[ SIGYN ]
Immaturo, arrogante, presuntuoso. Ai miei occhi era questo il ritratto che Thor proponeva di se stesso. Lo ascoltavo, ora, nella sala del trono intento a volgere al termine un discorso che non smuoveva minimamente la posizione già ferrea di Odino.
Il Padre degli Dèi si ergeva sullo scranno dorato rilasciando l'autorità che tutta l'espressione del suo viso annoverava tra le rughe di stanchezza che si popolavano sulla fronte. Ascoltava senza alcun compiacimento le parole pronunciate dal figlio maggiore, il quale invece era sostenuto dalla presenza dei Tre Guerrieri e di Lady Sif che rimaneva immobile, proprio come me, dall'altra parte della sala.
Di tanto in tanto avvertivo i suoi sguardi posarsi sulla mia figura ma mai soffermarsi abbastanza affinché i nostri pensieri si scontrassero. L'irruenza con la quale Thor si destreggiava, l'alto tono di voce con cui marcava determinate parole simboleggiavano il suo estremo e sentito desiderio di regnare su Asgard.
Loki fu l'unico a muoversi durante tutto quel discorso. Sbadigliò silenziosamente senza nemmeno fingere di nascondersi, come a voler far comprendere la sua posizione riguardo le parole di Thor. O semplicemente era un modo per entrare in competizione con lui?
Non avevo ancora compreso che tipo di legame scorresse tra Loki e suo fratello, ma una determinata intuizione ero riuscita a coglierla quando mi accorgevo della marcata ironia con cui il primo si riferiva al secondo. Non volevo però ancora dare retta a quella che era solo la mia immaginazione.
Tornai a prestare attenzione.
"L'ultima battaglia, Padre, si è rivelata una disfatta. Per quanto siamo stati noi a riportare la vittoria, tutti i Nove Regni hanno assistito all'indebolimento dell'esercito asgardiano. Non possiamo rimanere a guardare mentre i Giganti di Ghiaccio varcano i confini degli alleati, dobbiamo muoverci e distruggerli una volta per tutte" terminò con estrema convinzione il suo discorso, seguito dall'incitazione dei propri compagni.
Odino, con il suo sguardo serafico e impossibile da interpretare, lo fissò a lungo prima di ammettere risposta.
"Distruzione, guerra, capitolazioni. Sono parole che più volte ho udito pronunciare nel tuo carismatico discorso. Ma ciò che ne emerge è solo avventatezza e superbia, insieme ad una sicurezza che credi di possedere. La tua arroganza, Thor, non ti aiuterà ad essere un buon re" la voce imperiosa di Odino si fece forte e centrale, mentre Frigga dalle lunghe chiome bionde, gli si accostò per posare con delicatezza una mano sulla sua spalla come a voler frenare l'irruenza delle sue parole. "Finché i Giganti di Ghiaccio non attaccheranno i nostri alleati non posso dare l'ordine di marciare su Jötunheimr. La tua incoronazione avverrà in tempi estremamente brevi, dunque concentrati su come apparirai agli occhi dei Nove Regni. Non vi è bisogno di un tiranno, ma di una guida" così fissò il termine del discorso lasciando valere la propria autorità di re ancora in carica.
La reazione di Thor non mi fu inaspettata poiché mostrò immediatamente la sua testardaggine nel contraddire la decisione del Padre degli Dèi, insistendo nel far valere le proprie ragioni. Quest'ultimo non volle udire una parola di più e lo intimò a non proseguire. Thor, inalberatosi, uscì con furore dalla sala del trono ma nessuno osò seguirlo. Tranne io.
Scivolai via sotto gli sguardi ardenti di ognuno di loro per seguirlo in quel lungo corridoio che lo avrebbe condotto all'esterno del Palazzo, attraversato da miriadi di colonne che lasciavano percepire una lunghezza eccessiva del percorso da fare rispetto alla realtà. Sarei diventata la sua futura sposa, era mio compito stargli accanto.
"Thor!" esclamai in un filo di voce. Pronunciare il suo nome mi lasciava un gusto amaro sul palato. "Vi prego, arrestate il passo" non era una supplica, ma una richiesta d'ascolto.
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Il Regno degli Inganni
Fanfiction➡ 𝙻𝚘𝚔𝚒 & 𝚂𝚒𝚐𝚢𝚗: 𝗟𝗮 𝗽𝗿𝗶𝗻𝗰𝗶𝗽𝗲𝘀𝘀𝗮 𝗱𝗶 𝗴𝗵𝗶𝗮𝗰𝗰𝗶𝗼 ➡ 𝙻𝚘𝚔𝚢 & 𝚂𝚒𝚏: 𝗟𝗲 𝗽𝗿𝗶𝗴𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹'𝗶𝗻𝗴𝗮𝗻𝗻𝗼 All'interno della storia troverete le trame dedicate alle due diverse coppie.