Occhi di acqua

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[ LOKI ]

Era trascorsa più di una settimana da quando avevo intravisto Lady Sigyn nei giardini interni del palazzo. Mi ricordai di lei non appena mi accorsi della sua dama di compagnia, intenta a ridere insieme a Fandral.

Entrambi sostavano nella sala comune e lei teneva la schiena adagiata a una delle alte colonne di marmo, mentre lo spadaccino la attorniava con uno dei suoi sorrisi melensi. Mi sentii quasi inorridire di fronte a una tale visione e non era mia intenzione rimanere a spiare ciò a cui avrebbero portato i loro sussurri. Distorsi le labbra in una smorfia e preferii rivolgere la mia attenzione verso il corridoio che mi avrebbe condotto alla biblioteca. Non avevo alcuna lezione con mia madre per quel giorno e non avevo nemmeno voglia di recarmi sul ponte Ygsdrar ad allenarmi insieme a mio fratello e ai Tre Guerrieri.

Una volta varcata la soglia dell'unico luogo in cui mi sentivo davvero al sicuro dal mondo intero, perché lì non dovevo sottopormi ad alcuna dimostrazione, mi affrettai a ritrovare il volume che avevo lasciato giorni prima per continuare la lettura.

Constatai solo un istante dopo di non essere solo nel momento in cui mi accorsi della spiacevole presenza di una figura evanescente come quella di Lady Sigyn. Stante, con un libro tra le mani, dava le spalle all'alta finestra da cui entrava la luce del primo mattino.

Non riuscivo a sciogliere l'espressione enigmatica del suo viso adombrato dai lunghi capelli biondi lasciati ricadere su una spalla, solo le labbra erano visibili in quel profilo etereo e notai una lieve  increspatura.

"Non vi piace ciò che state leggendo? Sembrate contraddetta" decisi di rompere il silenzio e far notare la mia presenza.

Portai le mani dietro la schiena e rimasi in attesa di una sua reazione. Come sempre riuscii a coglierla di sorpresa poiché si voltò quasi disincantata e chiuse il volume in gran fretta, cosa a cui diedi una certa importanza.

"Sussultate ogni volta che udite la mia voce. È così terrificante?" affilai il sorriso. Punzecchiarla poteva dimostrarsi divertente.

Lady Sigyn ne approfittò per raccogliere qualche respiro più concitato e si limitò a scuotere la testa, lasciandomi finalmente intravedere gli occhi chiari sollevati verso i miei. Difficilmente avrei dimenticato uno sguardo simile. Iridi cristalline in cui si rischiava di essere risucchiati.

Lady Sigyn era come l'acqua. Una superficie trasparente su cui era facile specchiarsi, ma difficile trovarsi.

Questa era la sensazione che provavo quando tentavo di comprenderla. Non che avessi interesse a scavare dentro la sua anima, ma avevo bisogno di capire chi fosse. Nessuno era mai sfuggito al mio sguardo.

"No, niente affatto. Ma il modo in cui pretende, la vostra voce, di farsi notare rischia di cogliere alla sprovvista" rispose in modo affettato e senza darvi il giusto peso. Lasciò cadere le mani dietro la schiena insieme al libro che poco prima aveva chiuso con una fretta inspiegabile.

"Posso dire lo stesso, visto che non mi aspettavo di trovarvi qui."

"E quali sarebbero state le vostre aspettative?"

"Vedervi trascorrere del tempo col vostro futuro sposo, ad esempio." Non mancai di farle pesare quella affermazione.

Lady Sigyn non era altro che una pallida novità nella vita abitudinaria di corte. Un lampo di amarezza comparve nei suoi occhi e ciò le diede modo di arrendersi e sedersi sul davanzale della finestra, come a ricercare il bisogno di un sostegno per l'eccesivo peso di cui era stata gravata.

"Al momento temo che si stia confrontando con i propri compagni d'arme. Il Torneo dei Nove Guerrieri pare essere un grande richiamo per tutti loro" sorrise forzatamente di quel sorriso intriso di arrendevolezza.

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