Capitolo 26

755 38 1
                                    

<<ragazze svegliatevi>> entra in stanza mamma urlando. Ci alziamo spaventate e la guardo malissimo però poi stiracchiarmi. <<mamma hai la grazia di un elefante>> mi lamento sentendo la sua risata e quella di Ale vicino a me. <<alzatevi e scendete a fare colazione>> annuiamo e ci alziamo entrando in bagno. <<mi passi il dentifricio?>> glielo do e intanto mi lavo i denti. Ci guardiamo allo specchio toccandoci i capelli per poi scoppiare a ridere <<sembriamo degli zombie>> finiamo di lavarci e ci sistemiamo prima di scendere. Le faccio una coda e mentre io mi sistemo i capelli mi passa la roba da vestire. <<ma io mi chiedo, con tutta la roba che hai proprio la mia devi prendere?>> la guardo mentre si mette i miei jeans e annuisce sorridendo. Scendiamo di sotto e mi da una mano a camminare facendo attenzione a non appoggiare la gamba. <<Carla dobbiamo andare in ospedale per avvisare che cambieremo ospedale settimana prossima, così affideranno la cosa al nostro ospedale>> annuisco e si crea un silenzio tombale. So benissimo che non sono d'accordo con la mia decisione, ma non ci faccio molto caso.
Usciamo di casa dopo aver preso tutto e andiamo in ospedale. Entrare di nuovo in questa struttura mi fa sentire imprigionata, l'odore di disinfettante riecheggia nell'aria insieme alla tosse dei pazienti che aspettano il loro turno. Entriamo nello studio del dottore che mi ha seguita e ci accomodiamo. <<Carla ho saputo della tua decisione. Mi auguro che riuscirai a riprenderti bene e mi raccomando non fare niente di testa tua, segui quello che ti dice il medico>> sorrido alzando leggermente gli occhi al cielo beccandomi un colpo di mia madre. Mi controlla velocemente la gamba e mi medica le bende del ginocchio <<ok perfetto. Buona fortuna per tutto, spero di rivederti camminare sulle tue gambe>> incrocio le dita e lo saluto uscendo fuori. Usciamo finalmente da questa gabbia e finalmente respiro aria di libertà. Torniamo a casa e decido di iniziare a preparare le valige, visto che tra due giorni partiamo. Certo che queste settimane sono state veramente pazzesche, non mi sono fermata un attimo, sono successe tante di quelle cose che mi stupisco di me stessa. Prima di arrivare qua la mia vita era monotona, passavo le giornate tra l'accademia e il lavoro e quando tornavo a casa dedicavo quelle poche ore a parlare con mia madre e guardare qualcosa alla TV. Adesso che sono qua, invece, la mia vita è cambiata radicalmente, ha preso dei ritmi più duri e frenetici. La cosa che mi e piaciuta di più è stato ballare tutti i giorni per più ore al giorno concentrandomi solo su quello, era il mio grande desiderio e finalmente ero riuscita ad esaudirlo, però purtroppo un imprevisto me lo ha portato via. E pensare che stavo anche migliorando, mi stavo lasciando andare, ho permesso a delle persone di entrare a far parte della mia vita, cosa che non succedeva da molto tempo. Non posso che essere felice di tutto ciò che ho vissuto, anche con Jacopo, che è la parte più importante di questo viaggio che si è concluso. Ebbene sì questo viaggio si è concluso e con lui tutto ciò che c'è stato di bello compreso Jacopo.
Ricordo ancora la prima volta che lo vidi, pensavo fosse un sogno, un sorriso da far venire i brividi e degli occhi che erano dei pozzi infiniti, che bastava guardarlo per perdersi.
<<Carla ci sei? È pronto il pranzo>> mi passa una mano davanti alla faccia Ale risvegliandomi dai miei pensieri. <<si scusa, andiamo>> scendiamo di sotto e ci sediamo a tavola. <<stai preparando la valigia?>> mi chiede mamma e annuisco per poi rivolgerle la stessa domanda e ricevere la stessa mia risposta. <<domani devi essere agli studi subito dopo pranzo>> mi avvisa e annuisco. Non so come riuscirò ad entrare di nuovo in quello studio, sarà difficile, soprattutto perché non potrò ballare e dovrò stare ferma a guardare gli altri. Non ci saranno più le persone a fare il tifo per me mentre ballo e tantomeno un banco con su scritto il mio nome. Torno in stanza per finire di fare la valigia e mentre sposto le cose noto una maglietta che ho già visto da qualche parte ma che non è mia. La prendo e la guardo bene ricordando subito dopo che è di Jacopo. L'avvicino al mio naso è il suo profumo mi invade le narici facendomi sorridere. Quanto mi mancherà. Ripenso ai nostri momenti insieme, ai litigi perché non studiava, oppure quando si buttava sopra di me non facendomi respirare, e in me si crea un po' di malinconia che spazzo via continuando a mettere apposto la roba.
<<Carla>> sento dire da Ale con un tono provocatorio. So già cosa sta per succedere e devi nascondermi ora! <<Carla>> la sua voce è sempre più vicina e sto strisciando verso il bagno ma ormai è troppo tardi. La porta si spalanca lasciando intravedere Ale con una calzamaglia, una maglia gialla con dietro legato uno straccio e per finire in testa una bandana dalla quale spuntano delle forchette. <<ma..>> mi accascio nel letto scoppiando a ridere. Ma cosa sta facendo?! È pazza. <<ma come ti sei conciata?>> rido ancora più forte e si avvicina a me. <<ciao Carla io sono scuba steve>> scoppio a ridere. Scuba steve è il supereroe del film Big Daddy che io e Ale guardavamo quando eravamo piccole. È il nostro film preferito. <<vuoi entrare a far parte della squadra scuba steve?>> annuisco ancora ridendo e mi passa uno straccio giallo uguale al suo. Me lo metto come ce l'ha lei e poi scendiamo di sotto e mia madre ci guarda stranita sorridendo. << posso entrare a far parte della famiglia?>> tira fuori anche lei uno straccio e annuiamo ridendo. Ci buttiamo sul divano e mettiamo il film, che non vedevamo ormai da anni. Diciamo le battute ancor prima che le dicano loro ridendo come matte.
Finiamo di guardare il film che ormai è ora di cena, andiamo tutte insieme in cucina e prepariamo qualcosa da mangiare. <<sono contenta di vederti così felice>> siamo sedute a tavola che mangiamo e mamma rompe il silenzio che c'era. Le sorrido leggermente continuando a mangiare <<sei sicura della decisione che hai preso?>> alzo gli occhi al cielo e la guardo <<mamma non iniziare>> alza le mani in segno di resa. Quando decido qualcosa è difficile che riesco a cambiare idea e in questo momento sono fermamente convinta che questa scelta sia la cosa più giusta. Torno in camera con Ale e ci buttiamo nel letto controllando il cellulare e trovo quattro chiamate di Jacopo e dei messaggi dove mi chiede cosa succede. Decido di rispondergli e dirgli che domani dopo la puntata avrò bisogno di parlargli. Non aggiungo altro anche se mi tartassa di domande. <<così lo fai solo preoccupare>> commenta dopo aver visto i messaggi. Sicuramente adesso starà con gli altri e fare dirette e divertirsi, non starà neanche pensando a me. <<tu invece con quel ragazzo?>> cambio discorso e scuote la testa. Quando fa così vuol dire che non le piace. <<ci sono uscita una volta ed è stato bruttissimo. Non ha fatto altro che parlare della palestra e di ciò che fa per tenersi in forma>> scoppio a ridere, ma tutti lei li trova. <<per non parlare poi di quando ci siamo salutati, mi ha chiamata e quando mi sono girata mi ha detto 'dovresti venire ad allenarti con me'.E i che pensavo mi dicesse chissà che cosa>> rido ancora di più e si aggiunge anche lei. Questo ci mancava all'appello, abbiamo una lista con scritto tutti i ragazzi più strani che abbiamo conosciuto e questo ci mancava. <<cosa farai adesso che torniamo a Cagliari?>> mi guarda seria. Sinceramente non lo so neanche io, però sicuramente voglio concentrarmi sul recuperare la mobilità della gamba e poi cercherò un lavoro che mi soddisfi a pieno. Oggi grazie ad Ale mi sono divertita e ho liberato la mente da tutta questa situazione e non posso che esserne felice. Domani mi aspetta una giornata molto frenetica e dovrò mettere un punto a ciò che più mi rendeva felice, Jacopo.
Ci corichiamo e ci addormentiamo abbracciate.

UN INCONTRO INASPETTATO Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora