscini rosa. Sulla scrivania e le pareti vedo alcune foto di lei ed Isaac quando erano piccoli in  vari posti che evidentemente avranno  visitato insieme alla famiglia. Ma oltre questo rimango affascinata dai disegni attaccati alla parete. Sono così profondi, così precisi e particolari... sembra molto portata per l'arte.
« Ciao Beck!» mi saluta Anne calorosamente, abbracciandomi. Ricambio l'abbraccio e la osservo bene. Sta veramente benissimo. Indossa una gonna di jeans aderente a vita alta con un top di pizzo bianco leggermente trasparente senza spalline. Scorgo sulla clavicola destra una piccolo tatuaggio, sembra quasi un giglio sulla tonalità del nero e grigio.
I capelli sono raccolti in una coda alta con la frangetta nera che le ricade sulla fronte,valorizzando il suoi orecchini a cerchio d'argento.
Sulle labbra ha applicato invece un rossetto rosa opaco molto naturale e semplice, mentre sui suoi occhi verdi un leggero ombretto beige valorizzato dal mascara che le rende le ciglia molto voluminose.
A quanto pare quella che non ha ancora finito di prepararsi sono io!
Anne mi scongiura per farmi truccare da lei ed io accetto volentieri.
«Stasera dobbiamo darci da fare ragazze!» dice Anne alzando un sopracciglio.
« Ma sei hai occhi solo per mio fratello Anne dai!» replica Payton ridendo.
Anne e Isaac? Wow non lo sapevo.
« Tuo fratello è troppo preso da altre minchiate per accorgersi della bellissima ragazza che sono» dice vantandosi scherzosamente.
« Tu piuttosto Payton? Ho visto come guardi Thomas ti conosco come le mie tasche» afferma Anne facendo arrossire Payton.
« Ma che cazzo dici Anne!»risponde lei rossa come un peperone.
Io ed Anne ridiamo a crepapelle mentre Payton ancora rossa ci tiene il broncio.
Alla fine il risultato del make-up non mi dispiace.
Mi ha applicato un ombretto leggero, una sottile linea di eye-liner ed uno strato, forse troppo esagerato, di mascara. Alle labbra ha deciso di mettermi un rossetto rosso acceso.
Sono molto diversa dal solito, però devo dire che mi piace.
In seguito arriccio un poco i capelli sulle punte ed è fatta.
Finalmente scendiamo per chiamare Isaac, che ci avrebbe dovuto accompagnare.
«Ragazze mi dispiace ma non c'è posto per tutti, perciò qualcuno dovrà andare in macchina con Dylan. Che dici vai tu rossa?»chiede Isaac, indicandomi.
«Eh? No scusa guarda non ci salgo in macchina con lui, ho già avuto la prova che non sa guidare» dico facendo riferimento al primo giorno di scuola.
«Che c'è? Hai paura di stare senza le tue amiche?» interviene Dylan con fare arrogante e sfidandomi con i suoi occhi celesti.
Alzo le sopracciglia sfidandolo altrettanto e ci guardiamo per almeno un minuto.
«Dai cazzo ragazzi sbrighiamoci! È già tardi!» dice il ragazzo di cui non so il nome. Credo sia Thomas,quello che Payton guarda come se fosse Gesù sceso in terra.
« Andiamo avanti e non rompere le palle» dice Dylan prendendomi dal polso e trascinandomi nella sua Porsche di lusso.
Decido alla fine di non continuare a lamentarmi,tanto appena sarei arrivata alla festa mi sarei subito fiondata dentro lasciandolo lì.
Guardo il finestrino da almeno dieci minuti sperando che questo viaggio imbarazzante finisca al più presto.
« Pensi di restare zitta per tutto il viaggio?» mi chiede, tenendo gli occhi fissi sulla strada.
«Credimi,è meglio per te se sto zitta...» rispondo indifferente.

***

Scendiamo dalla macchina e raggiungiamo gli altri che intanto avevano parcheggiato poco più avanti di noi.
Appena arrivo Payton si avvicina, insieme a Anne, per chiedermi se in macchina era andato tutto bene. Annuisco ed entriamo nel locale.
La musica è molto alta, e faccio fatica a sentire la voce di Payton quando mi chiede di seguirla per andare a prendere qualcosa da bere.
Non avendo l'età adatta, Anne si avvicina a due ragazzi che sembrano avere molti più anni di noi. Uno di loro è bruno, con due grandi occhi marroni. Indossa un completo nero ed è molto alto. L'altro invece indossa una maglietta bianca ed un paio di jeans scoloriti. È meno alto dell'altro ragazzo però è molto più grosso.
Avvicinatosi, Anne gli chiede se potessero comprarci qualcosa da bere, e loro lo fecero con piacere.
Decido di ordinare un cocktail di gin tonic, il mio preferito.
Appena ingerisco il primo sorso, l'alcol pervade la mia gola, e sento un leggero bruciore.
Payton ha ordinato un sex on the beach, mente Anne un negroni.
Ogni sorso che bevo la mia gola si infiamma sempre di più. È da un po' che non bevo alcolici, a Denver andavo a qualche festa ma non mi sono mai ubriacata del tutto.
Terminato il drink, ci dirigiamo in pista per ballare.
Ci muoviamo tutte e tre a ritmo di musica facendo ondeggiare i fianchi completamente coordinate. Devo dire che siamo davvero brave, ne ho la certezza appena sento fischiare un gruppo di ragazzi quando ci passano accanto.
Dopo aver ballato si e no una decina di canzoni, sento la gola secchissima, perciò chiedo alle ragazze di andare a prendere qualcos'altro da bere.
Annuiscono e mi seguono.
Arrivando al bar incrociamo Asher e Isaac. Noto che Isaac sta squadrando Anne mentre balla percorrendo con lo sguardo ogni sua curva che si muove a ritmo di musica.
Sorrido leggermente nel notare che evidentemente la attrazione è reciproca e spero davvero che si svegli con Anne.
« Ciao ragazze, volete qualcosa da bere?» domanda Asher squadrandomi senza problemi.
« Volentieri!» esclamiamo entusiaste all'unisono...

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