Capitolo 7: Rinato.

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È passato un mese...
Un mese da quando non riesco a mangiare.
Un mese da quando non sorrido più.
Un mese da quando lui non c'è più.
Luka è ancora in coma, ma comunque io vado a trovarlo sempre nel dopo scuola.

In questo momento sono in classe, ma solo il mio corpo è qui. La mia testa è sempre in ospedale, in quella maledettissima stanza di ospedale.
La campanella della ricreazione mi risveglia dai miei pensieri. Non mangio niente, altrimenti finirei per vomitare.
Scendo le scale e vado in palestra, dirigendomi nel punto in cui io e Juleka parliamo di Luka. Lei sa tutto di noi, le ho raccontato tutto pochi giorni dopo l'accaduto.
Finita la ricreazione, mi alzo dalla panchina in qui eravamo seduti e faccio un passo, quando il telefono di Juleka inizia a suonare.
"Pronto?... Mamma è tutto ok?... COSA?... ARRIVO SUBITO" Conclude la telefonata e si rivolge a me "Adrien..." inizia a dire, ormai in lacrime "Luka... lui... si è svegliato".
A quelle parole, è come se dentro di me si fosse risvegliato qualcosa... qualcosa che non sentivo da un maledetto mese, se non di più.
Speranza.
Speranza di poterlo rivedere, di poterlo riabbracciare, di poterlo baciare e di dirgli quanto mi è mancato.
Chiamo il mio autista e gli dico di portare me e Juleka in ospedale.

Appena arriviamo, ci dirigiamo subito nella stanza. Non correvo così da molto ormai.
Entriamo nella stanza senza bussare, e lì lo vedo.
È seduto sul letto, e Anarka piange appoggiata alla mano di suo figlio che, forse per miracolo, si è svegliato. Juleka si unisce a loro, correndo dal fratello maggiore per abbracciarlo.
Solo quando faccio un passo avanti, Luka si accorge di me, sgranando gli occhi.
"A-Adrien..." dice, quasi in un sussurro. "Luka... Non ci credo... Ormai avevo perso le speranze... Oddio sono così felice".
Non mi trattengo e scoppio in lacrime davanti a tutti.
Anarka fa un cenno a Juleka, che prontamente annuisce, e si alzano, dirigendosi verso la porta. Prima che Juleka esca, però, mi sussurra "Vi lasciamo soli" facendomi l'occhiolino con l'unico occhio visibile, per colpa del ciuffo che le copre l'altro.
Mi avvicino a Luka, con le mani davanti alla bocca, mentre le lacrime scorrono copiose sul mio e sul suo viso.
Non resisto più e corro da lui, abbracciandolo, ma cercando comunque di non fargli male. Lui ricambia subito l'abbraccio, tenendo la testa in mezzo al mio collo e piangendo come un bambino.
Lo allontano leggermente, ci guardiamo negli occhi per qualche secondo, e poi uniamo le nostre labbra in un bacio dolce e bisognoso.
La mia vita è rinata.
Io sono rinato.


Spazio autrice

HEYYYY! NON ODIATEMI! MI ERO COMPLETAMENTE DIMENTICATA DI QUESTA STORIA! SONO UNA PERA, IKR.
SORRATEMY.

Parlando d'altro... 600 VISUALIZZAZIONI?! NO VABBÈ IO VI AMO💜💚
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Al prossimo capitolo😉💜💚

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